Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. QuerulousDemi
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    Scusa per il ritardo.

    I loro corpi vennero completamente invasi dall'acqua. Erano entrati in mare. La luce del sole riusciva ancora a farsi spazio fra la superficie d'acqua, illuminando i due tanto quanto bastava per concedergli visione l'uno dell'altra. Tuffatisi, la ragazza era caduto in uno stato di completa euforia. Era entusiasta. I suoi capelli, così come quelli del diciottenne, si muovevano liberi nell'acqua salata del mare, mentre i due rimanevano abbracciati, rifiutandosi di lasciarsi, anzi: Dan percepì la presa che Misaki aveva sulle sue gambe farsi leggermente più forte. Mentre lei era rapita e catturata dalla bellezza del momento, lui d'altro canto era come incantato dalla naturalezza e felicità che vedeva presente in lei. Quell'esperienza era senza dubbio magica, per il diciottenne, anche se per motivi diversi. La ragazza era visibilmente contenta, e il biondo vedendola sorridere non poté fare altro che ricambiare con un sorriso a sua volta. Sarebbe potuto rimanere lì, a fissarla e osservarla per ore, ma i polmoni e il bisogno di aria cominciavano a farsi sentire, e anche la sua Sorellona accennava ad aver bisogno di respirare. Senza lasciarla andare, si impegnò a muovere le gambe all'unisono, quasi come se al posto delle gambe avesse un paio di pinne, nuotando verso l'alto. Dopo pochi attimi avrebbero raggiunto la superficie, riemergendo. Erano di nuovo liberi di respirare quell'aria di mare che invadeva l'ambiente circostante. Si guardava in giro il diciottenne, alla ricerca di un modo di ritornare sulla nave. Ormai entrambi bagnati fradici, il ragazzo stava per proporre di risalire a bordo, ma non appena stette per terminare la sua ricerca e chiedere direttamente alla proprietaria cosa fare per rimettere piedi sull'imbarcazione, voltandosi verso di lei, vide di nuovo quella sua faccia ricolma di gioia, una gioia che non vedeva nemmeno sul volto di chi salvava da morte certa durante le sue pattuglie da vigilante. Una gioia contagiosa. Quel sorriso non era stato minimamente contaminato neppure dalle cicatrici che albergavano sulle sue guance. La osservò stupito per un'istante, la bocca socchiusa, visibilmente sorpreso, per poi tornare a sorridere, ridacchiando.
    "Sei adorabile, Misaki."
    Non aveva più peli sulla lingua. Non balbettava più. Ormai la sua voce era calma e serena, quasi quanto il mare che in quel momento cullava dolcemente i due, che continuavano a tenersi a galla, stretti. Si stava praticamente scordando che lei era la stessa Misaki che aveva deciso di farsi torturare pur di seguire il proprio amore, che lei era la stessa Misaki che aveva scelto di portare in grembo il figlio di colui che le aveva procurato quegli sfregi. Tutto ciò ormai non importava più al ragazzo: lei in quel momento era felice, e Dan era sempre stato un ragazzo piuttosto empatico. Una leggera brezza cominciò tuttavia a soffiare verso di loro, e il canarino fu riportato alla realtà. Erano in mare aperto, e i loro vestiti erano completamente bagnati.
    "Dovremmo risalire. L'ultima cosa che vorrei è una sorella ammalata."
    La abbracciò di nuovo, questa volta stringendola a sé, godendosi poi per un po' quel tanto bramato contatto fisico che sin da piccolo aveva desiderato, ma che non aveva mai potuto ottenere. Una sorella... già, una sorella avrebbe senza dubbio rallegrato le sue giornate spese all'interno della casa prigione, ma purtroppo il grande capo lassù non lo aveva mai voluto accontentare. Era rimasto figlio unico.
     
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79 replies since 20/1/2015, 16:04   876 views
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