Verso il nuovo mondo

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    Poco più tardi, nei pressi della florida.


    Tra le poche regole che Jack si auto imponeva (escluse quelle sull'igiene personale) ce n'era una sacrosanta: non farti amici, ancor meno farti delle persone con cui hai debiti o favori in sospeso. Non perché avesse in mente un piano commerciale rigido e spietato, ma perché saldare debiti e fare favori era sempre una grande rottura. L'alternativa era farsi dei servitori e questa grazie a dio era una regola più che seguita dato che ne aveva un paio che facevano al caso suo. In pratica, il demone delle pasticche che trasformano le monache in pornostar aveva bisogno di un pò di protezione, non gli disse da chi o da cosa, ma sapeva che Jack il bello lo avrebbe aiutato. E poteva starne sicuro, fintanto che aveva qualcosa da guadagnarci. Jack lo avrebbe ospitato alla Atlas Game, ma per qualche assurda ragione satanasso e compagnia non potevano passare direttamente per il pacifico partendo per il Giappone, avrebbero fatto il giro largo arrivando in Flordia e qualcuno doveva arrivare fin lì per prenderli. Di sicuro non Jack, di sicuro non fin lì, per questo ci sarebbero andati Vanelope e Zed. Il piano era semplice: avrebbero sfruttato i nuovissimi treni sviluppati dalla Atlas Game con posti prenotati in superlusso solo per loro, dovevano solo partire da New Vegas, sorbirsi un viaggio di 3 interminabili ore fino alla florida, prendere i fuggitivi e far fare loro il percorso inverso, sempre sul treno. Una volta arrivati alla Atlas Game allora Jack avrebbe fatto la sua comparsa. Ma ovviamente le cose belle o non durano niente, o non succedono proprio.
    Zed, in nome delle dodici case dello zodiaco, chiudi quel cazzo di finestrino e accendi l'aria condizionata!
    Il viaggio si era trasformato in qualcosa di semplicemente estenuante: i treni erano tutti fermi e Zed non voleva restare da solo con Vanelope o Kaller per nessuna ragione. Quindi dovettero prendere una delle limousine più grosse di Jack, partire presto e prendersi il tempo per montare un maledettissimo motore che gli permettesse di attraversare l'America in meno di un giorno. Jack avrebbe occupato tutto il sedile posteriore della limousine, mentre Kaller si sarebbe seduta di fianco a lui, alla sua destra, occupando un posticino minuscolo mentre la sua grossa ascia prendeva tutto il resto. Zed e Vanelope invece sarebbero stati messi davanti, a prendersi tutto il sole dato che il vetro anti ultravioletti c'era solo nel separé tra la limousine e i posti guida, e non sul parabrezza. Come se non bastasse, per non restare da "solo" con Vanelope, Zed aveva spalancato completamente il finestrino del posto guida e stava guidando con degli occhiali da aviatore tenendo la testa fuori dal finestrino, in modo che il vento nascondesse qualsiasi suono o sguardo dalla faccia del samurai. Il vetro che separava la limousine con il posto guida non nascondeva solo allo sguardo essendo quasi del tutto nera, ma era anche insonorizzata, purtroppo però era abbassata e le lamentele di Jack non sembravano finire mai.
    Jack... se continui a lamentarti non arriveremo mai...
    Kaller tentava inutilmente di farlo ragionare, ma otteneva soltanto altre lamentele da parte del suo superiore.
    Zitta aborto. Quanto diavolo manca?! Perché quel cretino in nero non mi risponde! Non sa neanche fare l'autista cazzo!
    Al loro arrivo, Alexander, Niniel e Zora avrebbero trovato tutto meno che la tipica accoglienza americana. I viaggi Jack li detestava davvero...
     
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    L'imprecazione di Jack mi fa pensare che hai visto il film dei cavalieri dello zodiaco. Sbaglio? XD

