Abitazione di Henry Jekyll

Grande abitazione

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  1. Yhei
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    io non sono leggenda...sono realtà!

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    Mai suono di campanello fu più dolce, questo poteva significare solo una cosa, l'arrivo di Nimue. Le dita di Henry si staccarono dai tasti del piano senza premurarsi di finire il pezzo scritto sullo spartito. Non riusciva a trattenere la forte emozione e Nimue avrebbe sentito il brano interrompersi bruscamente, capendo che da li a poco qualcuno gli avrebbe aperto. Il dottore saettò giù dallo sgabello aggiustandosi la giacca con un rapido gesto delle mani e stringendosi la cravatta che si era lasciata andare dalla foga dei movimenti che compiva suonando. Era arrivata Nimue e con lei poteva finalmente essere se stesso, in barba alle buone maniere, in barba al fatto che un uomo come lui si sarebbe dovuto muoversi verso il portone al più con passo deciso. Henry si trovò a correre, non voleva perdere più nemmeno un secondo. Indossava un vestito da cerimonia color cachi, con una camicia bianca e il panciotto grigio, gli occhiali come al solito si accompagnavano al grosso naso ruvido e i capelli erano sciolti perchè" tanto a Nimue piaceva anche così". Arrivato al portone si sistemò il collo alla diplomatica della camicia mentre con l'altra mano correva verso la maniglia. Aperta la porta Nimue vide un uomo dal sorriso sereno e lo sguardo dolce, che non nascondeva una certa emozione nel rivederla e nemmeno lo sforzo della corsa che fece. Henry dal canto suo aveva immaginato più e più volte quel momento, si vedeva mentre dalle spalle gli toglieva il cappotto per appenderlo al'attaccapanni, mentre con un gesto solenne l'avrebbe invitata ad entrare. Si era preparato diversi convenevoli coi quali iniziare la conversazione. Invece nel vederla rimase sbalordito, come se non si fosse mai abituato alla sua bellezza. Notò in lei uno sguardo strano ma non era la prima volta, anche durante i loro incontri precedenti sembrava assorta nei propri pensieri. Così decise di fare il primo passo, questa volta avrebbe rotto lui il ghiaccio e lo fece con un goffissimo:
    Sei bellissima...
    La voce uscì calda e profonda, non c'era affatto bisogno di convenevoli e non erano bambini alle prime armi, erano amanti e non c'era più bisogno di nascondere la cosa. Così ancora prima di togliere il cappotto che nascondeva la pesante novità della quale Henry era completamente all'oscuro avrebbe allargato le braccia, pronte a cingerla in un forte abbraccio.
     
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108 replies since 16/7/2015, 23:21   944 views
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