Piccole evoluzioni

x Hyperion

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    Finalmente il cervello di Niniel stava iniziando a lavorare, forse poteva iniziare a rilassarsi, l'esperimento poteva finire velocemente, ma proprio quando stava per rialzarsi a farlo fu invece il suo compare riproduttivo che nel sentire l'impaziente fame di ca... caste emozioni di Niniel balzò in piedi pronto a fare la sua parte. Jack scosse la testa, sgranando gli occhi perplesso per poi guardare verso il basso e alzando un dito con fare inquisitorio lo ammonì.
    No! E' la droga a parlare, non pensarci nemmeno!
    Rompere le sue stesse regole era infame, ma non c'era umiliazione peggiore per un uomo che si definiva "super genio" iniziare a pensare solo col suo uccello. Fece un lungo sospiro, ovviamente non era diventato all'improvviso un galantuomo, semplicemente voleva provare a vedere quanta felicità dava il semplice "stare al gioco" per una volta. Niniel era un'occasione che capita una volta sola nella vita, sarebbe stato un folle a lasciarsela scappare, ma proprio per questo approfittare di quel momento non era solo controproducente, ma un'immane offesa all'intelligenza di entrambi. E per uno che ha costruito l'impero sul genio non è accettabile.
    Lo stesso cassetto, la fiala verde con su scritto "Piscio di Gatto"... l'antidoto funziona subito, ma dovrai prenderlo altre volte per debellare totalmente l'influenza. Una persona normale non riesce mai a smaltirlo del tutto, ma tu hai un potere speciale come me, riuscirai a guarire completamente in una settimana di trattamento...
    Il suo tono di voce voleva sembrare risoluto e imponente, tuttavia celava un disperatissimo "Perché? Perché lo sto facendo maledizione?". Non gli sarebbe mai più capitata un occasione del genere, neanche se mai fosse riuscito a conquistarla sul serio, ma oramai le aveva detto dove trovare la fiala, non poteva tornare indietro. Si passò una mano sugli occhi, sospirando rumorosamente e scuotendola testa. Abbassò di nuovo lo sguardo e portò la mano davanti al suo pene.
    Non guardarmi così, non mi serve anche il tuo giudizio.
    Un uomo finito.
    Al contrario Alexander era all'apice della sua performance, oramai vittorioso nei confronti di Vanelope l'aveva totalmente sottomessa al suo volere, non c'era più spazio per l'esitazione. Mentre Vanelope parlava, Alexander spinse fin dentro la più profonda intimità di Vanelope, lo fece apposta come se volesse zittirla o strapparle un gemito più forte a tradimento. Spalancò il suo utero violentemente, facendolo a pezzi con la sua verga pulsante, e ogni spasmo allargava sempre di più quella stretta entrata oramai violata dal demone. Il suo membro iniziò a muoversi come se potesse torcersi, come se fosse un pugno vigoroso che cercava di scavare dentro di lei. Prima di lasciarle modo di abituarsi, Alexander iniziò subito a muoversi, uscendo quanto bastava per arrivare al limite dell'utero quasi per farlo richiudere, per poi tornare dentro con forza, tenendola saldamente ferma con tutti i suoi arti oscuri. Alexander si lasciò sfuggire una risata compiaciuta, mentre con le mani le afferrava i seni, stringendoli energicamente per poi iniziare a stimolarli con gli indici.

    L'ultima volta mi hai fatto vedere una cosa molto interessante... noi demoni mutaforma la apprezziamo molto perché piace prenderci ogni singolo anfratto delle nostre amanti... fammelo vedere ancora...
    Gli indici del demone presero a torturare i capezzoli della Kaiju, spingendoli verso l'interno e poi stimolarli ancora per riuscire a divaricarli quanto bastava per penetrarli. Quando ci sarebbe riuscito, il destro lo avrebbe lasciato libero per la sua lingua, iniziando a penetrarlo lentamente,a differenza dell'intimità di Vanelope che veniva torturata sempre più rapida. Non era ancora al massimo della sua velocità, tuttavia le spinte creavano dei rapidi schiocchi sul corpo della valchiria, che rimbombavano sul suo fisico per intero. Avevano appena iniziato...
     
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    Sorrise parecchio divertita alla reazione di Jack e alle sue lascive parole, era come se fosse lei la stalker e maniaca sessuale e lui si rifiutava di cedere al suo fascino, come se fosse uno zietto che non voleva mettersi nei guai. Quando finalmente Jack le disse dove si trovava la fiala dell'antidoto si precipitò a prenderlo, aprì il cassetto e afferrò la boccetta bevendone subito il contenuto. Chiuse gli occhi accasciandosi sulla sedia come se fosse stata esausta. Fece cambiare forma a Pandora, riportandolo sotto la forma di un bracciale. Attese che passasse l'effetto e il suo corpo si calmasse così come la sua mente. Si rimise a posto il vestito e cercò di sistemarsi di nuovo i capelli.
    Oddio... sussurrò incredula di come fosse potente quella sostanza, anzi quell'incantesimo. Dovette attendere qualche abbondante minuto prima che l'effetto si affievolisse del tutto. Tornando in sé tuttavia venne presa da un irrefrenabile senso di imbarazzo. Si coprì la faccia con entrambe le mani mentre si ricordava cosa aveva detto a Jack e di come lo aveva implorato di prenderla. Doveva pure lavorarci fianco a fianco? Si sentì la faccia prendere fuoco e non era l'effetto di alcuna medicina. Guardò verso la porta allarmata, cercò dei fazzoletti per ripulirsi bene e non lasciare alcuna traccia odorosa che potesse accrescere ancora di più il suo imbarazzo e probabilmente anche quello di Jack. Si sedette comoda attendendo che Jack tornasse in stanza. Lo avrebbe atteso con la testa bassa, in silenzio, non voleva dire nulla perché le sembrava che se avesse preso ossigeno per parlare le sarebbe scoppiato il cuore nel petto per il troppo imbarazzo. Tuttavia non poteva starsene lì muta come una stupida ragazzina. Jack l'aveva rispettata, nonostante il patto che avevano fatto a parole non aveva osato andare fino in fondo. Si sentiva confusa e spaesata. Non erano di solito i bravi ragazzi a comportarsi così? Perché le capitava di incontrare uomini crudeli e corrotti che la rispettavano? Lo facevano apposta? Lo facevano di spontanea volontà? Troppe domande e troppe cose a cui pensare in quel momento. Quindi quando Jack fosse rientrato e fosse stato abbastanza vicino da sentirla avrebbe detto una sola parola:
    Grazie. il tono con cui lo disse, celava tutta la sua gratitudine e il suo rispetto verso quell'uomo. Dopotutto Jack era più interessante di quanto si aspettasse.
    Vanelope non riuscì a parlare, le sembrava di sentire il fiato mancarle quando la penetrò completamente, invadendo il suo corpo come pochissimi amanti avevano fatto fino a quel momento. Gemette rumorosamente, inarcando di poco la schiena. In quel momento pensò che forse non serviva affatto spronarlo. Il piacere la invase violenta sotto ad ogni spinta del demone che la violava senza alcuna pietà. Non si sentiva così piena da tantissimo tempo. Riscoprì vette del piacere ormai dimenticate. Che non fecero altro che aumentare quando le penetrò anche i capezzoli. Il suo corpo tremò a quella sensazione, si morse il labbro con forza, non voleva dargli anche quella soddisfazione ma il piacere era tale che le annebbiò completamente la mente e la vista. Gemette di nuovo e si lasciò andare. La coda si strinse attorno ad una coscia del demone, mentre i suoi artigli graffiavano il pavimento.

