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Sentii il suo seme dentro di me, freddo dentro il mio corpo caldo. Un sospiro di pure piacere mentre le mie membra si rilassavano.
Però mi sorprese quando mi chiese cosa mi fosse frullato in mente per tutto il tempo, mi presi degli attimi per poter riprendere fiato e pensare a una risposta che non rivelasse tutto. Non volevo che sapesse della mia parte folle.
“Sai le mie cicatrici no? Ecco, per colpa di quello che me le ha fatte ho avuto alcuni problemi personali.”
Con personali non intendevo privati ma <i>personali<i>; disturbo della personalità ecc...
Non sapevo come spiegarlo, di solito chi è instabile mentalmente non sa di esserlo. Anche se la mia instabilità è certamente unica. Ho un comportamento “normale” o che almeno lo sembra, è quando sento l'eccitazione o l'adrenalina che inizio ad mostrare i segni della mia parte folle. Non a caso l'ho chiamata folle per questo, no?
Mi sentii leggermente in imbarazzo a sentire il suo sesso ancora immerso al mio interno, fare certe domande quando si è in certe posizioni è sleale.
A sto punto per ricambiare gli chiesi di prima, che volevo sapere quel che gli era successo. Dopotutto curiosità è donna... e anche volpe.
Oh, non è colpa mia se sono un ibrido mezzo volpe femmina! La curiosità è troppa per una persona come me.
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Alexy non si sbottonava tanto facilmente, ma Lucien non era nato il mese prima e riconosceva bene quando qualcuno mente, quando è sincero, oppure quando cerca di travisare la verità, cercando di distogliere l'attenzione dal vero nocciolo della questione. Si chiese come mai, ma non voleva indagare ulteriormente a fondo. Lui aveva fatto il suo: era stato paziente, educato e interessato quanto bastava. Mentre rimuginava sulla risposta, il suo membro gradualmente diminuì e scivolò con naturalezza fuori da quell'intimità carica di liquidi. Era un peccato uscire, ma ormai l'eccitazione tra i due era finita e molto probabilmente non sarebbe tornata. La baciò sul collo mentre pensava ad una risposta da darle. Erano passati secoli da quando si era confidato con qualcuno... E ancora più tempo era passato da quando si era aperto spontaneamente a qualcuno con cui aveva così poca confidenza. Tuttavia sentiva di potersi fidare di lei. "Quando nemmeno i tuoi bisnonni erano nati, io vivevo in fondo agli oceani, con la mia famiglia e il mio popolo." La voce bassa e modulata aveva assunto la giusta intonatura del narratore. Sarebbe stato piacevole ascoltarlo e rimanere coinvolti nel suo racconto. "Una notte tutto ebbe fine. Gli umani ci avevano trovati. Attaccarono le nostre case e le nostre vite. Alcuni di noi vennero uccisi, altri catturati. Così, a caso. Io mi salvai ma della mia famiglia non rimase nessuno. Tutti presi. E ora li sto cercando in qualsiasi buco di laboratorio. E temo che a loro sia toccata una sorte simile alla tua." E per enfatizzare le sue parole le toccò le vistose cicatrici, finendo poi per sfiorare la lunga coda. Non le raccontò né della disperazione né della sua trasformazione: erano argomenti ancora troppo grossi per una semplice fanciulla come lei. Nonostante l'indubbio dolore provato e le cicatrici che portava sulla schiena, Lucien ne aveva accumulate altre, dove nessuno avrebbe mai potuto vederle.
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A quanto pare Lucien non era tipo da insistere su alcune cose, sentii il suo membro finalmente uscire dal mio corpo facendomi rilassare. Mi diede un bacio sul collo prima di iniziare a narrare.
Ascoltai con calma le sue parole, anche se verso la fine mi sentii punta sul vivo. Come potevo dirgli che io ero sopravvissuta solo perché avevo sbloccato il mio potere prima del tempo? Che avevo rischiato più volte la morte per questo. Se fossi stata un normale ibrido sarei di sicuro morta. Poi il fatto della famiglia, beh, non sapevo che dire. Non ne ho mai avuta una, i miei genitori naturali mi erano sconosciuti e i sentimenti che ho provato mentre mi torturava non erano nemmeno molto chiari. Non so se dire che sono stata graziata, non aver conosciuto i miei genitori mi ha salvato da una profonda solitudine. Anche se alla fine l'ho provata lo stesso. Certo, c'erano Luna e il dottore ma... non riesco ad affezionarmi. Paura di perdere chi amo?