    Non ne aveva alcuna voglia. Fare un viaggio estenuante di non si sapeva quante ore per andare a prendere due amici di Jack e portarli alla Atlas, non potevano prendere un fottuto treno come tutti gli altri? Cos'è avevano il culo fragile? Probabile vista la natura degli esseri umani. Aveva rifiutato di andarci, ma quel faccino tenero di Kaller che la pregava l'aveva in qualche modo convinta. Forse perché era l'unica a darle retta quando stava alla Atlas, dato che Zeddy la evitava manco avesse la peste e Jack era sempre indaffarato in affari e losche diatribe di cui non voleva saperne niente. Adesso eccola lì seduta nel sedile davanti, con Jack che si lamentava in continuazione e il finestrino aperto che faceva un rumore assurdo data la velocità. L'insieme delle cose aveva fatto venire un gran mal di testa alla donna. Certo forse il vento fresco era un bene visto che aveva caldo, ma i suoi capelli stavano lievitando a causa di esso e ciò iniziò ad innervosire pericolosamente Vanelope. Lo afferrò per i fianchi, aggrappandosi alla sua carapace per tirarlo violentemente dentro al veicolo.
    Zeddy, per tutti i Kaiju che fanno tremare la terra, chiudi quel cazzo di finestrino o giuro che ti sfiondo via da lì e guido io! fece con voce grossa e i suoi occhi che si illuminarono della sua tipica fosforescenza. Da fare un piccolo appunto: Vanelope non sapeva guidare e tutti lo sapevano bene. Incrociò le braccia al petto portando i piedi sul cruscotto per mettersi comoda. Indossava come al solito un body bianco e viola smanicato, e un paio di pantaloncini di jeans, si era tolta le sue scarpe da ginnastica per poter stare comoda. Rimase qualche attimo in silenzio, attendendo che finalmente Zed desse retta ai suoi compagni. E quando sarebbe stato composto e avrebbe guidato come si doveva, Vanelope lo guardò seria e con un broncio offeso.
    Si può sapere che ti ho fatto di male? Perché mi eviti come se fossi malata? Pensavo che ti fossi divertito con noi l'altra volta. non usò un tono acceso, non voleva che si mettesse a guidare dal tettuccio, usò un tono più garbato ma comunque offeso.
     
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    Troppo sgamato?

    Un gorgoglio infernale si innalzò dalla gola di Zed quando Vanelope lo tirò dentro, sembrava quasi un tacchino che veniva preso per il collo e gridava disperatamente alla ricerca di un aiuto. Si voltò solo per un istante verso Vanelope, come se volesse fulminarla con lo sguardo, ma è scontato dire che non ci riuscì affatto e, sconsolato, tornò a guidare togliendosi gli occhiali da aviatore e chiudendo il finestrino, iniziando a pensare sul serio di aprire il tettuccio.
    Se guidi tu rischiamo di non arrivarci proprio.
    Sbuffò sospirando, intimorito dalla stazza e dalla luminescenza della donna. Come poteva spiegarle che più le stava vicino, più appariva spaventosa ai suoi occhi? Dopo quello che era successo poi... Zed non riusciva più a gestire serenamente i suoi pensieri, per questo cercava di stare alla larga. Provò a spiegarglielo, ma prima che riuscisse ad aprire bocca Jack alzò di nuovo la voce, mentre Kaller si teneva la testa oramai pronta a vederla esplodere per colpa di tutte quelle grida.
    Ma grazie mille lord dei mille venti, ora di grazia di ci farebbe l'onore di accendere il riscaldamento così ci viene una bella polmonite e torniamo tutti a casa?!
    Era la verità, per colpa del caldo erano ampiamente sudati, tutti, quindi accendere l'aria condizionata in quel momento era un suicidio, ma peggio ancora sarebbe stato stare ulteriormente a sentire Jack, quindi l'ombra non se lo fece dire ancora e con un rapido movimento della mano accese il riscaldamento, sospirando ancora. Fortuna che quella strada era particolarmente vuota, altrimenti un incidente non glielo avrebbe tolto nessuno. Zed attese ancora un pò prima di rispondere a Vanelope, pensava di dirle che in fondo non erano tenuti ad essere amici ma solo colleghi, quindi non dovevano relazionarsi per forza, ma temeva che una scusa tanto stupida l'avrebbe solo fatta arrabbiare di più, quindi come ogni uomo messo alle strette scelse la via più difficile: inventare una scusa ancora più stupida.
    Non sono stato capace di sconfiggervi l'ultima volta, sono inferiore, per questo devo diventare più forte per rivendicare il mio onore.
    E c'era anche quella storia sulla fobia delle donne enormi, spuntata fuori solamente a danno fatto in seguito a quella meravigliosa esperienza. Tutta colpa di Jack che, venuto a conoscenza dell'accaduto, gli raccontò del fatto che (testuali parole) "quella non era nemmeno la sua forma finale". Il solo pensiero che Vanelope potesse diventare più grande e Kaller più perversa di così lo terrorizzava da morire.
     
