L'amabile arte del sadismo

Per Byaku

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Top   Dislike
     
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    3,073
    Location
    Synapse

    Status
    Anonymous
    Byakuya era stupito dalla reazione della ragazzina, decisamente stupito, non che trapelasse qualcosa sul suo viso che anzi rimase impassibile mentre continuava con quella pratica e proprio mentre eseguiva questo interrogatorio, se cosi si può chiamarlo, che iniziarono a sorgere delle perplessità su quella persona, perplessità assai inquietanti "Sai che tu non stai reagendo come io avevo previsto?" Concluse con tono fermo "Queste tue grida... Non sono di dolore puro e semplice ma si percepisce ben altro, celato o forse volutamente nascosto dalla tua mente" Questa spia si stava forse eccitando mentre era sottoposta ad una simile pratica? Il solo pensiero lo faceva innervosire e pure moltissimo e allora decise di dar seguito alle parole di Leben "Se questo ti piace..." Non finì la frase che decise di testare effettivamente le sue supposizioni facendo scivolare una mano sul minuto seno della ragazza e iniziando a sfiorare, da prima, e poi toccare il capezzolo sinistro, lo stringeva, tirava insomma ci giocava alcune volte arrivando ad usare una discreta forza per poi seguire con movimenti rotatori direttamente con due dita sulla punta del capezzolo "Non ci sono molti dubbi sai?" Quella che era una spia, aveva osato disturbarlo durante una pratica (il bagno) che a lui stava molto a cuore, mentiva sia a lui che a Leben senza ritegno anzi fingendo di essere innocente, cercò addirittura di fuggire per non parlare infine di questo suo eccitarsi per degli schiaffi "La cosa richiede metodi più diretti temo" E questo non era mai una cosa positiva perchè la perversione mirata di Byakuya poteva raggiungere livelli assolutamente sconosciuti a molte persone.
    L'ultimo schiaffo colpì la chiappa destra ma questa volta non vi furono ulteriori colpi ma bensì quella mano adesso si muoveva verso il dentro del suo sedere, quell'orifizio stretto circondato da quell'anello metallico quasi per essere un bersaglio, li adesso si sarebbe concertato l'uomo, senza ritegno pudore o esitazione, non serviva ne c'è ne era bisogno "Non vuoi proprio dirmi chi ti manda vero?" Ultimo tentativo prima che le sue dita iniziassero a sfiorare la carne che stava tra lo stretto buchino e l'anello metallico stesso, leggere ruotavano seguendo l'anello e sfiorando quella delicata pelle lasciando presagire qualcosa che presto sarebbe successo.
     
    .
  2.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,233
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Byakuya non voleva arrendersi. Forse perché il suo essere totalmente impassibile dinanzi a quella giovane carne non gli faceva pensare ancora a un ottimo metodo per farla parlare. Non che avrebbe potuto farlo, certo... ma l'uomo non lo sapeva. Leben continuò a toccarsi senza ritegno, ma stavolta non commentò. Le sembrò superfluo farlo, dunque si limitò a minacciare a propria volta Lucia, giusto per far ricordare a entrambi della sua presenza.
    Su, ascoltalo spia. Parla, e tutto questo sarà finito...
    La "spia" in risposta mugolò, stringendo i denti. Il suo corpo ormai era tutto un fremito, sembrava quasi in preda alle convulsioni per quanto tremava, e le ginocchia erano lì lì per cedere. Aveva paura, aveva voglia. Era arrabbiata, era triste. Non sapeva più nemmeno lei cosa sentiva, voleva solo piangere... e mordersi le labbra per non mostrare ancora quanto quel suo corpo allenato dalle pene dell'Inferno fosse perverso e malato. Sul serio si stava eccitando davanti a un interrogatorio che non prometteva nulla di buono, e un uomo freddo che pensava solo a farle del male? Probabilmente anche arrivando al sodo non avrebbe usato niente del proprio corpo, di quello splendido corpo che lei poteva sentire sfiorarla...
    No, probabilmente avrebbe usato aggeggi metallici, affilati, cose che avrebbero potuto umiliarla al contempo e farle male. Cosa poteva fare? Inventare un nome a casaccio avrebbe potuto servire a quel punto? Ci pensò, ma non riuscì a trovare una storia credibile. Ci provò comunque, prendendo esempio da quella pazza di Leben. Forse poteva fregarla. Forse per una volta poteva vincere contro quella dannata sfortuna...
    Si... si chiama Bob Carneshif... è... è un potente... uomo d'affari...
    Non parlava più a intermittenza perché ansimava, no no, stava proprio esitando tra una frase e l'altra e poteva capirlo chiunque. ... del Sud.
    Leben colse la palla al balzo per provocarla.
    "Del sud"... del sud dove dannata spia? Il modo in cui stai parlando fa pensare a un'altra menzogna! Hai proprio una faccia tosta a prenderci in giro!
    Un altro dito si aggiunse alle tre che già si muovevano dentro la sua intimità, e nonostante ciò la sua voce era parsa decisa e arrabbiata. Rabbia... una cosa parecchio lontana da lei, soprattutto in quel momento. Piuttosto sorrideva. Si divertiva da morire.
     
