Ultimate Drama Queen
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Sintetizzare la storia videoludica di Dragonball, così come riassumere le vicende descritte da Akira Toriyama nel manga, è un'impresa che risulta difficile a molti. I suoi albori, coincidono con quelli della storia videoludica, inquanto fu una delle prime serie manga/anime, ad approdare sul leggendario Nintendo NES. All'epoca, gli archi narrativi trattati, eran alquanto limitati. Ciascun gioco, infatti, trattava uno specifico segmento della trama e, nel caso di Dragonball Z, solo i momenti più importanti degli scontri con gli antagonisti principali delle specifiche saghe. Con il progredire della tecnologia ed il migliorarsi delle console, suddetti limiti sono stati abbattuti. I giochi più recenti, difatti, incorporano non solo vicende e personaggi presi direttamente da Dragonball Z e dai suoi film, ma anche dall'originale Dragonball e dal suo controverso seguito Dragonball GT. A livello di gameplay, come per Saint Seiya, il tempo ha portato Dragonball Z ad evolversi da picchiaduro a scorrimento a picchiaduro puro. Su console portatili quali Gameboy, tuttavia, non sono mancati anche ibridi basati sull'uso di carte, mentre su PC, sono comparsi MMORPG che di fatto, hanno esteso l'universo di Dragonball Z, traghettandolo in un possibile futuro, diverso da quello mostrato in Dragonball GT. Naturalmente, oltre che da successi (come la serie Budokai e Budokai Tenkaichi per PS2), la serie è stata costellata anche di titoli mediocri o qualitativamente imbarazzanti. A destare le critiche maggiori, in anni recenti, sono stati Ultimate Tenkachi e Battle of Z per XBox 360 e PS3. Essi, seppur graficamente eccelsi, hanno mostrato le difficoltà della serie di adeguarsi al mercato videoludico moderno, proponendo un gameplay troppo rigido ed assai meno dinamico di quello proposto in anni recenti dai titoli dedicati a Naruto. Considerati "da dimenticare" per i fan di lungo corso, sono Dragonball Z: Kinect e Dragonball Evolution. Il primo, inquanto mal si sposa con le atroci meccaniche imposte dalla periferica XBox. Il secondo, poiché picchiaduro di infima qualità tratto dal controverso ed omonimo film del 2009.
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