Ricominciare... sì, ma da dove?

Per Demi.

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Era a terra, schiena contro la parete. Sembrava quasi una spettatrice di quell'orrore, come se volesse davvero stare lì a guardare. La verità era che non riusciva ad alzarsi. Faceva male. Faceva male dappertutto. Il pugno allo stomaco doveva averle incrinato qualche costola, mentre quello alla faccia le aveva gonfiato una guancia e fatto sanguinare il naso. Sicuramente la perfezione che avrebbe dovuto avere in quanto sonmi era svanita... ma non era certo quello il primo dei suoi pensieri. Qualcuno... venne a salvarla. "Qualcuno" accolse le sue preghiere, e salvò quella ragazza. Avrebbe voluto fermala prima che rientrasse nel locale, avrebbe voluto parlarle, chiederle qualcosa... ma lei non ringraziò il suo salvatore, si limitò a tornare dentro a fare il suo dovere, come una bambola obbediente. Quello... era ciò che gli originali volevano che facessero. Eseguire ordini, lavorare, aiutarli a fare soldi. Niente di più. Ma allora perché dar loro un corpo umano? Perché del DNA? Perché un cervello? Avevano riprodotto la vita, filo per segno, eppure non la consideravano tale. Perché? Il suo cuore batteva quanto il loro, eppure...
    Guardò il loro salvatore dall'unico occhio che poteva tenere aperto, quello verde. Da quella sua postazione da mera spettatrice, l'era sembrato un cavaliere, mentre picchiava quei mostri come avrebbe voluto far lei. Un'armatura nera, circondata da oscurità. Un angelo della morte. Eppure quello che aveva davanti adesso era solo un ragazzo. La botta era stata così forte da procurarle allucinazioni?
    Sentì la sua mano sulla fronte. Era fredda. Freddissima. O forse era lei a essere particolarmente calda? La febbre era tornata per quel misero sforzo compiuto? Sono patetica., pensò.
    Alzò lo sguardo verso la mano che le venne posta come appoggio per alzarsi, ma prima di prenderla si diede un pizzicotto sulla guancia buona. Era tutto sfocato... aveva bisogno di svegliarsi. Provò a mettersi in piedi, a fatica. Quando infine fu eretta, però, le gambe cedettero subito e lei si ritrovò a doversi appoggiare al corpo di quello sconosciuto. Lo stava praticamente abbracciando, e le pesava addosso. Avrebbe voluto chiedere scusa... ma era confusa, si sentiva strana.
    Tu sei... un angelo?, biascicò contro il suo collo. Salverai il mondo... e ucciderai le persone cattive per me?
    Sì, la febbre era decisamente tornata.
     
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3 replies since 28/1/2015, 18:10   103 views
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