    .
  3.     Top   Dislike
     
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    3,073
    Location
    Synapse

    Status
    Anonymous
    In quel momento Byakuya si sentì preso in giro, ferito nell'orgoglio di poliziotto, i suoi metodi adesso facevano si che anzichè la verità si inventassero delle menzogne pur di evitare di confessare e questo lo faceva solo rendere più testardo fintanto che la povera Lucia sarebbe stata la sola a subirne immani conseguenze.
    Le dita dell'uomo si diressero verso l'ingresso di quello stretto buchino, adesso sfioravano la parte più interna, quella che in questo momento era stretta e inaccessibile ma che ben presto avrebbe dovuto cedere, infatti Bykuya vi poggiò sopra un dito, esattamente sopra i suo orifizio e avvicinò il viso a quello di Lucia "Non hai paura di sentire che dolore si possa provare? Preferisci inventare simili storielle pensando che io ci possa credere? Sai tu stai per soffrire molto e anche se la cosa potrà eccitarti sappi che alla unga non lo farà più." In quel momento la mano iniziò a esercitare pressione su quelle strette pareti, Lucia sentiva qualcosa che provava a farsi strada verso di se, aveva le mani libere adesso perchè quelle dell'uomo erano sul suo corpo, il dito aveva iniziato molto lentamente e con difficoltà ad aprire quella porta ma con estrema fatica "Va bagnato" Fece lui di colpo sfilando il poco dito che era penetrato lasciando la ragazza in uno stato di confusione totale "Leccalo e leccalo bene" Intimò avvicinando il dito appena uscito dal suo sedere verso la bocca della ragazza "Non è umiliate? Andrà avanti finchè non crollerai e questo non è che l'inizio" Avrebbe fatto crollare corpo e mente della ragazzina senta pietà e senza mostrare segni d'intenerimento alcuno, avrebbe fatto ciò che voleva di quel corpo che ormai era quasi suo.
    Adesso era il momento della verità, dopo che la ragazza avesse leccato il dito Bykuya lo avrebbe riportato umido di saliva su quello stretto buchino e nuovamente, appoggiandovelo, avrebbe ripreso quella lenta spinta verso l'interno spingendo sempre di più e facendo percepire millimetro dopo millimetro cosa cresceva dentro di lei, le sarebbe piaciuto anche quello?
     