    Aaah sììì, non smettere, sto godendo... fece ormai preda della lussuria. Iniziarono i spasmi della sua cervice, ogni volta che Vanelope sforzava i muscoli addominali, Alexander avrebbe sentito il suo membro che veniva stretto in una morsa più decisa ma comunque piacevole.
     
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    Si fece rapidamente silenzio all'interno della stanza, Niniel trovò facilmente l'antidoto e si calmò. Assieme a lei anche Jack si affievolì, o meglio si tranquillizzò a forza, portandosi un braccio sugli occhi per sospirare profondamente disturbato. Dicono che violentare una ragazzina sia difficilissimo, ma la verità era che NON farlo risultava assai più complesso. Non dissero nulla restando in silenzio fino a che Jack non si decise ad entrare richiudendosi rapidamente i pantaloni e sbloccare la porta. Non ebbe paura di incrociare il suo sguardo, ma rimase comunque in silenzio. Si avvicinò come a voler riprendere il lavoro cime se niente fosse successo, ma Niniel lo fermò con quel "grazie" appena sussurrato.
    Non devi ringraziarmi... il mio piano non è cambiato, anzi adesso ho anche visto un tuo grosso punto debole che non esiterò ad utilizzare. Non fraintendere... io sono una brutta persona, se non ne ho approfittato è perché conto di divertirmi con questa storia, farla finire subito sarebbe stato... noioso.
    Quelle parole sembravano più pronunciate per sé stesso che non per Niniel, come se dovesse convincersi da solo di quella verità senza la quale molto probabilmente non sarebbe riuscito a convivere con sé stesso.
    Hai bisogno di qualcosa prima che ti lasci? Non voglio disturbarti mentre lavori, o meglio non ho bisogno di metterti i bastoni tra le ruote... lo so già che non ci riuscirai mai a capirlo.
    Ritrovando un minimo di fierezza completò il discorso picchiettando ritmicamente con le dita sul banco da lavoro, aspettando una risposta. Il silenzio a quel punto era letale, iniziava a pentirsi di non averne approfittato.
    Nonostante tutto Vanelope non era una totale vittima in quella situazione, quando si sforzava di non dare ad Alexander soddisfazioni ecco i suoi muscoli addominali stringerlo in una deliziosa morsa di opposizione che non faceva altro che concedergli nuovo piacere. Fu il demone a lasciarsi sfuggire dei gemiti in questa situazione, ridacchiando poi divertito mentre la sua lingua esplorava il seno di Vanelope sempre più a fondo, come se volesse invaderlo e gonfiarlo dall'interno con la sua mole perversa.

    Delizioso... i Kaiju hanno un sapore sublime...
    Commento pochi istanti prima di iniziare una penetrazione molto più intensa e violenta, energica come se fossero coinvolti in un vero e proprio combattimento. Alexander ora non la teneva solo con gli arti oscuri ma anche con il bacino, spingendola verso il basso per impedirle qualsiasi moto di fuga, non poteva opporsi e come se non bastasse l'energia del demone stava iniziando a lavorare all'interno della carne di Vanelope, come se volesse violentarla anche con quella. Invece di spruzzare seme, infilava all'interno dell'organismo della sua amante l'energia pura del taglio perfetto, col preciso scopo di fare a pezzi anche le ultime tracce di carapace e spogliarla completamente di ogni corazza. Non doveva avere un briciolo di difesa per il prossimo atto, l'avrebbe fatta sua nella pienezza della lussuria, e si preparò a completare la prima opera.
    Sto per venirti dentro... pronta per essere inondata?
    Non aveva scelto le parole a caso, dietro la divertita e perversa risata del demone infatti si stava preparando un orgasmo titanico, molto più denso del normale, nero come le sue ragnatele che avrebbero invaso Vanelope durante la penetrazione, senza far fermare Alexander un solo istante Riempiendola fino all'orlo direttamente nell'utero. Un demone come lui non sbagliava mai colpo... avrebbe accompagnato l'orgasmo con un unico e perverso verso che ricordava una maliziosa risata.
     
