Abitazione di Henry Jekyll

Grande abitazione

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  1. Yhei
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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Nimue si fece abbracciare ma il loro fu un contatto molto strano, la sensazione percepita da Henry fu quella di distacco. Una sensazione molto strana data la vicinanza e il tepore dei loro corpi esposti ai venti gelidi di Londra. Qualcosa in Nimue non andava, di solito era così espansiva mentre in quella circostanza si limitò a farsi trascinare da quell'abbraccio senza ricambiarlo veramente, trattenendosi senza dar modo di capire al dottore la motivazione. Il rigonfiamento del ventre ancora non era molto visibile vista la natura del cappotto, e probabilmente i seni già turgidi per la gravidanza premuti contro il petto di Henry nascondevano o rendevano più difficile da notarlo alla pressione di un abbraccio. La cosa fu così strana da far provare a Henry una sensazione di disgusto verso quel gesto così poco naturale, pensando forse d'aver sbagliato qualcosa. Forse avrebbe dovuto lasciare a lei l'iniziativa? Davvero doveva punirsi per aver reso un gesto così dolce alla sua amante? Eppure il comportamento di Nimue era troppo strano, doveva per forza esserci una motivazione, ed ora la stava mettendo a nudo spogliandosi del cappotto.
    Oddio, vieni dentro ti prego!
    La prima reazione nel vederla gravida fu quella di proteggerla dal freddo di quella giornata, scostandosi e accompagnandola mettendogli una mano dietro la schiena. Lo shock della notizia ancora non gli aveva fatto realizzare il tutto e a muoversi per primi furono i suoi istinti. Tuttavia bastò una manciata di secondi per rendere quell'esperienza completamente alienante. Henry aveva già avuto due figli e conosceva il corpo di una donna gravida, sapeva che quella pancia era troppo avanti rispetto al loro ultimo incontro amoroso. Improvvisamente la fronte si corrugò possibile che quel figlio fosse suo? Il frutto non del loro ultimo incontro ma di quello precedente? Questo spiegherebbe il perchè della sua espressione, magari pensava che lui non gli sarebbe stato accanto, che quella fosse una di quelle storie da film dove la donna si sente un peso per via di una conseguenza non voluta. Effettivamente era troppo presto per pensare ad un figlio, eppure in cuor suo sapeva che quel bimbo non era suo. Era troppo intelligente e quell'ultima frase che disse già gli aveva detto più del necessario... "Sono successe troppe cose" da li ogni altra conversazione sarebbe parsa inutile, sicuramente quel bimbo era di qualcun'altro. Improvvisamente Henry venne colto dall'angoscia. Si sentiva la testa incastrata in una ghigliottina, pronto a ricevere il colpo di grazia, da colei di cui si era fidato dopo tempi immemori, sapeva già a cosa sarebbe andato incontro, eppure era li, a muovere il braccio nel gesto di accompagnarla a sedere sul divano, lo stesso dove avevano fatto l'amore, dove aveva aperto il suo cuore... Incuriosito dalle sue prossime parole. Sperando che il meccanismo di quella ghigliottina potesse magicamente incepparsi.
     
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108 replies since 16/7/2015, 23:21   944 views
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