Annichilimenti

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    Il Circo delle Pulci

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    Annichilire, se non ricordo male, significa annullare/distruggere la propria personalità.
    Qualcuno di voi si è mai sentito "annichilito?"
    Vi prego, non prendetelo come uno sfogo, è una faccenda molto seria.

    In pratica, vi spiego la mia situazione, e con questa spiegazione spero di ottenere un confronto e, perchè no, dei consigli.
    Mi piaceva fare spesso queste cose: disegnare, leggere, scrivere (qualsiasi cosa).

    Il primo a sparire è stato il disegno.
    Ho frequentato il liceo artistico, ma a casa non ho quasi mai disegnato.
    I miei compagni dipingevano e/o disegnavano anche a casa, senza sosta, oppure meno frequentemente, ma lo facevano.
    Ogni tanto mi mettevo là, ma il più delle volte durante qualche lezione a scuola o per ricopiare/ispirarmi ad un immagine a casa, dal pc. Ho pensato: il disegno non è una passione, per me.

    Poi è toccato alla lettura.
    Ne leggevo tantissimi da bambina, alle medie anche, al liceo ho preso a leggere libri più difficili con temi complessi, mattoni vari, classici di letteratura e filosofia, e invece ora come ora sono tipo più di due anni che porto avanti lo stesso libro. Sono arrivata a un punto di noia, ma se non leggo questo, col cazzo che capirò il prossimo (ahimè, è una saga).

    E ora è il turno della scrittura.
    Forse la mia routine è cambiata e ora se scrivo la notte, il giorno dopo ne pago le conseguenze.
    Mia dare è spesso in casa e quindi non posso essere produttiva nemmeno il pomeriggio, e in prima serata nemmeno, perchè ai miei da fastidio il tic tic della tastiera (ho il pc in sala) e a e danno fastidio le loro domande.
    Ho TRE racconti incompleti sul forum, e parecchi nella mia cartella "lavori in corso", che si fa sempre più affollata di txt e word doc. E quando ci penso dico: no, non ho voglia, sono troppo stancata, se comincio adesso non finisco più e non dormo.

    Il cucito è un'altra cosa, ma prima ammetto che lo facevo più volentieri.
    Quando mi ci metto però ci passo le ore ma se non ho uno scopo di guadagno sopra i 5 euro mi ci metto malvolentieri.
    Specialmente quando si tratta di cose dei miei parenti o della famiglia (che di rado mi ripaga il materiale (perchè i fili li compro io...) ma vabbè sono i miei genitori e infatti li faccio aspettare.
    Per i lavori esterni invece mi mobilito in fretta.

    Inoltre, ultimamente esco sempre molto poco e se lo faccio cerco di organizzare serate low cost ma alla fine non mi diverto mai, e penso che se fossi rimasta a casa col mio ragazzo a copulare e guardare fil/anime mi sarei divertita ugualmente.

    Non so cosa mi sta succedendo.
    Ci siete passati? me lo raccontate?
     
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    Arciduca von Mangaka

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    Non ci avevo mai fatto caso prima, ma leggendo ciò realizzo di trovarmi più o meno nella stessa situazione.
    Quando ero più giovane (periodo elementari-medie diciamo) ero un fanciullo ben più virtuoso (non so se sia la parola giusta in questo contesto) di quello che sono adesso. A quei tempi avevo diverse passioni, mi piacevano: l'astronomia, la fotografia, la mineralogia, la lettura, la paleontologia, l'ecologia e la scrittura.

    Scrivendole ora, dal punto di vista attuale, sembra quasi impossibile che un ragazzo di quell'età avesse tali passioni però se non ci credete (e se non ci credo nemmeno io) ho ancora i libri su minerali, universo e corpi celesti, fossili, ambiente e animali nei vari mobili in giro per la casa. Erano le passioni che si aveva da bambini e che magari si sperava di portare avanti finendo a lavorare in uno di quei campi ma i miei genitori, appena ebbero il sospetto che la cosa potesse iniziare a diventare seria, fecero una martellante propaganda a suon di «Quella roba non ti dà da mangiare, pensa a cose più concrete» e quindi... ok, ho smesso di interessarmi a quei temi. Se capitano un articolo a riguardo sott'occhio ci di una letta ma non mi informo/studio più come un tempo.

