Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. †_†yun yun †_†
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    Daniel sembrava piuttosto imbarazzato dal suo modo di fare esuberante. Ma lei aveva bisogno di quella sferzata d'aria fresca e adesso che avevano deciso era talmente euforica che sembrava volasse. Presse a girargli intorno, con un sorriso radioso che le illuminava il viso, acuito anche dalle cicatrici violacee. "Non essere sciocco, qui il molo non c'è. La barca è a Talamone e ci arriveremo con la moto. Vedi, così con due piccioni prendiamo una fava!" Ovviamente si riferiva al fatto che per arrivare alla barca avevano bisogno della sua ducati come mezzo di trasporto. Il molo in questione non era facilmente raggiungibile. Misaki si avvicinò ancora di più, stampandogli un sonoro bacio sulla guancia, fregandosene ancora una volta della gente intorno. Tuttavia aveva anche lasciato da parte le probabili emozioni che avrebbe potuto provare il ragazzo. Quando prendeva una decisione non tornava indietro per niente al mondo. Avrebbe scalato anche una montagna, pur di raggiungere l'obiettivo. Così lo prese saldamente sotto braccio e camminando in questo modo, lo portò fuori dal parco dove raggiunsero la sua moto. Appena la guardò capì che c'era un piccolo problema. Lei aveva un solo casco e loro erano in due. Osservò la situazione cercando una via di fuga. Oltre che una questione di codice della strada, era anche saggio che una donna incinta e un adolescente portassero il casco, anche per ragioni di sicurezza. Non era una ladra e quindi non aveva voglia di rubarlo. Poi le venne in mente che il suo macabro amante riusciva a creare quasi tutto con la sua lanterna infernale. Forse ci sarebbe riuscita anche lei. "Promettimi che non ti spaventerai né che scapperai a gambe levate. D'accordo?" Quando fu certa delle sue parole, socchiuse gli occhi per evocare il proprio potere. In breve, il suo tatuaggio brillò, rivelando la sua natura fuori dall'ordinario. Piccole gocce di sudore le imperlarono la fronte: era la prima volta che provava a fare un'evocazione simile e voleva concentrarsi. Alla fine nelle sue mani c'era un casco nero come la pece, infiammato di verdognolo, con lingue di fuoco vere, che però non emanavano né caldo né freddo. Era a dir poco meraviglioso. Si sentì fiera della propria abilità. Sembrava come forma, il casco di una moto da cross, con la punta allungata e i bordi spigolosi. Osservandolo, capì che un giorno avrebbe potuto regalarlo ad una sua certa conoscenza, sicura di renderlo felice. Si portò un dito alle labbra, intimando a Daniel di tenersi i commenti per dopo. Gli passò il proprio casco, quello "normale", e si infilò il proprio. "Mi farai le tue domande durante il viaggio, abbiamo tempo." Disse come a mo' di spiegazione. Quando furono entrambi in sella partì sgommando. Solo più tardi si ricordò che la ginecologa le aveva proibito di andare in moto, sopratutto per viaggi lunghi. Oh beh, Loki si sarebbe abituato presto. Superando il frastuono del vento, ordinò a Daniel di tenersi a lei, stando però attento a non stringerle troppo la pancia. Quando abbandonarono la città e il suo traffico, si infilarono nell'autostrada del mare, diretti verso nord. Ora era pronta per ascoltare tutto ciò che aveva da chiederle.
     
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79 replies since 20/1/2015, 16:04   876 views
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