Racconto Fantasy: I Legami dell'anima

Genere: Psicologico, Fantasy

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  1. White Raven
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    Scritto subito dopo il prologo, quindi l'ho finito verso le 5-6 di mattina Pardon per gli errori :asd:


    Capitolo 1




    “Mamma, posso avere del latte per favore?” Chiese un bambino, Ray era il suo soprannome, alla madre. Sorrise dolce e calmo alla madre, ormai stanca e corrosa dalla gelosia. Lei, vedendo il marito in quel sorriso, gli sorrise felice e annuì. Prese un pentolino, lo riempì di latte e lo mise sul fornello, mentre accendeva il fuoco entro Kiryha, la gemella di Ray.
    Era coperta dalla neve, aveva le guance paffute arrossate dal divertimento e dalla stanchezza. Ray, sapendo quel che sarebbe successo, scese dalla sedia su cui era seduto e salutò dolcemente la sorella.
    Lei vedendolo gli corse incontro e lo abbraccio felice.

    “Andiamo a giocare?”
    “Prima vorrei bere il latte...”
    “Dopo, dopo! Io e gli altri vogliamo giocare a palle di neve!”



    Il fratello sorrise e accarezzandole la testa annui, Nehela invece ringhio e rovesciò il pentolino.
    I bambini sussultarono spaventati e guardarono allarmati la madre, lei incominciò a recitare delle parole a loro sconosciute con uno sguardo colmo d'ira.
    Nheal, il figlio maggiore di 19 anni, vedendo quella che stava facendo la madre urlò il suo nome e lei si fermo. Guardò con orrore le sue mani ghiacciate, guardò il figlio maggiore e poi i gemelli.
    Vedendo la bambina attaccata al fratello sentì ancora una rabbia inumane salirle al cuore.
    Helena, la secondogenita che era entrata con Nheal, guardo per un attimo la madre. Scosse la testa facendo fluttuare la sua chioma castana e prese per mano i gemelli per portarli fuori.

    I figli maggiori frequentavano una scuola magica-militare, sapevano quel che vedevano e facevano.

    Passarono giorni e Nehela, ancora più strana, era sempre più cattiva con la bambina ma dolce col gemello.
    Di pomeriggio si assentava e ogni volta tornava a tarda notte, spesso facendo rumore di proposito per svegliare Kiryha. L'unico problema era che i gemelli dormivano insieme visto che quest'ultima aveva paura del buio.
    Un giorno arrivò a Nehela una lettera su cui vi era scritto che il marito sarebbe tornato a casa, lei felice stava per dirlo ai figli ma vedendo i gemelli capì. Capì che tutta la sua attenzione sarebbe stata sui figli e non su di lei, corrosa dalla gelosia Nehela iniziò a pregare.


    “Oh, signore. Io vi prego, datemi il potere vi prego...”
    “Essia, ti darò la cosa che più vuoi-.”
    “Grazie, signore. Grazie!.”
    “Pronunciando quest'incantesimo reciderai tutti i legami di una persona.”






    Rifece più volte il suo piano, cambiandolo sempre ogni volta all'ultimo momento. Doveva trovare un momento giusto per sbarazzarsi dei bambini.
    Nehela un giorno guardò fuori dalla finestra e notò il cielo scuso.
    “Bufera di neve.” Le disse Nheal mentre leggeva un libro in cucina. La loro dimora era davvero piccola, constatò la donna. 4 stanze. Due da letto, un bagno e la cucina.
    Lei dormiva con la figlia Helena in una mentre nell'altra vi erano il primo, il terzo e i quartogeniti.



    A Kiryha piaceva dormire tranquilla abbracciata ai suoi fratelli, Nheal con le sue braccia lunghe riusciva ad abbracciare sia lei che il fratello.
    Quella sera aveva preparato con tanta cura insieme al fratello una sorpresa per tutta la famiglia, sapeva che il padre sarebbe ritornato quella sera quindi prima si era messa a studiare con cura la magia. Avevano preparato dei cristalli e li avevano messo sulla collina del sangue, chiamata così per via dei sacrifici che erano stati fatti la.
    Erano cristalli fatti di neve compressa e che con la luce assumevano varie sfumature, quella sera voleva dare alla madre un cristallo insieme al fratello ma quando arrivò davanti a lei non si aspettò quel che fece.
    Diede a lei e al fratello dei dolcetti cosparsi di uno strana sostanza, i bambini li mangiarono immediatamente felici del regalo.
    Solo che dopo il primo morso sia la bambina che il bambino svennero insieme, cadendo però cadde anche il cristallo.