    La passione per la fotografia è stata quasi troncata sul nascere perché a quei tempi non esistevano le digitali e quindi per comprare i rullini si pagava. Ai miei stava bene quando facevo foto per consumare il rullino, scattare cioè le ultime foto per finire il rullino e mandarlo a sviluppare, un po' meno quando si trovavano un rullino nuovo pieno di foto a cani, gatti e alberi. Ebbi infelici esperienze con una "mia" camera fotografica (una volta si inceppò, un'altra volta aprii per sbaglio lo scomparto del rullino, feci cadere in acqua le pile durante una gita in barca con la scuola, ...) e decisi che la fotografia non faceva per me. Anni dopo comprai con i miei soldi una mia fotocamera, non una Reflex ma una semplice digitale, ma ormai la passione era bella che andata e non la usai praticamente mai, attualmente è la fotocamera di famiglia mentre io mi limito a fare foto con il cellulare per caricarle su Twitter.

    La lettura è stata per anni la passione che mi distingueva dai miei compagni di classe che si interessavano invece di calcio e orto. Leggevo ogni tipo di libro che mi capitasse sotto mano e tutti quelli che mi conoscevano mi regalavano libri, arrivai a rubare Il pendolo di Foucault in libreria solo perché mi sembrava una lettura interessante. Camera mia si iniziò a riempire di libri ed i miei dissero di darmi una calmata perché non c'era più spazio dove metterli, ogni libro che portavo a casa era un commento di disapprovazione da parte dei miei genitori. Il periodo dei temi di italiano "Leggete n libri durante l'estate e fateci l'analisi" terminò, agli occhi dei miei ora non c'erano più motivi validi per continuare a riempire le mensole di libri. Comprai Il signore degli anelli per conto mio e lo lessi avidamente per tre anni perché non potevo comprarne altri, rilessi più volte l'intera saga di Harry Potter e poi onestamente mi annoiai un po' nel leggere sempre gli stessi libri. Dopodiché più nulla, comprai La coscienza di Zeno perché intrigato dalle lezioni di italiano ma è fermo a pagina 50 da cinque anni, con una matita come segnalibro che l'ha tutto sformato ormai. Come scusa dico che è un libro noioso, ma ho letto di peggio in passato; se mi metto a leggere (oltre a non trovare la posizione e l'ambiente giusti) finisco con il saltare tre righe alla volta oppure interi paragrafi di descrizioni.

    Infine la scrittura. La passione mi è durata più a lungo delle altre perché non è una cosa che mi possono proibire e non è costosa, l'ho abbandonata per via dei miei complessi («Rideranno di me se scrivo questa cosa...» «A me sembra una buona idea, ma se agli altri non piace?» «Non riesco a rileggere ciò che scrivo senza provare imbarazzo»). Anche scrivere post lunghi come questi, non solo racconti o recensioni, mi fa un sacco fatica e devo prendere spesso pause per non farmi venire voglia di cancellare tutto. A volte vorrei aprirmi un blog o riprendere a scrivere ma la domanda è sempre la stessa «E mo' che scrivo...?».

    Cosa mi è rimasto quindi? Passo le giornate o davanti al computer (a guardare anime/stream di League of Legends o a scrivere codice) o a lezione e gli unici discorsi che riesco a mantenere sono o quelli sul più e sul meno o quelli sugli anime. Mi piacerebbe riprendermi almeno una delle vecchie passioni ma il solo pensarci mi fa un sacco strano: «Facevo davvero queste cose?», penso. Tremo al pensiero che in qualche futuro colloquio di lavoro possano chiedermi quali sono le mie passioni: non posso certo raccontare dell'anime con le ragazzette con il costume scolastico intero che mi sono visto la sera prima o dire che stavo fantasticando chiedendomi che mutandine indossi la segretaria.

    Questo per quanto riguarda il confronto, se la situazione è la stessa anche da un punto di vista esterno. Consigli ahimè non ne ho, se ne avessi magari ora starei scrivendo sul mio blog la recensione del libro sull'astronomia che ho letto, corredando l'articolo con fotografie fatte da me.
     
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    Annichilire
    Fatichiamo a pensare cosi tanto da dimenticarci di agire e di continuare a fare da sempre ciò che impariamo.
    L'orario che spezza il tempo libero e l'ansia che ci distrae prendendo spazio nella vita.
    Col passare del tempo anche il caos avrà uno schema.