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    Non lo sopportava, perché si comportava a quel modo? Non lo stava mica picchiando. Se avesse mai deciso di farlo di sicuro sarebbero usciti altri tipi di suoni da quella bocca. Possibile che avesse detto qualcosa che si era resa antipatica agli occhi di Zed? Cavolo erano dei colleghi, se dovevano combattere contro qualcuno o fare qualcosa per la Atlas non voleva starsene in un angolo e ignorarlo, oppure fargli guerra con dispetti assurdi. Anche se la prospettiva di fargli continui dispetti poteva rivelarsi più divertente di quanto invece si immaginava. Attese impaziente la risposta di Zed e ciò che disse non la convinse per niente.
    Cosa?! Sguazzare sulle mie curve e quelle di Kaller sarebbe per te un disonore?! sbraitò scioccata e furibonda. Quindi per lui tutto ciò che avevano fatto era stata solo una tortura? Perché? Sapeva perfettamente di non essere brutta, e Kaller era graziosissima, anche se non gli piacevano le donne alte e forzute come lei almeno Kaller avrebbe dovuto apprezzarla. Non apprezzava nemmeno lei? Improvvisamente come un fulmine a ciel sereno capì che il problema non era tanto lei o Kaller, ma erano i gusti di Zed. Con Jack non aveva alcun problema quindi era evidente che si sentisse a disagio con loro, e quindi era normale che ciò che avevano fatto insieme fosse stata una tortura. Sollevò le mani arrendendosi ai fatti, per poi sbuffare. Era stata una sciocca, come aveva fatto a non capirlo?
    Scusami… non avevo idea... iniziò tentennante, gli occhi dispiaciuti, si sentiva mortificata.
    … che tu fossi un finocchio. Tranquillo non ti violenteremo mai più. fece senza alcun tatto, con la scelta di parole sbagliatissime ma comprensiva. Non era mica colpa sua se gli piaceva il “fringuello”. Tuttavia non riusciva a calmarsi, pensava forse che gli sarebbe saltato addosso non appena lo vedeva? Per chi l’aveva presa? Bah, spettri! Decise di lasciar perdere quel discorso o prima o poi gli avrebbe mollato un pugno e non era una buona idea se doveva guidare lui. Fece un verso di stizza per poi abbassare lo schienale per rilassarsi e farsi una bella dormita. Sollevò un braccio per usarlo come cuscino, mentre i piedi rimasero sul cruscotto. Rivolse il viso verso il finestrino, ma stranamente non aveva voglia di dormire, si limitò a fissare il paesaggio che scorreva veloce. Se osava evitarla ancora avrebbe fatto partire la guerra dei dispetti, così per lo meno si sarebbe sentita meglio. Odiava essere ignorata.

    Intanto sull’oceano Niniel si risvegliò più intontita del solito. Pandora si era staccato dal corpo ed era tornata nella sua forma infantile da dodicenne. Andò in bagno, e avviò la doccia, si sentiva tutta appiccicosa e qualche muscolo le doleva soprattutto sulle spalle. Si sentiva come in un dopo sbornia, ma senza mal di testa. Svogliatamente preparò gli asciugamani per poi ficcarsi sotto al getto dell’acqua caldo. Era una sensazione meravigliosa sentirsi pulire, guardare l’acqua che si raccoglieva sotto i piedi in una cristallina pozza rossa…. Rossa?!

    KYAAAA! spaventata si controllò uscendo dalla doccia e prendendo uno specchietto. Pensava di aver danneggiato qualcosa, era ovvio che prima o poi succedesse no? Quel coso che aveva fra le gambe Alexander faceva provincia. Controllò ma notò che non aveva alcun dolore, che le pareti interne non erano state danneggiate. Guardò lo specchio terrorizzata.
    Cazzo! imprecò non meno spaventata.
     
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    Dopo aver letto il post mi sono servite abbondanti dosi di aria pulita per riprendermi.