“Capisco, mi dispiace.”
Le uniche parole che potevo dirgli in questo momento, non sapevo cosa fare quindi a parte abbassarlo lo sguardo leggermente triste non potei fare altro.
Lasciai i suoi capelli per spostare le mie mani sulle sue spalle, avrei alzato la testa per potergli baciare la fronte e infine farlo appoggiare sul mio petto. Come in un abbraccio di consolazione. Non ero molto brava in queste cose ma, oh, solidarietà tra creature non umani. Anche se io sono mezza umana.
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Il comportamento che tenne Alexy alla fine del suo racconto fu quantomeno insolito. Lo stava forse... Consolando? Si lasciò in qualche modo avvolgere dal suo caldo abbraccio e in men che non si dica si ritrovò con la faccia immersa nelle sue tette. Non che gli dispiacesse ma che una bambinella o poco più gli riservasse un trattamento del genere era davvero, davvero bislacco. Lucien non aveva bisogno di consolazione, era un uomo, fatto e finito. Sapeva come affrontare certi argomenti e determinati stati d'animo. Se le si era confidato, non era perché ricercava la sua pietà o la sua compassione. Magari poteva accettarlo come un gesto di solidarietà tra creature in qualche modo diverse dalle altre. Giusto in quel caso poteva decidere di lasciarsi cullare per un breve istante. Poi si ritirò su, allontanandola con delicatezza. La ringraziò e si lasciò abbracciare dall'acqua fresca: questa era l'unica cosa in grado di dargli conforto. Abbandonò la natura umana, riassumendo la propria. Le sue squame brillavano come madreperla alla luce, i suoi capelli erano più setosi e lucenti. Alzò la pinna al cielo, assaporando la freschezza della notte e godendosi quel panorama mozzafiato. Ora stava meglio. Abbandonò la testa sull'argine del lago e socchiuse gli occhi, in silenzio. Non aveva altro da aggiungere. Tuttavia non l'avrebbe allontanata: ALexy era libera di decidere se rimanere lì accanto a lui, a godere insieme della serata, oppure se tornare ai propri affari. Magari avrebbe ripreso il sonnellino che aveva interrotto con il suo arrivo. Era libera di scegliere. Una grande conquista per lei.
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Si lasciò cullare per poco, infondo era un essere molto vecchio e farsi abbracciare in quel modo da una ragazzina non era di certo il massimo.
Mi ringraziò per poi allontanarsi, tornò anche nella sua forma non-umana. Visto che ormai non potevo fare nulla mi tolsi da sopra di lui spostandomi di lato, mi issai sul bordo per potermi alzare e magari andare di nuovo a dormire, non avevo motivo per rimanere li.
“Grazie della splendida serata.”
Non avevo voglia di stare a parlare dopo aver fatto sesso, sopratutto qui fuori.
Poco dopo mi sarei diretta verso i miei vestiti per indossarli, anche se il mio corpo era bagnato si sarebbero asciugati in fretta.
A quel punto sarei ritornata nello stesso punto dove mi ero addormentata, avrei volentieri dormito vicino a lui ma il terreno li non mi piaceva. Preferivo sdraiarmi sull'erba morbida. Con un sbadiglio silenzioso mi sarei stesa sull'erba per poi lasciarmi cullare dal silenzio e la tranquillità. I miei muscoli erano molto più rilassati di prima quindi ci misi davvero poco per lasciarmi andare tra le braccia di morfeo.
Sperai ardentemente di non sognare nulla di spiacevole, o meglio, che non sognassi nulla.
E' stato un vero piacere conoscere Lucien, per quel poco di tempo che abbiamo passato insieme è stato divertente. Almeno per me.
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†_†yun yun †_†
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Grazie per la ruolata, raven! |
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50 replies since 3/4/2015, 12:03 451 views
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