    Una giostra. :ommg:
     
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    ma aprilo un blog, io ce l'ho e posso aggiornarlo ogni settimana come ogni sei mesi :asd: aiuta molto, poi mi capita che qualche amico mi dia consigli sul blog in modo del tutto anonimo.
    L'ho aperto sul circuito blogfree perchè è facile da gestire (essendo spiccicato a un forumcommunity/forumfree qualunque)e inoltre così persona deve per forza registrarsi per rispondermi o mandarmi mp, e se mi da fastidio posso bannarla.


    ciò che mi manca oltre al tempo è la voglia, se troverò lavoro anche la scrittura e il cucito potrebbero vacillare.
    Queste vacanze pasquali poi sono state del tutto improduttive..
     
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  5. Guru90
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    DISEGNARE:
    disegnare mi è sempre piaciuto e stavo anche migliorando, poco a poco, ma alla fine è uscito lentamente ma inesorabilmente dalla mia vita, ogni tanto riprendo la matita in mano ma non è più come prima.
    Prima vivevo il disegnare come una passione, ora più che altro è uno sfogo per staccare un attimo il cervello

    SCRIVERE:
    mi è sempre piaciuto scrivere, riesco a tirare fuori parti di me che nemmeno io immaginavo esistessero.
    Racconti, storie o anche idee a mio parere belle e fatte bene ma che non ha mai letto nessuno, o quasi, troppa paura di essere giudicato male. Sempre il peso del giudizio altrui su un qualcosa che in un modo o nell'altro mi fa mettere a nudo.
    Ormai l'ultimo baluardo scrittura che rimane vivo in me è rappresentato da alcuni sprazzi di chat serie dove riesco a tirare fuori un po' di me stesso, in sintesi poco o nulla...

    CONFRONTARSI:
    sembrerà stupido ma si, prima mi confrontavo molto più di prima.
    Non perché sia cambiato come carattere ma perché vedo il mondo cambiato, trovo le persone sempre meno interessanti e ho voglia di confrontarmi e di parlare con sempre meno. Posso tranquillamente dire che negli ultimi 5 anni ho conosciuto si e no 5 persone con cui confrontarmi realmente(sono gli anni delle superiori e come ben saprete, solitamente, si incontrano molte persone)

    ME STESSO:
    ormai sto iniziando a farmi schifo da solo. Non mi sento abbastanza per nulla e non so perché.
    Devo seriamente capire perché non mi sento mai all'altezza e non liquido il tutto, come fanno molti, con la classica frase "Ma si è solo una mia sega mentale, va tuto bene".
    A 18 anni mi ritrovo come un cane cresciuto in casa che non ha mai assaporato il mondo esterno. Ormai mi terrorizza l'idea di aver perso delle occasioni e delle opportunità che solo quest'età poteva offrirmi.
    Non riesco a finire nulla di quello che inizio e ciò mi da sempre più noia ma mai abbastanza per farmi fare qualcosa per cambiare il tutto....
     
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    Io anche paura di lavorare e voglio un lavoro. E' paradossale, ma fottutamente vero.
    ho paura che sarò imbranata, che farò una figuraccia, che sarò pessima e non lavorerò mai.
    Mi cago sotto.
    Fare la cameriera però aberra il mio animo, ma fare l'operaia in catena di montaggio o l'aiuto-sarta mi spaventa a morte.
     