    Le prime parole di Vanelope non servirono ad altro che a far arrossire Zed, ovviamente non era così ma in quel momento non riusciva proprio a replicare in maniera coerente, come se non bastasse poi continuare ad insistere avrebbe portato la conversazione a farsi sempre più seria e per uno come lui iniziare a confessare delle fobie insensate risultava semplicemente insopportabile. Magari affogando in quel fraintendimento le cose sarebbero scivolate via da sole senza troppi problemi, ma all'improvviso Vanelope si arrese, sbuffando e giungendo alla conclusione sbagliatissima. Una conclusione che fece sgranare gli occhi a Zed e per poco non lo portò fuori strada. Kaller drizzò le orecchie strabuzzando gli occhi, mentre Jack chiuse le distanze tra i sedili davanti e quelli di dietro in mezzo secondo netto, puntando il dito verso Zed, spalancando la bocca e deformando l'espressione in un sorriso demenziale che rimase quasi per tutto il primo momento in silenzio. La risata che ne scaturì fu molto lenta, sembrava quasi un piccolo motore in avviamento e ogni istante che quel dito spregiudicato puntava verso di lui, Zed cambiava tonalità di colore in volto fino a tornare completamente nero: non perché l'imbarazzo gli fosse passato, ma perché gli aveva carbonizzato la pelle.
    I-io... non sono... non sono un finocchio! Non hai capito niente!
    E mentre Jack si rotolava per terra per le risate, Zed stava misurando letteralmente la strada schizzando a destra e a sinistra senza controllo. Jack sapeva molto bene della fobia di Zed e sperava in un risultato simile. Il viaggio era appena diventato molto più piacevole. Adesso si che l'onore di Zed era stato minato e non poteva più assolutamente perorare quel fraintendimento. Prima che potesse parlare però, si avvicinò anche Kaller, col suo fare molto pacato ed innocente, quasi dispiaciuta in volto.
    Zed mi dispiace, non avrei mai voluto offenderti, non preoccuparti io rispetto i tuoi gusti.
    Ma non avete capito niente! Anche se lo fossi stando vicino ad uno come Jack mi passerebbe tutta la voglia di essere omosessuale credetemi! Ma non è così!
    Ogni tanto Jack si rialzava, e con le lacrime agli occhi sempre più grosse per colpa delle grasse risate che si stava facendo. Probabilmente né Zed né Vanelope lo avevano mai visto ridere così tanto. Disturbato da quella risata terribilmente irritante, Zed sospirò rumorosamente con la sua voce cavernosa, cercando di riprendere il controllo delle sue facoltà mentali e spiegare in maniera lucida i fatti.
    Io più che altro... non sono un amatore esperto ecco e le donne dirompenti e abili come voi... insomma mi mettono in imbarazzo. Non amo essere in situazioni in cui non so fare qualcosa, sono abituato a non restare mai con le mani in mano. L'altra volta mi avete letteralmente abbattuto e non sono riuscito a fare niente. Mi sono sentito impotente, tutto qui...
    E questo non lo aiutava a superare la sua fobia delle donne più grandi di lui. Kaller nascose un ghigno divertito dietro una mano, in parte dispiaciuta per il suo disagio.

    Nel mentre, dalle parti dell'oceano, Alexander stava cercando di riconnettere il suo cervello al corpo. A differenza dell'addormentarsi all'improvviso, svegliarsi affaticato non era così strano in fondo, tuttavia quella mattina tutto era molto più disturbante ed estremamente confuso. Al punto che rialzandosi fece quello che un buon ragno non dovrebbe mai fare: guardare fuori dall'oblò. Non si trattava propriamente di mal di mare, era una sorta di istinto che se preso consciamente riusciva anche a controllare in tranquillità. Ma dopo una serata come quella e colto del tutto alla sprovvista, il demone dovette fare i conti con uno dei suoi peggiori nemici in assoluto: il mare aperto. Si sollevò lentamente dal materasso, sgranchendosi gli arti e solo per un istante la sua faccia si avvicinò all'oblò. E nel momento in cui realizzò cadde letteralmente a peso morto sul pavimento, sbattendo violentemente il capo e svegliandosi finalmente del tutto. Sbuffò rumorosamente, realizzando solo a quel punto cos'era successo. Si rialzò nervoso, detestava una simile reazione ad una serata che invece gli aveva dato sensazioni così piacevoli, odiava non poter prendere l'aereo e non vedeva l'ora che questa situazione finisse. Ma prima di poter prendere qualcos'altro al di fuori di un paio di pantaloni, Alexander sentì Niniel gridare e qualcosa dentro di lui si accese. Sgranò gli occhi e aggrottò la fronte furioso, fiondandosi in bagno temendo per un assalto a sorpresa.
    Niniel!
    Corse rapido, fermandosi poco dopo l'uscio una volta compreso che non era in pericolo, ma nella sua forma infantile, intenta ad ammirare chissà quale incredibile dono della natura. Inizialmente non realizzò subito, poi gli tornò in mente quello che gli aveva detto tempo prima, a proposito della sua condizione di donna. Si tranquillizzò e usò un tono più calmo, cercando di non essere troppo indelicato.
    Pensavo che fossi sterile, e che certe reazioni non le avesse proprio il tuo corpo... ma in quanto donna non dovrebbe sorprenderti più di tanto, o sbaglio?
    In quel momento stava facendo il saputello forse, ma per quanto ne sapeva quello doveva essere un evento decisamente inusuale per Niniel. Cosa avrebbe dovuto fare a quel punto? Non sapeva nemmeno se era un bene o un male. Sicuramente un male prima di tutto: molti xeno sanno fiutare il sangue meglio degli squali, per non parlare poi di quanto diventano restie le donne durante il ciclo a proposito di sesso... un grosso male.
     