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    Si vedeva che Jack era più maturo di lei che non ebbe alcun problema ad affrontarla nonostante il momento imbarazzante. Le disse che non doveva fidarsi di lui e che era una brutta persona. Non riuscì a non pensare al suo adorato Alexander e rivide quella stessa situazione: lui stronzo e crudele ma inaspettatamente gentile e leale con lei. Sorrise un pizzico divertita ma amareggiata. Non doveva trovarla una cosa interessante. Le chiese se avesse bisogno di qualcosa prima che andasse, a quel punto Niniel sollevò il viso e lo guardò negli occhi un tantino preoccupata.
    Che cosa significa che vuoi divertirti? Mi darai la formula non è vero? O devo ripensare a tutto quello che abbiamo pattuito? gli chiese come se fosse ovvio che glie l'avrebbe data ma le era venuto il dubbio. Aveva detto che avrebbe preso la zoimina così da dargli ciò che voleva e in cambio doveva darle la formula, ma effettivamente non aveva approfittato, quindi il dubbio era lecito. Se dovevano giocare sporco, avrebbe dovuto prendere provvedimenti. Tuttavia prima che andasse via lo afferrò per la giacca.
    Aspetta... ecco. Se non sei troppo impegnato con il tuo locale, mi terresti compagnia fin quando finisco la mia sessione di studio? Sei l'unico che parla la mia lingua qui ed è un eternità che non ho più dialoghi stimolanti. fece con un tono fin troppo "pregante". Lo guardò con i suoi grandi occhi scuri e penetranti: sembravano chiedergli aiuto. In realtà non voleva rimanere da sola perché si sarebbe immersa in pensieri sempre più intricati su di sé, Alexander e ciò che aveva scoperto sulla zoimina.
    Doveva ammettere che quel maledetto demone ci sapeva fare fin troppo bene. Non mentiva quando le diceva che nessuno in quel posto poteva farla godere in quel modo, che insomma era il maestro del letto. Aveva piegato perfino il proprio potere per la lussuria. Lo sentiva dentro di lei che bruciava e le faceva girare la testa. Percepiva perfettamente la sua energia demoniaca che insieme al piacere invadeva tutto il bacino per irradiarsi nel resto del corpo. Vanelope ormai gemeva, facendo echeggiare la sua voce in quella sala da combattimento. La lingua dentro al suo seno la faceva tremare. Il potere di Alexander faceva cadere dal suo corpo le placche di carapace lasciando libera la sua pelle mostruosa dal colorito più scuro. I muscoli erano più evidenti della sua forma umana, si vedeva ogni fascia muscolare e ogni guizzo ad ogni minimo movimento. Le uniche parti della sua carapace rimasta erano le sue immense corna e le bocche sulle spalle. Le lingue delle spalle si adagiarono contro il viso e il petto del demone, mentre la sua lunga e sottile si aggrovigliò dolcemente attorno alla lingua di Alexander, scivolando lentamente lungo essa per entrare anche lei nel capezzolo. Se glie l'avesse permesso avrebbe allargato le gambe sollevandole verso di lei per una posizione più comoda e facilitare in quel modo l'amplesso. Sentiva ormai l'orgasmo imminente, il piacere divenne sempre più profondo e quando la avvisò che stava per venire si sentì eccitare, lo strinse di nuovo dentro di lei con la forza dei suoi muscoli.

    Aaah sììì, dammelo... riempimi della tua sborra. Fammelo sentire tutto. fece per poi inarcare la schiena ed emettere un gemito ad un volume più alto che vibrava nell'aria facendo tremare i piccoli oggetti. Fu una sensazione impareggiabile, si sentì così piena e calda che finì per imbrattare il corpo di Alexander con i suoi umori, mentre lei tremava vistosamente e le sue zone luminescenti si accendevano ancora di più, sembrava che stesse ardendo.
     
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    I timori di Niniel erano infondati, piuttosto Jack rimase sorpreso dal fatto che a quel punto ancora cercasse una formula da qualcun altro piuttosto che pensarci da sola. Niniel era una ragazza intelligente ma si fermava troppo spesso all'apparenza. L'inventore fece spallucce, facendo come per voltarsi.
    Se non ci riuscirai a pensarla da te condividerò la mia...
    Ma prima che potesse andarsene del tutto, le dita di Niniel lo bloccarono, facendolo esitare e cogliendolo anche piuttosto di sorpresa. Si voltò: gli occhi da cerbiatta di Niniel lo impalarono dal petto al muro senza troppi complimenti, per quasi non perse un battito ma questo non gli impedì di pensare lucidamente e capire cosa temessero davvero quegli occhi: restare soli con i loro pensieri. Jack strattonò via la sua camicia dalla presa della ragazza, assumendo uno sguardo più duro e odioso, decisamente molto più nel suo stile.
    Per chi mi hai preso, per una baby sitter? Dopo quello che è successo poco fa credi davvero che riuscirei ad avere un dialogo stimolante? Sopravvaluti la mia mente da uomo Niniel...
    Sbuffò con sufficienza, come a volerla denigrare, per poi allontanarsi con passo deciso verso la porta. Aveva capito perfettamente di cosa aveva pura, o meglio di cosa aveva paura di pensare, ma le persone geniali come loro hanno bisogno di un pò di confusa realtà, cercare di distrarsi non fa bene, affrontare il problema per quanto doloroso e difficile sia invece porta sempre ad una soluzione. Non avrebbe voluto lasciarla da sola con i suoi pensieri, anzi l'esatto contrario: avrebbe voluto abusare ampiamente della sua debolezza, ma non era così che doveva andare. Pertanto l'avrebbe lasciata sola con i suoi dubbi senza voltarsi indietro, ma pentendosene amaramente. Quando mai avrebbe avuto un'altra occasione simile?
    Alexander invece non si stava perdendo niente di quella goduria, Vanelope oramai aveva capito con chi aveva a che fare e a sua volta non voleva risparmiarsi. Ce la mise tutta per accompagnare l'orgasmo del demone e lo raggiunsero insieme, scambiandosi liquidi e gemiti di piacere che risuonarono all'interno della stanza fino ad affievolirsi... lasciando come protagonisti i rumori dei loro sessi che si sfregavano. Alexander non si era ancora fermato del tutto, e perché avrebbe dovuto? In fondo avevano appena iniziato.