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    Negli ultimi anni lo studio si è preso tutto di me. Vedo i miei amici una volta ogni due mesi se tutto va bene. Anch'io disegnavo, soprattutto gioielli, ma ora il mio quaderno è abbandonato su una mensola. Avrei voglia di fare un po' di sport, però poi la stanchezza e la carenza di tempo libero mi fanno ricadere nella pigrizia. Quando sono tesa mangio pure troppo, il che mi porta a detestarmi perché ho paura di riprendere il peso che avevo così faticosamente perso qualche anno fa. Mi piaceva anche fare foto, prima ne facevo tantissime a persone o cose e mi divertiva, nonostante non sia mai stata molto brava. Adesso prendo in mano la reflex solo quando mi capita di viaggiare. Ecco, il viaggiare. La mia più grande passione, se solo avessi il tempo e i soldi per farlo. Ogni anno mi ritaglio circa quattro giorni per un viaggio, di solito durante le vacanze di Natale, spendendo tutti i soldi che ho. In agosto mi piacerebbe almeno fare qualche gita, invece sono chiusa in casa a studiare. Ma al di là di tutto ciò, che alla fine erano cose che avevo messo in conto quando ho deciso di andare all'università, c'è una cosa specifica che lo studio mi ha tolto e che non riesco a recuperare: la fantasia. Prima di dormire ho sempre fantasticato un sacco, fin da bambina. Immaginavo situazioni inesistenti, alcune belle e altre brutte, non importava a cosa pensassi ma adoravo farlo. Mi aiutava a dormire. Ora quando vado a letto posso aspettarmi due cose: o sono talmente sfinita da crollare immediatamente, oppure non lo sono a sufficienza, e allora inizio a rimuginare. Rimuginare è ben diverso dal fantasticare, perché rimugino sullo studio, su cosa ancora mi manca da fare, su quanto cazzo è difficile quell'esame, sul fatto che non ricordo quelle nozioni lì o non riesco a fare un discorso sensato su quelle là, e quindi merda, quell'esame non lo passerò mai. A quel punto parte la notte insonne.
    Ormai vado avanti così da tre anni.
     
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  8. Yoko_Kuk
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    Annichilire: annulare/distruggere la propria personalità
    :gratt:
    Non so se è quello che è successo a me, ma pare sia più o meno simile.
    Dopo la laurea in Farmacia ho deciso che nn volevo andare dietro un bancone a fare la commessa (chiunque può fare la farmacista) e ho puntato i piedi per entrare in azienda.
    BAM
    Il mio mondo è crollato.
    Ora nn so più nemmeno se ho investito 5 anni bene o male.
    E cmq non so cosa voglio far da grande. Pur essendo già nel mondo degli adulti lavorativamente parlando; con uno stage che sta per terminare e nessuno dei 40 curriculum inviati che mi abbia risposto.

    Non so piu cosa mi piace e cosa no (anche perchè la mia vita era la studio dove ci mettevo passione e dedizione)

    Perciò penso di comprendere più o meno
     
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    Mrs, di certo non è facile quello che studi, probabilmente quando ti sarai laureata uscirai urlando dalla facoltà agitando il tuo quadretto e lanciando la coroncina di alloro.
    Comunque sia ti stimo parecchio, ricordo la faccenda di Hikaru Fumi, nonostante la tua vita impegnata (e impegnativa, dallo studio) sei riuscita a trovare più volte il tempo per tutto. :fior:
    Potessi avere la metà della tua caparbietà...

    Se avessi intrapreso un percorso universitario probabilmente avrei fatto qualcosa di umanistico, leggero e piacevole.
    Tipo lettere moderne o storia dell'arte oppure beni culturali, ma la verità è che, in questo paese almeno, mangi poco con la cultura, e allora ho pensato: massì andiamo a cucire.
    L'ideale sarebbe un lavoro in Svizzera...Lì 1500 franchi è uno stipendio da poveri, qui 1500 è lo stipendio di un operaio che fa straordinari tutti i giorni...


    Nel periodo della quinta liceo studiavo, dormivo poco, magari andavo in giro dopo aver finito le lezioni pomeridiane, andavo dall'ex fidanzato un giorno sì e uno no, sabato sera SEMPRE fuori. E nonostante fossi solo al liceo, vi assicuro che per me era pesante, visto che sono una fancazzista inside (eccetto per quando si parla di lavorare, lì sputo anche l'anima oltre al sangue)
    Ora dormo otto ore e sono stanca lo stesso, non ho più nessuna passione (o forse una se uniamo cucito e scrittura per quel che rimane), sono flaccida e me ne lagno, faccio un chilometro in salita a piedi e sputo un polmone, e mi sembra di non avere tempo per niente pur non facendo un cazzo. E a volte passo il sabato in casa (mia o altrui).