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    Finalmente Zed ebbe una reazione, e non più fredda apatia nei suoi confronti che lo rendeva insopportabile. Lo vide agitarsi sempre di più per il fatto che fosse gay. Jack iniziò a ridere a crepapelle, sembrava che non riuscisse a fermarsi, cosa c'era di così divertente? Che uno spettro ninja fosse omosessuale? Non era poi così strano che capitasse qualcosa del genere. Zed però insistì molto sul fatto che non aveva capito nulla, che non lo fosse. Forse dirlo apertamente era un motivo di umiliazione per un guerriero spettro. A proposito di spettri, la vecchiaccia stranamente non si faceva vedere, probabilmente non riusciva a sopportare la presenza di qualcuno dentro quella macchina, e ciò la fece sentire sollevata. Non doveva sorbirsi anche le sue urla nelle orecchie. Vanelope ghignò divertita, forse aveva capito male, ma in quel modo le stava finalmente rivolgendo la parola.
    Non dovresti mentire così spudoratamente, non c'è niente di male nel fare outing. Pensavo fosse addirittura di moda no?. Finalmente poi Zed rivelò il motivo per cui era così scostante con loro. Vanelope si scurì in volto, lo guardò come se non credesse alle sue parole e quindi ne fosse anche abbastanza offesa.
    Io ne ho un ricordo totalmente diverso. fece chiudendo gli occhi in fessure sottili. E sia, sarebbe partita la guerra dei dispetti fin quando non si sarebbe comportato da vero collega. Non ricordava che fosse stato così imbranato, forse si era prodigato senza alcun problema perché era ubriaco? Era probabile, ma quindi da sobrio era un imbranato totale? Decise di scoprirlo. Iniziò a sventagliarsi con una mano.
    Fa un caldo boia! commentò ad alta voce facendolo sembrare fra se e se. Sollevò di più i pantaloncini, e allargò la scollatura del body, mettendo in bella mostra la curva dei suoi seni, senza denudarsi ovviamente. Ecco la prova del nove, se gli cascava l'occhio allora non era omosessuale. Anche se pensandoci bene, spacciarsi per tale avrebbe potuto fornirgli un bel po di fangirl. E chissà magari con la scusa che vuole "guarire" farsi tante di quelle ragazze da diventare esperto.

    Intanto da Niniel le cose stavano diventando decisamente strane e inaspettate. Si spaventò quando entrò Alexander nel bagno. Ma quelle dannate camere non avevano la chiave? Guardò l'uomo confusa, per poi tornare nella doccia e sciacquarsi per bene i due rivoli di sangue che erano scesi. Fortuna che era il primo ciclo, niente di esagerato, però non se lo sarebbe mai aspettato. Si asciugò in fretta.
    I-io lo so. Cioè, non mi veniva il ciclo nemmeno rimanendo adulta per più giorni...credevo che essere sterile fosse un effetto collaterale di quella sostanza... fece vagamente confusa, poi sgranò gli occhi realizzando cosa stava succedendo. Si sedette sul water sconvolta, ma allo stesso tempo sollevata. Si sentiva felice scoprire che non era sterile e che anche lei poteva un giorno procreare, ma allo stesso tempo si sentì in pericolo perché non avrebbe potuto unirsi nella carne ad Alexander con serenità. Sollevò lentamente lo sguardo verso Alexander, quasi sentendosi in colpa.
    Credo di aver capito.... anche se riesco a tornare al mio aspetto adulto, in realtà i ritmi ormonali, e l'apparato riproduttivo è quello di una dodicenne, ecco perché non ho la peluria lì e perché non mi cresce. fece una mezza risata amara. Aveva senza volerlo scoperto un metodo per diventare immortali e tornare bambini nel fisico. Una scoperta che lei aveva considerato da sempre un incidente. Stava quindi crescendo, il suo aspetto infantile non era quindi stabile come invece credeva.
    Sono appena diventata donna, di nuovo. fece per poi passarsi la mano fra i capelli. Guardò verso il pavimento un punto vuoto
    Sono una normalissima donna... fece con il sorriso sulle labbra, ma gli occhi fermi e vitrei. Non ricordava cosa Alexander sapesse di quel famoso incidente che la rese così. Voleva diventare una guerriera dai superpoteri e invece si era ritrovata a tornare giovane. Osservò Pandora legata al suo braccio spento. Si sentì ancora più legata a quell'oggetto. Era come se Pandora avesse capito i suoi sentimenti e da sempre l'aveva sostenuta per non farla impazzire.
    Adesso rimaneva Zora, se veniva a sapere che le era venuto il ciclo, avrebbe praticamente detto che Alexander aveva fallito su tutta la linea a ingravidarla. Sospirò esausta e guardò Alexander.