    .
  4.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,233
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Lucia si disperò. Non le era affatto andata bene, anzi, non aveva fatto altro che peggiorare la sua già delicata situazione. Eppure non poteva rimangiarsi tutto. Avrebbe solo reso ancora più impossibile crederle. Era... Bloccata. Fregata totalmente.
    Si irrigidì nel sentire ciò che l'uomo stava facendo e in un primo momento fu tentata di portare le mani a fermarlo. Avrebbe potuto farlo se solo fosse stata più forte... Ma sapeva di non esserlo e quindi si trattenne per non farlo arrabbiare di più. Cosa doveva fare? Supplicarlo non era servito. Dire la verità o una bugia che potesse sembrarlo neppure. Sedurlo poteva forse servire? Il dito le fece male, facendola sussultare. Poi arrivò quell'ordine diretto, e lei non poté far altro che eseguirlo. Non era capace di dire di no a un ordine. Era una delle cose che si portava dietro da decenni per via dei traumi subiti. Leccò il dito, Leben rise. Non cercò nemmeno di nasconderlo, facendo passare la cosa per sdegno verso la spia.
    Patetica...
    Lucia leccò quel dito, lo lubrificò più che poteva per impedirsi di provare dolore. E quando infine la penetrò... Non pensò neppure alla domanda sul sedurlo, o non farlo, o alla paura di irritarlo ancora. Il suo corpo lo voleva e si inarcò contro il suo volere, andando incontro al dito, spingendo le natiche verso Byakuya. Lucia sospirò, pentendosene subito dopo.
    Ah- io non... Non mi piace... Non voglio! E ciò che ho detto è la verità. Non so altro...
    Ma apparì come la solita bugiarda, perché il suo stretto buchino si contrasse proprio in quel momento, stritolando quasi le dita dell'uomo. Lo guardò con occhioni pieni di lacrime.
    La prego...
    E sembrò pregarlo di prenderla.
    Leben rise di nuovo.
    Non so se pensare che reciti per addolcirla, signor Capitano, o sia tutto vero. Che dubbia moralità.
    E colei che pronunciò tali parole era quella venuta già tre volte nel masturbarsi dinanzi allo spettacolo.
     
    .
  5.     Top   Dislike
     
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    3,073
    Location
    Synapse

    Status
    Anonymous
    Le reazione che quella ragazza mostrava ogni volta che si toccava il suo corpo erano dannatamente chiare, anche un cieco capirebbe che seppur quella dovesse essere una tortura, a lei piaceva e non poco "Ti sei davvero eccitata" Infatti aveva visto bene Byakuya, ogni segno e ogni sensazione che riceveva guardando e ascoltando quella ragazza era chiaro, adesso che il suo dito aveva penetrato quasi per meta il suo sedere poteva chiaramente percepire le contrazioni e li spasmi che quelle strette pareti esercitavano sul suo dito tanto che trovava difficoltà a continuare a spingere.
    Una sfida quasi, anche in quella situazione cosi senza uscita, quella ragazza sfidava Byakuya, ebbene si lui la lesse cosi e seppur la voce tremolante della ragazzina chiedeva di smetterla si poteva leggere nei suoi occhi languidi e nel movimento involontario del suo corpo che desiderava tutt'altro in quel momento "Spingi verso di me" Ordinò Byakuya "Spingi verso di me e poi allontanati" Un ordine schietto e diretto atto a mettere in difficoltà quella piccola tremolante eppure desiderosa ragazza, il fatto che sarebbe stata proprio lei ad autopenetrarsi era una cosa decisamente imbarazzante per qualunque ragazza, come se sentire il dito penetrare quelle pareti non fosse gia abbastanza.
    Non avrebbe avuto pietà con lei e voleva umiliarla, ovviamente sempre per farla confessare si intenda, lui neppure ancora pensava all'eccitarsi.
     
    .
  6.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,233
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Un altro ordine. Una seconda umiliazione. Voleva dire di no. Avrebbe voluto davvero dire di no... Ma non ci riuscì. Quasi automaticamente inarcò la schiena e obbedì. Lo fece una singola volta però, approfittando del fatto che lui non avesse specificato altrimenti.
    Sud... Kurayami.
    Lo lasciò uscire per disperazione, come se stesse confessando davvero. Le avrebbe creduto? Sperava di sí, ma era innegabile che una parte di lei, ben nota, avrebbe voluto che continuasse.
    Leben d'altra parte era soddisfatta. Certo, l'uomo non sembrava essersi "sciolto" nemmeno un po', tuttavia Lucia si stava rivelando un'ottima tentatrice anche senza il suo aiuto. Sicuramente poteva risultare irritante alla lunga, e la zombie non vedeva l'ora che ciò accadesse...
     