    Sono stanca di una stanchezza che nessun letto potrà colmare
     
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  10. john shore
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    Sono abbastanza inesperto sul campo lo ammetto.
    però credo che se tu hai provato così tante cose, ed hai avuto tante passioni forse vuol dire che sei quel genere di persona che ha sempre bisogno di qualcosa che tenga molto vivo l'interesse altrimenti questo scema.
    oppure sei ancora alla ricerca della tua vera passione che ancora non hai trovato chissà.
    il mio consiglio è di non arrenderti.. anche in campo lavorativo.. tu continua ad impegnarti e magari vedrai che qualcosa cambierà! ;)
     
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  11. Artemisha
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    Per sfortuna o fortuna non mi sono mai sentita così... semplicemente non ho mai avuto alcuna passione. Mi piacciono tante cose ma nessuna preferenza è stata tale da portarmi a sceglierla come lavoro, così mi sono accontentata della prima cosa che è capitata. A pensarci bene l'unica passione che ho è la musica, però non so cantare, non ho senso del ritmo e la coordinazione non so cosa sia :asd: forse questo è un vantaggio perchè mi aiuta a non sentirmi annichilita, non so!
     
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    Mercoledì sera ho avuto un crollo e ho pianto da sola come una sfigata.
    Mi hanno chiamata mercoledì per un colloquio al Roadhouse.
    Come sapete, odio fare la cameriera. Ho pianto perchè quel lavoro non mi piace e farlo mi annulla, però non posso continuare a stare barricata in casa perchè scarseggiano i soldi per la benzina.
    Insomma, mi sono sentita, di fatto, annichilita.

    Comunque sia, ieri ho fatto il colloquio, e il posto non è male.
    Gli orari sembrano buoni. Dicono che ci sono possibilità di proroghe per i contratti part time da 20 ore oppure offrono un apprendistato di tre anni (dove però si viene pagati di meno, in compenso si lavora per tre anni).
    Come sapete mi piacerebbe trovare lavoro in campo tessile, altrimenti la scuola di sartoria va a farsi maledire, e quindi, il tutto è un gigantesco BOH.
    Nel frattempo non incrocio le dita, bensì mi annodo. Un lavoro è sempre un lavoro.
     
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  13. Yoko_Kuk
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    CITAZIONE (Luna~Madhoney @ 17/4/2015, 15:20) 
    Mercoledì sera ho avuto un crollo e ho pianto da sola come una sfigata.
    Mi hanno chiamata mercoledì per un colloquio al Roadhouse.
    Come sapete, odio fare la cameriera. Ho pianto perchè quel lavoro non mi piace e farlo mi annulla, però non posso continuare a stare barricata in casa perchè scarseggiano i soldi per la benzina.
    Insomma, mi sono sentita, di fatto, annichilita.

    Ti capisco, ho fatto la stessa cosa oggi pomeriggio!
    Venerdì prossimo finisco lo stage e non sanno ancora se tenermi o meno! A me questo lavoro fa schifo! C'è dentro una parte di me che urla "NO" se dovessero tenermi! Ma come si fa a rinucniare a un contratto con uno stipendio?
    La mia parte continua a urlare "NO"
    Ho paura che quando mi si farà la fatidica domanda di assunzione.
    Faccio balli propiziatori per non farmi assumere.
    Mi sento in gabbia.
    Ma la mia domanda è: come si fa a fare qualcosa che non ci piace solo per i soldi?
     
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  14. Artemisha
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    Per la mia personale esperienza posso dirvi questo: purtroppo non sempre si riesce a realizzare quello che vogliamo, ma vi assicuro che l'idea che avete di un lavoro che non vi piace potrebbe non essere veritiera. Voi (così sembra) avete bene in mente quello che vorreste fare e incentrate la vostra attenzione su quello, ma non è detto che altri lavori non possano soddisfarvi. In fondo non credo che tutte le cassiere che vedete al supermercato volessero fare quello da bambine, però hanno scelto di accontentarsi e hanno trovato un lavoro soddisfacente: noioso, sì, però magari permette loro di tornare a casa presto e stare di più con la famiglia.
    I sogni sono importanti, però tirare a campare è più importante secondo me. Se ad una certa vi rendete conto che non riuscite a realizzarli forse vi conviene cercare qualcosa che vi soddisfi meno ma che vi dia vantaggi di altro tipo...
     
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    Certo che è più importante campare...
    Ma io sono una persona a parte, ho imparato a sola che non posso investire sui miei sogni, e ho annullato il fatto di avere dei sogni. cerco di accontentarmi, ma essere sereni è dfficile..
     
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17 replies since 6/4/2015, 00:05   268 views
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