    La donna portò Ray a letto e poi prese in braccio Kiryha, la portò sulla collina e usò l'incantesimo datole dal dio. Il dio però era in realtà un demone e l'incantesimo pronunciato dalla donna lo avrebbe liberato.
    Le urla della bambina erano delle note musicali per il demone e quando cessò improvvisamente... prese il controllo della donna. Si trovò davanti Ahlear indebolito dal legame reciso, si voltò verso la bambina per recidere l'ultimo legame sorridendo cattivo.
    Appena il legame col gemello fu reciso l'urlo che emesse fece illuminare i cristalli posti li in precedenza, essi incominciarono a deformarsi e a provare ad attaccare il demone. Ma dopo un minuto si bloccarono, si sciolsero ed si avvicinarono al corpo inerme della bambina. Presero a ricoprire il suo corpo, provarono ad entrare nella pelle lacerandola in più punti. I vari gemiti stozzati che uscivano dalla piccola bocca erano sempre più flebili, un cristallo sciolto invece di attaccarsi al corpo mirò agli occhi della bimba. Spalancati in un'espressione di puro terrore.
    Si attacco all'occhio sinistro, fece forza per farsi assorbire da esso sino a farlo sanguinare.

    Alla fine di quella scena macabra sia il demone che Ahlear erano bloccati dalla paura, quello che era capitato non sarebbe dovuto succedere.
    Quasi immediatamente un sorriso distorto incorniciò il volto della bimba, il sangue ancora vivo che scorreva però non la fermarono. Si alzò in piedi e guardando i genitori parlò:

    “Mamma... sei stata molto cattiva.”



    In un secondo si trovo davanti la madre, dalle sue mani nacquerò dei cristalli che presero immediatamente a volarle attorno. Con un gesto della mano i cristali si conficcarono nel corpo della madre facendola cadere in ginocchio.

    “ahahaha... ahahahahAhAh...AHHAHAHAHHAHAHAHA”



    Iniziò a ridere, una risata che però non aveva nulla di normale. Prese con una mano la testa della madre e con forza tirò, il corpo cadde inerte ai piedi della bimba. La testa di Nehela era distorta in un'espressione di pura paura, attaccato al cranio vi era la colonna vertebrale spezzata in più punti.
    Abbandonò la testa per poi dirigersi verso il padre a braccia aperte.

    “Papà, voglio coccole!”



    Esclamò con un espressione pazza, il genitore addolorato dalla sua scelta non poté fare altro che provarci.
    Ahlear era un soldato mago, si avvicinò alla bambina e l'abbracciò.

    “Mi dispiace.”



    Sussurrò prima abbandonarla con uno scatto, il corpo della bimba incominciò a congelarsi e il ghiaccio incominciò ad espandersi.

    “Papà, ho paura. Non farmi questo, non anche tu! Papà!”



    Le sue ultime parole, urlate disperate mentre le lacrime lasciavano le sue orbite. Un occhio verde e l'altro Grigio.


    Dall'altra parte, a casa, i fratelli erano tutti preoccupati. Solo Nheal conosceva il motivo ma non poteva andare ad aiutare il padre, non gli sarebbe stato utile. Ray invece stava malissimo, urlava di dolore contorcendosi nel letto.

    “-IryhARGH!”



    Lacrime presero a scorrere sulle guance del giovane, sapeva che non avrebbe più rivisto la sorella.


    L'alba del mattino illuminò la collina del Sangue, illuminando un piccolo bozzolo ghiacciato abbracciato da un uomo. Lacrime amare si infrangevano contro di esso mentre osservava il volto contorto dalla disperazione della bambina.
    Un militare, che era stato avvertito tramite Felial, si stava avvicinando insieme a un furgone e degli scenziati. Gli Scienziati vedendo tutto quel sangue si spaventarono ma il militare, tranquillo, si avvicinò a Ahlear e, con un gesto solidale, poggiò la mano sulla sua spalla per allontanarlo.

    “Mi dispiace.”

    Le uniche parole di conforto mentre gli scienziati, spaventati, provavano a mettere la bambina nel furgone facendola levitare con un incantesimo.

    Un ultima lacrima rigò il viso dell'uomo vedendo sua figlia trasportata in quella che sarebbe stata la sua nuova... “dimora”.


    “Sai che ho sentito? Che se tagli un legame di due persone queste si dimenticano chi è l'altro! Ah, per farti un esempio: Se tagli il legame di due fratelli loro crederanno di non esserlo più!”
    “Che cosa orribile...”
    “Si però si dimenticano solo dopo qualche ora alla recisione del legame... è una figata questo corso, non trovi?”
    “Si, ma molto triste.”




    Edited by White Raven - 30/3/2015, 00:25
     
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