    Lo riconosco, anche tu sei un'amante unica, non ho mai provato una cosa del genere né assaporato una bellezza simile... prenderò tutto di te...
    Sfruttando la stessa forza brutale con cui l'aveva gettata a terra per dimostrare la sua supremazia, Alexander usò braccia e arti oscuri per manipolare la posizione di Vanelope, facendola girare gradualmente intorno al suo membro, senza mai uscire da dentro di lei. Avrebbe sentito la sua intimità attorcigliarsi intorno a quella mazza per darle un piacere mai provato, fino anche non si ritrovò a pancia a terra, quasi completamente stesa se non fosse stato per le spalle rialzate e i suoi enormi seni a dividerla dal terreno. Il demone continuò a pulsare dentro di lei, regalandole le ultime gocce del suo orgasmo, per poi sfilarsi da dentro quella deliziosa intimità ed iniziare a sfregare il suo enorme membro tra le natiche della kaiju, stimolandola con la punta proprio davanti al suo buchino posteriore oramai privo di protezioni.
    Riesci a percepire il mio desiderio? Misto nutrendo di ogni tuo spasmo... di questo passo sarò io a non poterne fare più a meno...
    Ridacchiò divertito, mentre tre dei suoi arti oscuri raggiungevano l'intimità di Vanelope che si era appena liberata, andando a massaggiarla utilizzando il suo stesso seme per lubrificarla a dovere. Dei tre, uno era molto più piccolo, sottile quasi, mentre gli altri due erano poco più piccoli del suo membro effettivo. Alexander avrebbe continuato ad affamarla gradualmente, ancora una volta le stava concedendo un minimo di fiato, fiato che a quel punto lei non avrebbe più desiderato, perché il piacere era proprio lì davanti e bastava una semplice spinta decisa per assaporarlo ancora.
     
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    Arrossì leggermente quando le fece capire che le avrebbe dato tutto il necessario per crearsi da sola l'antidoto con i dati che aveva raccolto. Quindi era quello a cui voleva arrivare? Insegnarle come trovare le risposte? Non seppe se sentirsi offesa o spronata. Aveva dato per scontato che Niniel potesse trovare da sola la risposta senza alcun bisogno di arrivare a una scorciatoia così comoda. Riponeva grandi aspettative in lei, ecco perché non aveva approfittato del momento. Non serviva perché avrebbe potuto risolvere da sola. Non riuscì a nascondere la sorpresa nei suoi occhi e qualcosa infondo allo stomaco di Niniel si mosse. Si sentì stranamente felice perché qualcuno lì credeva molto in lei. Non seppe che dire, per la prima volta non riuscì a ribattere alle sue parole. Le spuntò un sorriso radioso sul viso uno di quelli che celava tutta la sua grinta e la sua voglia di darsi da fare. Se avessero avuto più confidenza probabilmente gli sarebbe saltato addosso felice stropicciandogli i capelli e strizzandolo fra le braccia per l'entusiasmo. Niniel si illuminò come rugiada sotto al sole. Arrossendo poi vistosamente quando Jack rifiutò l'offerta di rimanere lì con lei, facendole presente che non sarebbe stato affatto concentrato per via di ciò che era successo poco prima. Era pur sempre una donna e non conosceva ancora bene il modo di fare degli uomini. Pensava di rimanere nella sua forma infantile per non dare problemi, ma sicuramente la mente di Jack avrebbe continuato a galoppare a quel momento sul tavolino. Non sapeva nemmeno se aveva risolto il problema dell'alzabandiera e non osava guardare. Così lo lasciò andare, grattandosi la nuca in imbarazzo.
    Ah, ehm.. ok in effetti non ci ho pensato, scusami. fece mandando giù la sua allusione al "babysitter". Era meglio non infierire, anche se aveva una gran voglia di rispondergli a tono. Gli sorrise di nuovo guardando verso la boccetta dell'antidoto.
    Allora mi metto subito al lavoro, non ti disturbo oltre. fece con un occhiolino per poi voltarsi e dirigersi verso il tavolo dove avrebbe iniziato a lavorare seriamente all'antidoto. Prendendo l'attrezzatura medica per prelevare il proprio sangue, becher, basi di coltura e altro per raccogliere quella goccia di antidoto rimasta nella boccetta. Avrebbe attinto perfino da Pandora per trovare quanto più materiale possibile alla soluzione del problema. Se si concentrava unicamente sulla parte "scientifica" avrebbe smesso di pensare allo scopo di quella droga. Alexander voleva conquistare l'inferno, quindi perché creare una cosa del genere per il mondo umano? A che pro? Solo per avere terreno fertile e concepire quanti più demoni possibili? Perché? Non serviva tempo per crescerli, addestrarli e renderli fedeli alla causa? E non era nemmeno detto che il resto del mondo gli avrebbero permesso di fare una cosa simile. E i nascituri? Si sarebbero alleati con loro? E come tramite la zoimina? Non avrebbero pensato di più a fare sesso che a combattere? E se la zoimina era solo una facciata esterna e poi si sarebbe mutato in qualcosa di diverso e più pericoloso? A quel punto entrava in gioco Tex no? Perché dare ad un demone il modo di rubarle tutti i possibili guerrieri da sfruttare? Che casino... per scoprirlo doveva arrivare ad essere sul serio la sua compagna e assecondarlo nel suo piano. Sarebbe riuscita ad arrivare fino in fondo per scoprire cosa voleva fare? Sarebbe stata in grado di tradire l'uomo che amava? Troppe domande, troppe ipotesi, e di sicuro Alexander non era ancora così potente da sottomettere una nazione intera. Sul momento doveva concentrarsi sul suo lavoro. Se avevano l'antidoto quel caos che si era figurata sarebbe stato più controllabile no?
    Ansante Vanelope si gustò i complimenti del demone, trovando ancora curioso che la trovasse "bella". La maggior parte degli uomini avevano un timore viscerale nel vederla in quella forma, era pur sempre un mostro per la concezione comune. Eppure non era il primo a dirle che era "bella" in quella forma. Forse il mondo stava cambiando. Si sentì afferrare e girare come fosse una bambolina per farla cambiare posizione. A quella sensazione rise divertita: era da quando aveva lasciato il sottosuolo che qualcuno non riusciva a fare una cosa del genere. Forse non aveva tutti i torti, quando aveva voglia di sentirsi di nuovo in quel modo avrebbe potuto cercarlo. Lo lasciò fare, incuriosita da ciò che aveva in serbo per lei. Capendo immediatamente cosa volesse fare quando avvertì la punta ancora vigorosa e calda contro il suo buchino.

    Uhm... sì lo sento. fece con un piccolo mugolio di voglia. Amava la sensazione di sentirsi stimolare davanti mentre dietro la stuzzicava invogliandola a provare anche quel tipo di piacere.
    Sì...prendimi, adesso che mi fai fatto vedere si cosa sei capace voglio tutto. Voglio godere di tutto. fece inarcando leggermente la schiena così da rendere più appetibile il suo fondo schiena, premendosi lei stessa contro l'erezione. La corolla si sarebbe adattata gradualmente a quella presenza incombente, non vedeva l'ora di sentirsi trafiggere dalla sua carne, voleva sentire quei brividi intensi che la stordivano fra dolore e piacere.
     