    E adesso che si fa? chiese un pochino insicura.
     
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    Vanelope sembrava non aver compreso molto chiaramente il problema, tuttavia si era tranquillizzata o almeno per il momento, il che diede a Zed la possibilità di sospirare. Lo stesso non si poteva dire per Kaller che in quel momento si stava mangiando il colletto del suo completo con dei grossi lacrimoni agli occhi, visibilmente dispiaciuta e stranamente in linea col riflesso dello specchietto retrovisore. Per Zed fu impossibile non guardarla e gli venne un crampo al cuore nel vederla in quelle condizioni.
    Perdonami Zed, è anche colpa mia, non sono riuscita a trattenermi quel giorno. Sono solo una stupida pervertita!
    E un istante dopo Kaller era già distesa a terra di fianco a Jack, ovvio lei aveva le lacrime perché piangeva, non perché stava ridendo come un'idiota come Jack, tuttavia erano già due cadaveri lacrimanti, vittime di quella situazione assurda che ancora una volta portò Zed a sobbalzare, sgranando gli occhi con immane sorpresa. Non avrebbe mai detto che la sua vita seria e dedita all'oscurità sarebbe finita in una situazione degna da sit commedy americana. Doveva concentrarsi, fissare la strada e basta, così guidando come sapeva fare non avrebbe pensato a tutto il resto, doveva tenere la mente occupata non c'era altra via d'uscita. Ad un tratto però, qualcosa iniziò a muoverlo. Dico letteralmente: sembrava quasi che un fantasma lo stesse spostando, il che era assurdo dato che lo spettro era lui. Non si trattava di una vera e propria presenza, era come una conseguenza inevitabile, come cadere senza nessun supporto sotto i piedi... era forse... un campo gravitazionale? Si! I suoi occhi e la sua testa stavano venendo proiettati verso la figura di Vanelope che, mischiando femminilità con quel corpo dirompente aveva generato un campo gravitazionale alla quale Zed non poté opporsi. Quando posò gli occhi su quelle forme gli tornarono in mente i magnifici momenti passati assieme, e mentre gli occhi si sgranavano ecco di nuovo il volto tornare rosso invece che nero. Il suo corpo iniziò istintivamente a saltellare sul sedile della macchina, in maniera rapidissima e breve, quasi impercettibile. Allo stesso modo premeva convulsivante il dito sul pulsante per abbassare la temperatura del condizionatore: presto lì dentro avrebbe nevicato, oppure Zed rischiava di appannare tutto col suo respiro affannoso. Se Vanelope voleva una prova che Zed era attratto da lei, e anche molto, l'aveva appena trovata.