    .
  7.     Top   Dislike
     
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    3,073
    Location
    Synapse

    Status
    Anonymous
    "Forse non hai capito bene come funzionano le cose qua..." Il dito di Byakuya non penetrò nuovamente quello stretto pertugio, l'uomo era stizzito dal fatto che la ragazza avesse mentito così spudoratamente "Carneshif è un boss locale di second'ordine dei sobborghi di Londra, ti pare che uno con un nome così anglosassone possa essere di origini di Kurayami??!!" Ovviamente era una banale e scontata menzogna inventata per testare la veridicità diq uelle informazioni, se la ragazza avesse continuato nella sua teoria allora forse erano informazioni attendibili ma, come sapeva lui, se avesse dubitato sarebbe stat la fine per quella piccola perchè Byakuya iniziava a perdere la pazienza "Inoltre.." Allontanò il dito dal sedere della ragazza "Inoltre chi ti ha detto di fermarti" Con una decisa spinta del braccio infilò due dita dentro quello stretto buchino a cui aveva dato una brevissima tregua, sufficiente però per farlo leggermente richiudere cosi che assaporasse tutta la penetrazione nella sua violenza "E adesso muoviti finchè non ti dico basta e spingi con tutta la forza che hai" Concluse in tono sempre gelido.
    C'era da dire che seppur Lucia volesse tentare di sostenere la sua teoria sul signor Carneshif il momento e la serietà di Byakuya avrebbero reso impossibile concentrarsi, soprattutto con quelle due dita nello stretto anfratto posteriore..
     
    .
  8.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,233
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Disperazione. Amarezza. Rassegnazione. Leben leggeva tutto questo nell'espressione di Lucia e continuava a masturbarsi al ritmo impartito dallo spettacolo che la piccola e l'uomo che la torturava le stavano offrendo. Era uno spasso. Quante volte se l'era ripetuto ormai? Era così presa da non commentare nemmeno, se non con qualche frecciatina ai danni della povera "vittima", del tipo "seh, come no" o "tutte balle".
    In realtà era anche un po' stupita. Più passava il tempo e più bramava di veder dipingersi negli occhi freddi del Capitano Kuchiki qualcosa che non fosse solo impassibilità o senso di dovere. Possibile che non provasse nessuna attrazione per la ragazza davanti a lui? Perché non si poteva certo dire che non fosse appetibile. Persino Leben riusciva a coglierne la bellezza. Il suo corpo non aveva niente di maschile, ancor meno con quella cintura contenitiva che lo faceva apparire in tutto e per tutto come una femmina. Il viso, le spalle, la schiena, le natiche e le gambe... era tutto modellato alla perfezione. Il suo didietro era addirittura più appetibile di quanto non fosse quello della zombie stessa, e anche lei non aveva certo da invidiare a nessuno (cicatrici a parte). Quindi cosa aveva di sbagliato quell'uomo per non notarlo? Era incredibile.
    N-non ho detto... che sia di origini... giapponesi. È solo... che è lì che si trova.
    Oh? Lucia si dimostrava più intelligente di quanto non l'avesse fatta Leben. Nonostante la situazione si era aggrappata a quell'unica -per quanto misera- possibilità di uscirne. Il fatto che non servisse a niente era un dettaglio non da poco, ma ammirava quella piccoletta per averci almeno provato con ogni forza. Chissà come avrebbe reagito l'uomo nel scoprire che in realtà non fosse affatto una dolce fanciulla, bensì un "lui". Altrettanto dolce e carino, certo, ma pur sempre un lui. Aveva tendenze omosessuali o omofobe? Forse ne sarebbe rimasto impassibile a propria volta? E quando allora avesse scoperto di lei? Della sua bugia? Quel piccolo giochetto portato avanti per capriccio (e fortuna) poteva costarle molto... ma non poteva importarle a quel punto. Non al suo terzo orgasmo in così breve tempo (ebbene sì, era molto facile venire per una pervertita come lei) e non quando ogni gesto di Byakuya le procurava un brivido e l'acquolina. Non vedeva l'ora di assaggiarlo...

