Resta sempre uguale a come sei

Per Demi

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  1. †_†yun yun †_†
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    Quell'applauso improvviso la fece imbarazzare. Le guance le si imporporarono, rivelando ancora di più le cicatrici lucide. Non credeva di meritarselo fino in fondo. Alla fine lei aveva semplicemente detto quello che le veniva in mente! "Beh allora se un giorno rimarrò senza lavoro potrei darmi all'investigazione!" Disse ridendo. In fondo era un mestiere come un altro. Appena finiti però gli elogi Daniel le trovò comunque tre piccole cose dove aveva sbagliato e lei si fece attenta nell'ascoltare le sue osservazioni. Appena ebbe finito di dire le prime due, Misaki intervenne: "Il fatto della scuola è anche peggio di quanto avessi immaginato. Io ho odiato i professori e mi sono anche fatta odiare da loro, ma ho vissuto gli anni più divertenti e spensierati della mia vita in quelle quattro mura. Mi dispiace che tu non abbia potuto viverli". Nei suoi occhi si rifletterono per un attimo alcuni ricordi delle superiori: quando aveva sfasciato la macchina del preside, quando era diventata rappresentate degli studenti, quando aveva vinto le medaglie alle gare di nuoto. Ma fu un battito di ciglia, poi tornò nel presente. Tuttavia non era fermamente convinta della sua seconda affermazione. Comunque lo si guardasse, il ragazzo non ispirava chissà che tipo di forza. Magari aveva fatto una qualche strana arte marziale, di quelle di nuova generazione. Anche lei praticava l'aikido eppure non era "miss muscolo". "Ti chiedo scusa, non volevo sminuire la tua virilità. E' solo che a primo impatto non dai più l'idea di uno che studia, piuttosto che di uno che passa le ore ad allenarsi, ecco..." Lo guardò un po' circospetta, non intendeva ferirlo o svilirlo. Daniel a quel punto assunse un aria di mistero che pian piano sembrò circondare il loro corpi. Misaki si guardò intorno in cerca di pericolosi individui. Si mise seduta composta, avvicinandosi a lui in modo da non far trapelare a nessuno quella scioccante verità che poteva uscire dalle sue labbra. Non appena ebbe parlato, le venne un incredibile desiderio di tirargli un pungo sul muso. Era davvero pronta a tutto ma non ad una lamentela del genere! Se l'era presa per come aveva definito il colore dei capelli! Abbandonò la forza sui muscoli del collo facendo ciondolare la testa a destra e sinistra. "Tu... Tu... Tu..!" Dalla sequela di emozioni che provava in quel momento non riusciva nemmeno a parlare e in quel momento sembrava che stesse imitando il suono di un telefono occupato. Alzò di nuovo lo sguardo, incrociando i suoi occhi. Adesso era certa che il muro di timidezza tra loro era stato abbattuto. Si permise quindi di continuare a prenderlo in giro: "Sì, effettivamente hai ragione. Assomiglia più al colore dei vecchi canarini, quando con l'età le loro piume iniziano a sbiadire." Lo guardò con un sorriso furbesco, pronta ad esplodere in una risata alla sua reazione. Certamente lo avrebbe immaginato come un "tenero pulcino" e sarebbe scoppiata a ridere di nuovo.
    Si soffermò un attimo a pensare di tutta quella strana conoscenza: mentre lei dormiva, lui l'aveva salvata da uno sciocco borseggiatore, poi avevano stretto pian piano amicizia, raccontandosi un po' le loro vite. E adesso provava per lui un sentimento simile all'affetto fraterno. Lo vedeva più piccolo, in cerca di nuove esperienze e con la stessa voglia di vivere che aveva avuto lei alla sua stessa età. Così a bruciapelo gli chiese: "Qual'è stata la tua esperienza più pazza e divertente che hai mai fatto?"
     
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79 replies since 20/1/2015, 16:04   876 views
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