Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. †_†yun yun †_†
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    Si avvicinavano alle barche ormeggiate. Non era un molo particolarmente grande, ma le barche erano davvero belle. Tutte lì in fila, a riposare placide sull'acqua, in attesa di solcare le onde. Misaki si avviò a passo deciso sulla sinistra, camminando sulle passerelle di legno. Riconobbe le spalle incurvate dell'uomo da lontano. Così lo chiamò a gran voce: "Costaaaa!" La figura si voltò e sul suo viso pieno di rughe apparve un sorriso radioso. Appena si furono congiunti Misaki lo abbracciò con trasporto, facendosi cullare dalla sua forte, ma rude presa. "Ma guarda chi è venuto a trovare questo vecchio burbero. La mia discoletta. Allora? Come stai? E chi è il pulcino che ti porti appresso? Hai lasciato il tuo macabro amico a casa? E... Oddio che hai fatto al viso? Disgraziata! Dimmi subito chi è che lo butto ai pesci!" Le sue parole la riempirono d'affetto e si ricordò che Costa non poteva sapere le novità. Giusto per mettere un po' di chiarezza, partì con le presentazioni:"Costa, lui è Daniel. Penso che lo possiamo definire come un fratello adottato, ecco. Dan, lui è Costantino, il proprietario di Josephine." Disse fiera. Il vecchio lupo di mare porse una mando rugosa e piena di calli, segno tipico di chi ha sempre lavorato con le mani durante la propria vita. Poi la bella ragazza riprese a parlare:"Costa, per favore non dare in escandescenza, ok? Sto bene, le cicatrici me le sono procurate a lavoro, con due ganci e da sola. Quindi se vuoi buttami pure in mare. Ah Thresh come vedi non c'è, stai tranquillo. Però... E' come se una parte di lui fosse qui." Sorrise radiosa. Sperava veramente che il vecchio signore le perdonasse tutte quelle informazioni gettate a raffica. Ma soprattutto sperò che il suo accompagnatore non si sentisse troppo escluso dalla conversazione.
    Il volto del vecchio marinaio si abbuiò e chiese chiarezza circa l'ultima frase che aveva detto. Così confessò che era incinta dell'uomo che aveva conosciuto durante il loro ultimo incontro. Ovviamente il burbero pescatore si adombrò, ma alla fine cedette al suo bel sorriso e le fece tante congratulazioni. "Immagino che tu sia qui per Josephine. Puoi prenderla, oggi non la uso. Le chiavi sono al solito posto. E divertitevi." Finiti i convenevoli voltò loro le spalle e si avviò lungo il porticciolo. I due rimasti fecero ancora pochi passi prima di poter vedere la barca. Tutta in legno chiaro lucidato, con il nome in oro sul retro. Le bianche vele arrotolate lungo l'albero maestro. Era una una decina di metri, con la punta affusolata, in modo da infrangere meglio le onde. Con salto atletico Misaki fu sopra. "Daniel, ti do il benvenuto a bordo. Questa è la mia piccolina."
     
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