    Proprio come aveva pensato Leben, Lucia era disperata... e rassegnata. Ma nonostante sapesse di non poter uscire da quella situazione tanto facilmente, tentò comunque di mantenere una parvenza di verità. Se doveva continuare a subire quelle "torture", allora preferiva che esse non peggiorassero. In fondo per il momento riusciva a sopportarle bene, anzi, forse anche troppo. Quando si era fermata, il suo anfratto aveva cominciato a fremere, facendole desiderare di continuare da sé a penetrarsi. Lei aveva combattuto per imporsi di stare ferma, e aveva ottenuto soltanto che fosse l'uomo a ordinarle di farlo. Voleva solo umiliarla, ma non riusciva a odiarlo. Dopotutto stava solo eseguendo degli ordini, esaudendo una richiesta che pensava fosse sincera. Colei che proprio non perdonava era la dannata non morta alle loro spalle, che probabilmente si stava masturbando con la sua disperazione come lubrificante. Sì, ce la vedeva a umidificarsi le labbra vaginali con le sue lacrime... Era proprio quel tipo di "persona". Eppure stare con lei era sempre meglio dell'Inferno... sì, lo era.
    I-io... n-non so altro.
    Perché aveva iniziato a muoversi proprio come lui le aveva ordinato? Perché sussultava e tremava sotto il suo tocco? Il suo corpo voleva tutto quello. Com'era stato in vita, com'era stato all'Inferno stesso. In tanti anni doveva essersi abituato al fatto di essere un dannato invertito, un pervertito della peggior specie che era fortunato soltanto del fatto che in quel secolo il suo status fosse pienamente accettato. Ma... non riusciva ad abituarcisi. Lui non voleva eseguire quegli ordini. Non voleva sottostare alle ingiustizie di quei due. Eppure...
    Ah... i-io... non riesco a continuare...
    Si era fermata ansante dopo cinque spinte, lo sfintere che pulsava contro le dita del capitano. Era strettissimo, per niente rilassato, eppure i suoi genitali, rinchiusi dentro quello strumento di tortura, fremevano e pregavano di potersi sfogare. Costretti com'erano, se fosse venuta avrebbero fatto un gran male. Voleva evitarlo. Perché aveva paura. Del dolore, dell'umiliazione... e di quello che le poteva fare quell'uomo se avesse continuato a non crederle e fosse arrivato anche a scoprire del suo sesso. Anche se in fondo, probabilmente, a un tipo come lui non sarebbe importato. Non sembrava interessato al suo corpo. Per niente. Forse quella era la parte più umiliante di tutte.
    Lo guardò di sbieco, cercando di implorarlo un'ennesima volta, mentre tentava maldestramente di sfuggire al suo tocco, inarcando la schiena e appoggiandosi alla colonna con tutto il corpo, proprio come se si stesse preparando a un'altra spinta... che però non venne mai.
    L-la prego...