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    Allontanarsi da quella stanza fu esattamente come uscire dal ventre materno per venire al mondo, uno sforzo immane e doloroso per entrambi, anche umido aggiungerei, ma soprattutto uno sforzo che non sapremo mai se ne sarà valsa davvero la pena di fare. Jack sospirò così forte dopo aver chiuso la porta che sicuramente quel sussurro attraversò le pareti, diventando percettibile per Niniel, ma si arrese del tutto. Quel giorno non avrebbe avuto bisogno di cancellarle la memoria, l'aveva distratta momentaneamente dai BWD quindi quei momenti le sarebbero rimasti impressi. O almeno così sperava.
    Alexander accolse rapidamente la supplica di Vanelope, spingendo dentro di lei nel momento in cui la schiena della Kiju si inarcò, diventando semplicemente irresistibile. Non fu rapido, ma neanche troppo lento, l'entrata fu graduale e irrefrenabile, accompagnata da un lungo gemito di piacere e le pulsanti interazioni tra il sesso di Vanelope e quello di Alexander. La sua mazza pulsava più veloce e potente man mano che entrava dentro di lei, sembrava quasi un martello pneumatico che stava lentamente prendendo potenza, perdendola di colpo quando arrivò a circa metà strada. Il suo membro eretto ed eccitato come non mai aveva raggiunto dimensioni estreme e probabilmente già così Vanelope si sarebbe sentita più che piena. Ma il demone non era famoso per la sua pietà, né per i limiti che cercava di rispettare. Così utilizzò i suoi arti oscuri per continuare a stimolare l'intimità di Vanelope e farla eccitare ancora di più, fino a che con un'ampia lappata della lingua vicino al suo orecchio non decise di andare fino in fondo.

    E' tutto tuo...
    Spinse, con tutto il corpo: letteralmente. Mentre la sua mazza apriva completamente il culetto di Vanelope arrivando a spingere fin dentro il suo stomaco, gli arti oscuri presero anche la sua intimità: due si intrufolarono tra le grandi labbra, divaricandole ed attorcigliandosi all'interno per assumere una forma a spirale, il terzo invece, quello più sottile, si infilò all'interno dell'uretra della gigantessa per stimolarla come nessuno lo aveva mai fatto. Ogni orifizio a disposizione nelle sue intimità era stato riempito come non mai, e Alexander non le diede nemmeno il tempo di realizzare. Tenendola saldamente per i fianchi iniziò a muoversi nel suo buchino, pulsando intensamente, mentre gli arti facevano lo stesso ma pulsando in maniera più ritmica e frenetica, stimolando ogni angolo della carne di Vanelope. Sarebbe riuscita a resistere a quel trattamento?
     
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    Quando lo sentì scivolare dentro di lei, avvertì quel dolore misto a intensissimi brividi che la fecero tremare. Sentiva il suo buchino dilatarsi per fargli spazio, si sentiva così piena che temette di danneggiarsi. Stava godendo non serviva nemmeno attendere che il suo corpo si abituasse per goderne, era già bellissimo poiché sentiva anche la sua aura demoniaca bruciarle dentro. Come se non bastasse il suo sesso non venne ignorato e venne riempita come nessuno aveva mai fatto prima. Stava grondando liquidi per il piacere, ma quando sentì la sua lingua sull'orecchio i suoi orifizi si strinsero attorno alla carne di Alexander per l'eccitazione. Non riusciva a frenare i suoi gemiti, era tutto così intenso che non si accorse nemmeno di aver bucato il terreno con i suoi artigli. La coda si sollevò e si inarcò verso di lei, come a voler dare maggior spazio al suo amante. Gridò di piacere quando venne violata anche dentro al suo sesso e si sentì stimolare in una zona che non pensava nemmeno potesse essere usata per quello scopo. Il suo corpo venne attraversato da spasmi e brividi. Le sue cosce tremavano e il piacere divenne sempre più intenso e devastante.
    Aaaahh, così è troppo non resisterò... aaah. fece lasciandosi andare ad altri gemiti che cambiarono tono abbandonando la voce umana per diventare più mostruosa. Le sue parti iridescenti si accesero di nuovo con più intensità, porzioni di corpo vennero rivestiti di nuova carapace, senza però coprire le parti più importanti.
    Aaah godo... godo... fece ormai completamente persa nella lussuria più sfrenata.
     
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    Alexander si beò della reazione di Vanelope, era chiaro che nessuno l'aveva mai fatta godere in quel modo, solamente lui c'era riuscito. Sapeva bene che un simile titano non sarebbe mai ceduto ai suoi piedi come una ragazza qualsiasi, era una speranza vana e infondo neanche tanto meritata, ma la soddisfazione di poterle ricambiare ciò che stava provando anche lui era impagabile. Oramai completamente dentro di lei, il membro di Alexander iniziò a scoparla violentemente, entrando ed uscendo il più velocemente possibile per dilatarle quello stretto anfratto ad ogni affondo con pulsazioni sempre più intense e calde. I suoi muscoli e le sue vene si gonfiavano dentro di lei, come se potesse diventare di più, più grande, più violento, avrebbe preso ogni centimetro del suo piacere e non era ancora lontanamente soddisfatto. I suoi arti oscuri si muovevano a spirale dentro di lei, anche quello più piccolo faceva la sua parte andando a dilatare quello stretto anfratto e liberando così nuovi stimoli di piacere. Tra le sue grandi labbra invece si stava scatenando un uragano di sensazioni: i tentacoli si gonfiavano e si sgonfiavano ritmicamente come a volerle dare diversi tipi di stimoli continui. Era un accoppiamento esagerato, qualsiasi parte sensibile di Vanelope era sotto sforzo a quel punto, ne mancava solo una ma fortunatamente Vanelope stessa ricordò al demone di non lasciarla in disparte: la sua coda. Alexander ghignò divertito, senza arrestare un solo istante i suoi movimenti e continuando a provocarla.
    Amo il sesso Anale, è così intenso... c'è solo uno svantaggio: non posso mettere incinta nessuno da lì... fortunatamente i miei arti oscuri sono fertili quanto me ehehehehehe... tranquilla, non ho ancora finito...
    La mano destra del demone afferrò la coda di Vanelope vicino alla punta, per poi tirarla verso l'alto. Due arti oscuri ancora sporchi del seme dell'ultimo orgasmo avvolsero la goda in forma di ampia spirale a doppia elica, per poi iniziarla a masturbare rapidamente, come se fosse un membro maschile. Gli arti oscuri si gonfiavano e sgonfiavano molto rapidamente, dando vita ad un massaggio intenso ed unico solo per la sua coda, qualcosa che avrebbe fatto impazzire chiunque se eseguito direttamente sulla schiena. Non esitò un solo istante nel penetrare ancora il suo buchino, riempiendolo con tutta la carne che poteva per farla impazzire.
    Sto per venire ancora... vuoi sentirmi dentro fino ad impazzire Vanelope?
    Di più, più follia, più perdizione voleva sentirla schiava del piacere, anche solo per un istante, anche per una singola mera follia.
     
