Abitazione di Henry Jekyll

Grande abitazione

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  1. Yhei
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    Il cielo plumbeo londinese faceva da sfondo alla grande villa barocca di Henry. Come sempre l'eleganza di quell'abitazione faceva si che risaltasse anche con le condizioni meteo più avverse, nemmeno un cielo così piatto monocromatico, di un grigio annoiato dalle costanti piogge di quello che un tempo era definito regno unito potevano scalfire cotanta bellezza monumentale. Il lungo vialetto circondato dalle aiuole verde smeraldo accompagnava i suoi ospiti verso l'entrata della casa, filtrando perfettamente l'umidità condensata e regalata al terreno sottoforma di pioggia. In quel pomeriggio il sistema di filtraggio sembrava funzionare ancora meglio, pronto ad accogliere una presenza estremamente piacevole, forse la più gradita degli ultimi anni. Nimue era diventata in breve tempo una presenza molto importante per il dottore, era la casa accogliente sullo sfondo di quello stesso cielo terso, un luogo in cui rifugiarsi, nel quale scaldarsi con le sole attenzioni che una donna sensibile come lei potesse dargli. Prima del suo arrivo la vita di Henry era sostanzialmente un vortice di autocompiacimento, colmato solo dalla perseveranza nei suoi studi, glis tessi che avevano creato il mostro che ora albergava in lui. Un mostro bisognoso di attenzioni, le stesse che lui, dalla morte di Thrisha non poteva più darsi, stretto nella morsa di una società sempre più focalizzata sulle parvenze e sempre meno verso i contenuti. Nimue no, lei era diversa, proprio come la sua defunta moglie, andava oltre i canoni della società, quelli che dicevano che un professore del suo calibro avrebbe dovuto mantenere un comportamento impostato e distaccato. Dove un insegnante come lei non si sarebbe dovuta abbandonare così presto ai piaceri della carne. momenti gustosi e completamente naturali, del quale solo una società bigotta ci ha insegnato a nascondere per vergognarsene. Sembra assurdo ma è così, tra rapine, povertà, sottomissioni di individui e guerre, siamo tutti cresciuti col tabù dell'amore. Questo Henry lo sapeva, ma la sua famiglia e il suo ruolo l'avevano costretto a soffocare questo suo lato ed ora, per la seconda volta nella propria vita ecco una donna in grado di fare irruzione nel suo cuore, facendo sfociare queste emozioni senza aver bisogno di ricorrere a Edward Hide. Quindi finalmente ci troviamo in un momento estremamente positivo della vita del dottore, segnato appunto da quell'incontro casuale ma voluto da un destino che gli prometteva di sorridere. Henry che era di ritorno da un viaggio di lavoro, aveva per prima cosa fatto chiamare Nimue presso la sua villa per parlare del loro ultimo incontro e proseguire con i propri studi, almeno, quella era la scusa ufficiale. In realtà visto i piacevoli fatti accaduti ad ogni loro singolo incontro, non vedeva l'ora di poterla riabbracciare. Difatti quando Nimue sarebbe arrivata di fronte al portone avrebbe chiaramente percepito un meraviglioso profumo di arrosto. Mentre da appassionato di musica quel'era l'avrebbe sentito suonare l'asturias al pianoforte. Non certo un brano romantico, ma molto energetico, suonato solo per poter controllare e sfogare l'ansia del momento. Visto che i minuti nel cuore del dottore scorrevano come ore, e le ore come giorni. Questo fece perdere il senso del tempo a Henry che impaziente batteva le dita contro i tasti del pianoforte, rendendo ancora più sentito e forte quel brano.
     
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108 replies since 16/7/2015, 23:21   944 views
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