    Vedendo quel goffo ed ennesimo tentativo di Lucia di resistere all'inesorabile scorrere degli eventi, Leben fermò le proprie dita. Era ovvio che quella tenera "piccoletta" non avesse alcuna intenzione di cedere, se si continuava con quei metodi quasi "morbidi", quindi la zombie decise che forse -in fin dei conti- poteva "correre" in soccorso di Byakuya. Perché in fondo da mera spettatrice aveva trovato modo di divertirsi, ma partecipare era di certo meglio per una come lei. Dunque, subito dopo le parole di Lucia, si alzò, cominciando ad avanzare verso i due con un sorriso sulle labbra estasiato che, giunta al fianco del capitano, venne camuffato da una linea retta, quasi arrabbiata.
    Adesso basta. disse, e riuscì persino a sembrare glaciale. Questa maledetta spia è più brava di quanto pensassimo. Dobbiamo usare le maniere forti. Dunque se me lo concede, signor Byakuya, vorrei dare il mio contributo.
    Mentre parlava si guardò intorno, alla ricerca di un'idea con cui iniziare, e posando gli occhi su una boccetta di olio profumato, una scena perfetta per invogliare entrambi i suoi "attori personali" a dare del loro meglio, si fece concreta nella sua mente.
    Posso suggerire... un metodo più incisivo?
    Si diresse verso la boccetta adocchiata e la raccolse, infine tornò al fianco dell'uomo e cercò il suo sguardo, in attesa di un consenso. Non aveva motivi per rifiutare, ovviamente, ma lei doveva pur fingersi rispettosa. Dunque avrebbe atteso, e una volta ottenuto ciò che voleva, avrebbe aperto la boccetta e versato parte del suo contenuto sulle natiche di Lucia e -probabilmente- sulla mano dell'uomo che stava al loro centro.
    Fatto questo, si chinò con il viso verso "la spia", afferrandole i capelli con la destra per costringerla ad alzare lo sguardo, mentre la sinistra eseguiva una sorta di inquietante massaggio ai danni delle sue natiche, spandendo tutto quell'olio per lubrificare al meglio il suo orifizio.
    Ora faremo un gioco, lurida spia. Il capitano Byakuya ti porrà le sue domande, e io conterò fino a dieci in attesa della risposta. Ad ogni risposta palesemente falsa o al termine del tempo, le dita dentro di te aumenteranno una ad una, e tu dovrai continuare a spingere questo sporco corpo contro di loro, partendo da ora.
    Una sonora sculacciata sancì quell'ordine, facendo sussultare il corpo di Lucia e strappandole un lamento. Tornò immediatamente a muoversi, sebbene lo facesse in modo estremamente lento. Dal suo respiro e dal tremore che le attraversava il corpicino, si capiva perfettamente quanto le costasse continuare.
    Molto brava. Ora, è chiaro che tutto ciò non farà che rivelarsi sempre più umiliante e doloroso per te, ma... c'è un metodo molto semplice per far sì che cessi subito. Dicci quello che sai e noi si fermeremo immediatamente.
    A quel punto Leben guardò Byakuya alla ricerca di un cenno d'assenso, attendendo pazientemente che facesse egli stesso la sua mossa. Sperava che i suoi "metodi" non sembrassero troppo perversi agli occhi del capitano. Si stava divertendo così tanto, in fondo, che aveva quasi paura di farsi scoprire...
    Uno... Due... Tre... Quattro...
    I-io... non so... nient'altro!
    Risposta sbagliata.

    Edited by ~ Midori ~ - 18/2/2015, 15:22
     
    .
  9.     Top   Dislike
     
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Pervert Member

    Group
    Member
    Posts
    3,073
    Location
    Synapse

    Status
    Anonymous
    Da dire in quella situazione c'era ben poco, alla fin dei conti una tortura era una tortura; quella ragazzina però era ostinata, si notava che ciò che era obbligata a fare la mettesse in difficoltà ma comunque continuava a mentire senza nessun pudore inventandone una più del diavolo. Fu allora che, seccata, Leben chiese cordialmente di poter partecipare a quello che pareva essere una sessione ti tortura leggermente tendente al sadismo, particolare che in fondo in fondo a nessuno dispiaceva, purché sul corpo altrui "Certamente anzi sarebbe più interessante effettuare uno scambio di tecniche con lei, non si trattenga miss Leben e vediamo di far capire a questa stronzetta che sta scherzando con il fuoco" Detto ciò le dita dell'uomo aumentarono di uno proprio mentre la ragazzina spingeva all'indietro, adesso di certo non le sarebbe stato facile accoglierle ma ne Byakuya ne tanto meno Leben parevano intenzionati a fermarsi "Chi ti ha mandato?!" Intimò lui con voce più forte, nessuna alterazione nel suo stato emotivo ma solo un tono di voce più alto; insomma quella ragazzina era nei guai perchè la mano dell'uomo non accennava a muoversi di un millimetro mentre lei spingeva verso di lui obbligandola ad allargare ad ogni spinta quel suo orifizio stretto.
    "D'ora in poi spingerai con tutta la tua forza e fino in fondo hai capito?" Desiderava una risposta, insomma quella era una domanda alla quale quella ragazzina doveva rispondere "Sappi che a breve passeremo a qualcosa di estremamente più umiliante che ti obbligherà a lacrimare e dirci cosa vogliamo sentire "Leben che cosa consigli tu per questo essere?" Qualunque cosa, anche la peggiore sarebbe stata divertente da osservare.
     