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    Aveva già provato la sensazione di quei arti mostruosi che la riempivano davanti e dietro, ma in quel momento il demone ce la stava mettendo tutta diventando anche parecchio creativo. Anche se Vanelope aveva il potere di diventare durissima e resistere ad ogni tipo di danno, non significava che il suo corpo non fosse sensibile. Anzi, proprio per via di quel potere quando faceva sesso tornava a percepire il suo corpo anche più chiaramente del normale. Oltretutto Alexander prese anche a stimolarle anche la coda, con abbastanza forza e decisione da sorprenderla: come faceva a sapere che per chi possedeva una coda quel tipo di stimolazione era assai gradita? Perché era così esperto a letto? Gemeva rumorosamente, godeva così tanto che non riusciva nemmeno a parlare. Lo sentì ciò che disse e la allarmò il fatto che quel dannato puntasse a ingravidare le persone. Non era di certo arrivato il momento per lei di fare un marmocchio, ma era troppo bello per spingerlo via o dirgli di non venirle dentro. Era tutto così intenso che non riuscì a controllarsi e venne in un fiotto di fluidi femminili che sporcarono entrambi, mentre lei gemeva e cercava di ritrovare il respiro. Grazie all'orgasmo divenne ancora più sensibile. Dopo un solo attimo di stordimento, come quando si ci risveglia al mattino, il corpo tornò di nuovo a provare un piacere intenso.
    Sììì... sììì, dammelo tutto. Riempimi di seme, fammi impazzire. biascicò a fatica per poi tornare a gemere. Lo voleva sentire, voleva anche il piacere di sentirsi piena di caldissimo seme, voleva sentirlo fino alla fine.
     
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    Il corpo di Vanelope era totalmente in suo potere, qualsiasi pensiero o preconcetto era abolito dal piacere, Alexander lo sentiva e non fu solo l'orgasmo a confermarglielo: era pronta per il piacere ultimo. Non aveva idea di quanto fosse difficile ingravidare un Kaiju, nel dubbio un tentativo non avrebbe guastato, un motivo in più per Vanelope per cercarlo in caso fosse successo, per un demone non c'erano pericoli etici o morali, contava unicamente il piacere e la forza. E in quel momento ne stava traendo molto dal sottometterla in quel modo. Nel sentire la sua supplica Alexander si decise a concederle ciò che desiderava. aumentando il ritmo con forza tale da spingerla verso il terreno e facendole sentire ogni estremità nel suo corpo esplodere gradualmente in piacere. Il demone chiuse gli occhi e spalancò la bocca, inarcandosi in avanti per sfogare tutto nell'ultimo affondo che lo avrebbe accompagnato verso l'orgasmo. La sua ariete nera avrebbe riempito il sedere di Vanelope, fin in fondo, fino allo stomaco, fino a farla traboccare. La sua intimità e perfino l'uretra vennero invase dal caldo e densissimo seme nero del demone, non lasciandole un singolo angolo di piacere scoperto. Fu letteralmente riempita di passione, e mentre lo sperma bruciante del demone la invadeva, le sue carni pulsavano intensamente, più che mai, concedendole l'apice del piacere tutto in una volta, per poi scemare gradualmente verso la quiete dopo la tempesta. Forse non poteva conquistarla, era un osso troppo duro, ma sapeva di aver colpito nel segno in quell'occasione, e Vanelope non lo avrebbe dimenticato facilmente. Si lasciò sfuggire un sospiro soddisfatto, per poi mettersi a quattro zampe e uscire lentamente dal suo buchino,anticipato dagli arti oscuri che invece la liberarono praticamente subito. Togliendo quegli ostacoli, il suo seme prese a fluire fuori dal corpo di Vanelope come un fiume in piena, ce n'era così tanto che poteva tranquillamente ricoprire tutto il pavimento della stanza di allenamento, il demone non si risparmiava mai. A differenza delle altre volte Vanelope non si sarebbe sentita intorpidita dai poteri seducenti del demone, sarebbe stato il suo corpo soddisfatto ed eccitato a suggerirle cosa le era appena successo: tutta un'altra esperienza. Alexander non era solo un seduttore, ma una mante forte ed energico.
    Che ne pensi? Con questa performance potrei conquistare anche il sottosuolo, Vanelope?
    Ridacchiò ironico e divertito, non aveva alcun interesse a sottomettere i Kaiju, ma stavolta voleva un parere onesto e sincero da quella gigantessa.
     