    Alexander rimase a fissare Niniel per tutto il tempo, non più allarmato ma senz'altro non l'avrebbe lasciata da sola proprio in quel momento. La lasciò ai suoi pensieri, Alexander non era stupido ma non era nemmeno un genio, qualche ragionamento poteva sfuggirgli ma sicuramente la ragazza lo avrebbe presto illuminato. O meglio, abbagliato. E così fu. Dunque non era regredita allo status di bambina per sempre, aveva semplicemente riavvolto la linea temporale della sua crescita, e adesso stava tornando a crescere come una normale essere umana. Pandora le permetteva di ottenere un fisico da combattente in maniera forzata, ma era solo una situazione momentanea. Dunque non era la forma adulta di Niniel che era stata confinata nel corpo di una dodicenne, bensì era la versione adulta ad essere una deformazione di Pandora, mentre quello da dodicenne era un corpo normalissimo. Alexander sollevò lo sguardo, distogliendolo da Niniel ed iniziando ad annuire con la testa, sedendosi lentamente vicino a lei. Piegò la schiena così da appoggiare i gomiti sulle ginocchia, incrociando le dita delle mani con fare pensieroso.
    Bhe, la buona notizia è che una formula del genere potrebbe piacere alla Umbrella, un buon motivo per non farti diventare spezzatino per Xeno, se non altro.
    Si, quella era quella buona... ma le cattive erano decisamente di più. Sbuffò rumorosamente, voltandosi di nuovo verso di lei.
    Questo però a mia madre non piacerà. O potrebbe piacerle anche troppo... quella donna è un enigma anche per me, come se non bastasse io non...
    Esitò. Ripensando a tutte le volte che era successo. Alexander non prediligeva le donne sterili e di sicuro un demone non fa uso di anticoncezionali. Ne aveva catturate molte... e abusato di altrettante. Arrivati a quel punto non aveva senso mentire a Niniel, ma su una cosa del genere doveva sorvolare assolutamente, oppure non lo avrebbe mai più visto come un salvatore o un amante, ma semplicemente un mostro affamato di sesso. Il suo guardo si fece spento, vuoto, quasi assente.
    ...per il momento teniamola per noi questa notizia. Lo diremo a mia madre a tempo debito...
    Fece per alzarsi e andare via, ma sullo stipite della porta si fermò, posando una mano sulla maniglia e concludendo il discorso.
    Per quanto riguarda il sesso, sarà bene scoprire qualche perversione più sicura in questo senso...
    E ne conosceva anche abbastanza, quindi forse non ci sarebbero stati problemi. Forse.
    Il modo in cui hai giocato il difetto di crescita di Niniel è geniale.
     
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    La situazione in macchina sembrava peggiorare, sopratutto nei sedili dietro. Da un lato Jack che non smetteva di ridere e dal'altro Kaller dispiaciuta per Zed. Vanelope tuttavia non diede peso a loro, era concentrata sul suo esperimento, che aveva funzionato alla grande. Certo forse si aspettava una reazione meno vistosa, ma ne fu ugualmente soddisfatta. Tant'è che iniziò a ridere anche lei. Allora era vero ciò che stava dicendo con tanto fervore: non era gay, ma solo imbranato.
    Quando smise di ridere, questioni di pochi secondi, allungò un braccio per dargli un colpo con un dito ripiegato sulle costole con forza, in poche parole gli fece ciò che veniva chiamato "costolino", giusto per fargli riprendere il controllo di se stesso.

    Ok Zeddy, diciamo che ti credo. Ti chiedo solo di non evitarmi come la peste, odio quando succede, se ho bisogno di qualcosa alla Atlas non voglio stare ad impazzire a cercare Kaller che magari non c'è perché è in giro con Jack. Non ho alcun riferimento oltre a voi tre. Quindi se non vuoi ritrovarti con cacca di cane nelle scarpe vedi di fare il bravo intesi? fece con tono più sereno, mettendosi composta, ma dimenticandosi completamente di rimettere a posto la stoffa.
    Ok adesso inizio a sentire freddo, rimetti l'aria condizionata come prima per favore. chiese gentilmente rabbrividendo. Incrociò le braccia posando la mano destra sul braccio sinistro, e la mano sinistra sul braccio destro, fornendo quindi alla vista di Zed, delle tette strizzate fra di lor che si gonfiavano verso l'alto, e i bicipiti gonfi. Poco dopo si voltò verso i due compagni di viaggio dietro di lei per vedere se si erano calmati.
    Kaller smettila di frignare, scommetto tutto quello che vuoi che a Zed non sia dispiaciuto il nostro trattamento. E ricordati che agli uomini, qualsiasi tipo di uomo etero, ama farsi violentare, non sentirti in colpa. Dovrebbe essere lui a sentirsi in colpa per aver rigirato la frittata in suo favore, facendoci credere di essere delle assatanate che si sono approfittati di un piccolo e innocente ninja spettro assassino.... aveva il tono severo, apostrofò le ultime tre parole con sarcasmo. Non capiva la sua riluttanza e non aveva idea che provasse terrore nei suoi confronti, in effetti non aveva ancora digerito del tutto il comportamento di Zed, gli toccava fare qualcosa per farsi perdonare se voleva rientrare nelle grazie di Vanelope.
    Quindi Kaller, visto che Zeddy fa l'innocentino non giocheremo più con lui a quel modo. Scommetto che invece Jack ne sarebbe felice, vero? ovvio non intendeva dire che Kaller doveva farsi toccare da Jack in modo spinto, ormai aveva intuito che quei due erano parenti, tuttavia le piaceva mettere sulle spine Zed, e magari anche in competizione con Jack, così da incentivarlo a combattere la sua riluttanza nei loro confronti.