    .
  10.     Top   Dislike
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    7,233
    Location
    Dietro di te OwO

    Status
    Anonymous
    Lucia non ne poteva più. Era sempre più difficile mantenere il controllo del suo corpo e soprattutto rispondere alle domande dell'uomo. Il fatto che si fosse aggiunta anche Leben, poi, significava solo che quel gioco si sarebbe fatto sempre più perverso. Cercò nella mente una risposta sensata alle loro domande, qualcosa che potesse far cessare finalmente quella tortura, ma le incitazioni dell'uomo e le dita dentro di lei -ormai diventate tre- erano semplicemente troppo. Leben contava, la "ragazza" la sentiva bene, tuttavia non riusciva a trovare modo di rispondere. Mentre cercava una via di fuga, una frottola da raccontare o la verità da rendere più credibile, i dieci secondi passarono senza che se ne rendesse conto e solo allo lei sussultò, come risvegliata da un sogno.
    Ok! Ho capito, ho capito! Lui si chiama... Kage. Kage. Ed è... inglese. Volevo proteggerlo ma...
    Leben sbuffò; a dire il vero senza troppo convinzione, poiché sorrideva sotto i baffi.
    Stai per ricevere un quinto dito dentro di te e ancora inventi cazzate? Cambiare adesso il tuo nome non servirà. Stai solo creando una nuova storiella per sperare di fregarci. Ma il modo in cui hai esitato prima del nome, anche stavolta, era fin troppo palese. Avrai anche ricevuto un'ottima preparazione per quanto riguarda la resistenza, ma... non sai mentire.
    Ed era tristemente vero, che non sapesse mentire. Ma era al contempo falso che avesse resistenza, e quel quarto dito (sempre se Byakuya avesse continuato a seguire la perversa mente di Leben in quella "punizione") minacciò di disintegrare ogni parvenza della sua sanità mentale per lasciar spazio a lacrime di pietà. Avrebbe chiesto pietà, implorando che quella tortura cessasse, ma al contempo il suo corpo voleva sfogarsi, e i suoi fianchi presero quasi a muoversi da soli mentre spingeva.
    N-on ho esitato! V-vi state sbagliando, tutti e due... Io... ho detto la verità.
    Che ne dice di passare a cinque, Capitano Byakuya?
    Era chiaro che Leben avrebbe fatto di tutto per far passare qualsiasi cosa avesse detto come una fandonia. Ormai non c'era più speranza per lei. In preda alla disperazione, a quel punto avrebbe voluto gridare della verità. Folle che era, voleva davvero che il capitano le credesse, ma... il quinto dito, e dunque quasi tutta la mano, sarebbe arrivata prima, accompagnata da quella di Leben sul braccio di Byakuya, che lo incitava. Mascherò la cosa come un invito a proseguire, ma fu una chiara spinta da parte sua. Voleva vedere quella mano sparire dentro il tenero culetto di Lucia e resistette a malapena alla tentazione di leccarsi le labbra nell'attesa, o imprimere più forza del dovuto in quel gesto avventato.
    Che ne dice di iniziare con questo? Un chiaro messaggio di ciò che le spetta se non collaborerà. E il resto sarà molto, molto peggio...
    A quel punto, se l'uomo l'avesse ascoltata, avrebbe potuto percepire ogni centimetro dell'anfratto di Lucia stritolargli le dita mentre queste lo penetravano lentamente. Poi, improvvisamente, quando tutte le dita fossero arrivate in fondo, avrebbe cominciato a pulsare convulsamente, scandito da un lamento prolungato.
    AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
    E che fosse credibile o meno, quello sarebbe parso a tutti gli effetti un esplosivo orgasmo.
    Leben a quel punto avrebbe finto sconsolazione e irritazione, con il solo scopo di giustificare la possente spinta che avrebbe dato al braccio di Byakuya, per spingerlo a fare ancora di più, facendo sì che i lamenti e le lacrime di Lucia divenissero quasi assordanti. Il suo corpicino avrebbe preso a dimenarsi, tremante.
    TSK! È impossibile! Le piace persino?!
    Era decisamente una brava attrice. Ma che dire del bocconcino tra le "loro" mani? Le sue reazioni avrebbero continuato a lasciare indifferente il glaciale Kuchiki, o forse c'era spazio per un minimo di emozioni nella sua persona?
     
    .
24 replies since 24/1/2015, 22:18   323 views
  Share  
.
Top