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    Il suo corpo era attraversato continuamente da brividi intensi, i suoi gemiti facevano intendere benissimo quanto stesse godendo, era di nuovo all'apice del piacere quando finalmente Alexander venne a sua volta. Percepì il suo seme denso e bollente riempirla ovunque, ogni fiotto che partiva da lui era una nuova fonte di piacere. Ebbe l'orgasmo più intenso mai avuto prima. Era totalmente stravolta e le ci volle più tempo di Alexander per riprendere un attimo di lucidità. Sopratutto perché aveva ancora la sensazione di averlo dentro, tutto quel seme che sgorgava fuori colando lungo le sue cosce la facevano tremare. Quando la liberò del tutto della sua presenza chiuse le gambe, come se non volesse far scappare altro seme dal suo corpo. Era così piacevole, così caldo che non voleva privarsene così presto. Si lasciò cadere su un fianco, ansante ma soddisfatta. Rise poi al commento del demone: sul serio voleva conquistare a forza di pisellate una zona?
    Beh se ti piacciono anche i maschi forse... Sai le femminucce di Kaiju sono più piccole e riescono a risalire molto più facilmente sulla terra, i maschietti invece sono parecchio più grossi laggiù, e ce ne sono tanti. Disse giusto per rispondere a tono alla sua battuta, ma a quanto pareva il demone voleva un parere sulla sua performance. Inarcò un sopracciglio perplessa, pensando che infondo gli uomini erano tutti molto simili a prescindere dalla razza. Quindi voleva testare la sua abilità con lei? Perché? Pensava forse che i Kaiju fossero più esigenti in fatto di sesso? Beh effettivamente non era poi così lontano dalla realtà, ma per Vanelope il sesso era solo un bel passatempo come un'altro.
    Ok, sei bravo, molto bravo. Sembra quasi che sei nato solo per questo: far godere tutte le donne del mondo.... in quel momento si rese conto di una cosa molto differente rispetto all'ultima volta. Non si sentiva stordita e ammaliata come la prima volta che avevano giaciuto tutti insieme nella stanza di Zora. Effettivamente non era successo nemmeno quando lo avevano fatto con Niniel. Quindi non era stato Alexander il fautore di quella strana atmosfera. Era stata quindi quella donna? Improvvisamente pensò che la madre di Alexander fosse più pericoloso di lui. Eppure non si sentì minacciata, tutt'altro. Si alzò in piedi lentamente e con calma, notando lo stato in cui avevano ridotto la stanza. Se Zed vedeva quello scempio probabilmente si sarebbe licenziato in tronco. Dopotutto erano lei e Zed a tenere in ordine quella stanza speciale, dopotutto era stata costruita appositamente per i loro allenamenti. E sicuramente le ditte di pulizie avrebbero rinunciato vedendo la stanza. Insomma toccava a lei ma ci avrebbe pensato con calma.
    Forse dovresti tornare dalla tua piccoletta. Ho notato che è gelosa, non voglio che mi odi perché mi spupazzo il suo ragazzo. Mi è simpatica, mi dispiacerebbe molto se mi tenesse il muso. stava per trasformarsi per tornare ad una dimensione più umana, ma si ricordò della mole di seme che ospitava in corpo e della mole da pulire.... era meglio ripulire da "grande".
    Senti, visto che sei stato così...bravo. Voglio darti un piccolo avvertimento: Jack sembra parecchio interessato a Niniel. Ha saputo che è una scienziata quindi probabilmente la farà lavorare sodo a qualche diavoleria tecnologica. Però non so, ho notato una strana luce nei suoi occhi quando esce fuori il suo nome. Fossi in te la terrei d'occhio. fece parlando come se stesse dicendo una banalità, ma dal tono che usò sembrò quasi maliziosa, come se stesse insinuando qualcosa che non avrebbe mai ammesso apertamente.
     
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    Divertito e soddisfatto, Alexander socchiuse gli occhi portandosi le mani sui polsi e sciogliendo la sua trasformazione, mettendosi lentamente con le braccia conserte. Il suo corpo tornò ad una statura normale e poi gradualmente l'oscurità che aveva potenziato la sua trasformazione si fece da parte, lasciandolo nella sua forma umana completamente pulito, privo anche di sudore e di umori, come se fosse appena rinato. Aveva già dato le spalle a Vanelope, consapevole che non serviva aggiungere altro in quella situazione, ma quando la valchiria gli lanciò quel monito esitò. I suoi occhi si fecero più attenti, il respiro più silenzioso, si voltò anche verso di lei come se si sentisse chiamato in causa. Lo stava mettendo in guardia? Dopo la performance che le aveva offerto temeva forse che Jack "il bello" potesse rubargli la ragazza? Talmente ridicolo da preoccuparlo sul serio.
    Mi stai suggerendo che dovrei preoccuparmi di uno che va in giro facendosi chiamare "il bello"? Vanelope... i ragazzini umani per essere messi in guardia ascoltano storie di mostri terribili che vivono nel buio... io sono uno di quei mostri, e lo sei anche tu, ai miei occhi una minaccia come Jack è esattamente quello che vale per te quando ti dico "diventerai la mia schiava sessuale".
    Allargò un sorriso soddisfatto, che celava una notevole sufficienza nei confronti di quella storia. Il demone si passò una mano sui capelli per rimetterli in ordine all'indietro, per poi girarsi completamente verso Vanelope e portare le mani suoi fianchi. Le dita della mano destra erano posizionate in maniera particolare, come se dovessero tenere qualcosa di specifico, un'abitudine tipica di quelli che sono abituati a portare una spada sulla cintura.
    Jack non mi è superiore in nulla, forse è più ferrato in scienza, ma la sua intelligenza non è sinonimo di furbizia. Posso ucciderlo, o semplicemente superarlo, in realtà non mi importa nemmeno davvero di tutta questa storia, anche perché io ho qualcosa che Jack non avrà mai...
    Le dita della mano iniziarono a muoversi, come stesse solleticando affettuosamente l'impugnatura della sua spada, molto vicino al fodero. Lo stesso luogo dove custodiva i suoi segreti.
    Una bella storia da raccontare...
    Detto questo avrebbe fatto per andarsene, principalmente perché non aveva intenzione di pulire, secondo perché quella storia non riusciva davvero ad impensierirlo. Niniel oramai era sua, poteva cedere alla carne e alla curiosità, ma al suo cuore non poteva mentire. Alexander non si preoccupava di Jack né di nessun altro perché Niniel gli apparteneva più che mai. E se avesse avuto il tempo per lavorarci sopra, allora anche Vanelope ci sarebbe cascata prima o poi. Ma aimé, cos'è un capriccio di fronte ad uno scopo più grande?
     
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    Ghignò divertita alla sua reazione. Era parecchio sicuro di sé e si considerava superiore a Jack quasi in tutto. Certo sicuramente in un confronto diretto lo avrebbe schiacciato con la sua forza, e Niniel era completamente persa per Alexander, questo ormai lo aveva capito. Sembrava che nulla potesse convincere che Niniel potesse cedere, ma il suo scopo non era di certo metterlo in guardia per un possibile "furto" di amante. Era divertente vedere con quanta sicurezza affermasse che niente lo avrebbe potuto separare da Niniel. Rise divertita incrociando anche lei le braccia la petto mentre la coda ondeggiava dietro di lei.
    Sì, forse hai ragione. Jack non può competere con te a livello di potenza, fingi che non ti ho detto nulla. affermò con noncuranza come se avesse detto una grossa cavolata. Non le importava cosa facessero quei due fra di loro, ma sapeva che con le sue parole avrebbe dato un piccolo campanello di allarme al demone che avrebbe potuto rendere le cose più interessanti. Se tuttavia Alexander pensava seriamente di "conquistarla" avrebbe preso un grosso abbaglio. Vanelope era sempre stato uno spirito libero, di tanto in tanto si fermava verso qualcuno che reputava interessante, ma quando si stufava niente l'avrebbe tenuta legata. Alexander non poteva semplicemente offrirle nulla perché non aveva nulla che le interessasse davvero. Non lo avrebbe fermato lo avrebbe lasciato andare via mentre lei si sarebbe occupata di far sparire le tracce di sperma demoniaco. Non era una maniaca della pulizia ma anche a lei piaceva un ambiente ordinato.
    Intanto quando Alexander fosse tornato in camera sua, avrebbe trovato Niniel con il suo aspetto infantile che metteva a posto degli appunti tecnici nel suo personale cassetto. Quando lo vide arrivare si voltò verso di lui con un gran sorriso e la festa nei suoi occhi. Gli corse incontro per poi saltare in braccio a lui. Sentì l'odore di sperma e lo guardò male un attimo, sul viso sembrava esserci dipinto "lo hai fatto di nuovo!". Poi sospirò e fece spallucce rassegnata all'idea che avrebbe sentito quell'odore tante altre volte. Lo baciò sulle labbra dolcemente, poi lo abbracciò stretto a sé sfregando guancia contro guancia.

    Lo so, lo so, non dovrei visto il gioco, ma ho immensamente bisogno di farlo. Una piccola pausa ok? fece coccolandoselo come se le fosse mancato da troppo tempo. Niniel sapeva che probabilmente non era il tipo da effusioni del genere e che non conosceva concetti come l'affetto. Tuttavia pensando e ripensando alla storia della zoimina e del fatto che non la stava manipolando non fece che accrescere il suo affetto nei suoi confronti, e sentiva davvero il bisogno di sfogare quella piccola felicità. Dopo qualche momento smise di soffocarlo con le sue esili braccia e i bacini sul viso e lo guardò negli occhi, un pochino imbarazzata.
    Andiamo a mangiare? chiese prima di riprendere la solita routine quotidiana.
     
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    Alexander si lasciò cogliere di sorpresa rientrando nella loro stanza, non si aspettava che Niniel fosse lì, né che gli saltasse addosso in quel modo. Ebbe giusto il tempo di afferrarla per le natiche con una mano e tenerla stretta a sé, il suo sguardo si fece maggiormente confuso quando Niniel lo fulminò, probabilmente aveva sentito l'odore di sesso addosso a lui, ma stavolta invece di provare a giustificarsi Alexander inarcò un sopracciglio, fissandola con fare perplesso: sentiva anche lui un odore non esattamente casto provenire da lei. Possibile che Vanelope avesse ragione? No, improbabile, piuttosto era molto più credibile che si fosse eccitata durante il periodo in cui non si erano visti, dopotutto avevano iniziato la giornata in maniera molto attiva... questa era una spiegazione molto più calzante. Lo ricoprì di baci affettuosi, poi gli disse che voleva una pausa dal loro "gioco" per poter andare a mangiare insieme, era decisamente molto più affettuosa adesso che aveva accettato i suoi sentimenti nei confronti del demone, quindi Alexander decise di assecondarla, lasciandola andare delicatamente a terra mentre si sistemava la camicia con molta calma.
    Va bene, concediamoci una pausa. Ma dovrai recuperare dopo pranzo, e lo farai con questo aspetto sappilo...
    Allargò un ampio sorriso, guardandola con gli occhi di un vero maniaco. Forse non sarebbe mai riuscito a provare un sentimento puro come l'amore, ma era anche vero che nonostante si fosse sfogato a dovere, Niniel riuscì a riaccendergli la voglia in meno di un istante, qualcosa che una normalissima donna non poteva fare facilmente. Niniel era indubbiamente speciale, anche Vanelope glielo aveva fatto capire. Alexander aprì la porta e lasciò che uscisse prima la ragazzina, per poi seguirla a passo lento. Oramai aveva capito cos'era successo, non aveva più motivo di fare il misterioso pertanto sulla via per il pranzo decise di raccontarle qualcosa di interessante.
    Sai, hai fatto colpo su Vanelope. Fa un sacco il tifo per te in tutta questa storia, ha capito anche lei quanto sei speciale, mi ha consigliato di tenerti molto stretta. E sto iniziando a pensare che forse ha ragione... forse quello di cui ho bisogno non sono molte amanti, ma le giuste compagne per il mio viaggio.
    Si voltò verso di lei solo a quel punto, rallentando il passo senza fermarsi, mostrandole uno sguardo decisamente serio.
    Se decidessi di prendere questa strada... vorresti assumerne il controllo? Formo restando che deciderai di rimanere con me... mia madre è potente ed ha esperienza sul campo, ma sono sicuro che non sia molto obbiettiva ma soprattutto è fin troppo gelosa. Ho bisogno di qualcuno che sia superiore anche intellettualmente, e tu ci sei molto vicina. In passato mi sarei sentito stupido a gare una richiesta del genere ad un umana, ma questa è la prova evidente del fatto che Vanelope ha ragione. Sei speciale, non posso più negarlo...
    Cristallino come sempre quando si tratta di dire la verità. Le stava praticamente chiedendo di diventare la "signora suprema della sua schiera di limitate concubine". Non esattamente romantico, ma decisamente un titolo da non sottovalutare. Come avrebbe reagito Niniel?
     
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