    Niniel guardò sorpresa Alexander quando le fece presente che una formula che lei considerava un incidente poteva essere utile alla umbrella e magari ciò le avrebbe salvato la pelle. Non ci aveva pensato, e non riusciva a ricordarsi sul momento la formula esatta. Tuttavia quella frase detta con leggerezza, le fece piombare addosso una strana ansia che le fece sentire un bruciore di stomaco. Era la realtà che stava cozzando su di lei, gli aveva detto che lo avrebbe seguito, che sarebbe rimasto con lui. Ma collaborare con la umbrella le sembrò così surreale e spaventoso che iniziò ad avere paura. La umbrella vantava dei laboratori eccezionali e del buon materiale di studio, ma ovviamente il loro scopi non le piacevano, sopratutto dopo ciò che aveva visto Eloy. Però.... altre idee stavano sorgendo nella sua mente, ma non ebbe il tempo di connettere il tutto che le successive parole di Alexander attirarono la sua attenzione. In effetti era meglio non dire niente alla madre di Alexander, non poteva sapere come l'avrebbe presa. E arrossì di nuovo quando Alexander le disse con naturalezza che dovevano trovare un modo diverso per il piacere senza il rischio di rimanere con una gravidanza sulle spalle.
    Potrei studiare il tuo sperma e trovare un anticoncezionale efficace, mi servirebbe solo un laboratorio e qualche campione fresco. lo sguardo di Niniel era simile a quello di una bambina che chiedeva il permesso di fare una cosa che le piaceva ma che effettivamente al genitore pesava. Poco dopo distolse lo sguardo leggermente imbarazzata, non le veniva ancora facile parlarne così apertamente e dire con la sua voce che non voleva rinunciare ai loro momenti "intimi". Insomma come poteva accontentarsi di strusciarsi come due adolescenti nel pieno della fase ormonale ma intenzionati a non perdere la verginità? Era impossibile dopo ciò che avevano fatto insieme.
     
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    Il fatto che Vanelope riuscì a convincersi delle sue parole, fece tranquillizzare leggermente Zed che in qualche modo ristabilì un respiro e soprattutto un battito normale, concedendosi giusto un vagito di dolore per colpa della provocazione fisica subita da Vanelope sul suo fianco, per poi rimettersi a premere pulsanti sull'aria condizionata e soddisfare la richiesta di Vanelope. Poteva dirsi tranquillizzato? Assolutamente no. Vanelope non gli aveva fatto il piacere di ricoprirsi e ora che si scaldava per via dell'aria fredda le sue braccia erano compresse intorno al petto mettendo in mostra il suo seno prosperoso, magnifico e lucido per il sudore. Nel preciso istante in cui Vanelope si voltò per andare a consolare Kaller, Zed poté osservare perfettamente quello spettacolo che gli fece sparare dal naso una grossa quantità di sangue nero direttamente sul parabrezza. Zed perse i sensi, ma solo per un istante, l'ostante buono per rendersi conto di cosa aveva combinato e di correre subito ai ripari. Fortunatamente Jack e Kaller erano a terra, e Vanelope risultava girata, nessuno aveva visto il disastro e mentre le dure ragazze confabulavano tra di loro, lo spettro iniziò a sfregare con tutta la forza che aveva nel braccio una pezza pulita sopra al parabrezza, cercando di far sparire tutto il prima possibile. Era velocissimo ed immensamente agitato, non voleva farsi vedere così imbranato di fronte a loro, l'onta sarebbe stata insopportabile. Si calmò giusto in tempo per la pulizia del parabrezza, tornando poi composto ostentando una finta calma, annuendo alle parole di Vanelope mentre Kaller si risollevava, asciugandosi le lacrime con il colletto della divisa.
    Bhe un pò mi dispiace, ma voglio che andiamo d'accordo, non creare problemi.
    Zed sbuffò rumorosamente, scuotendo il capo per provare a spezzare di nuovo una lancia in suo favore.
    Non ho mai detto che è stato spiacevole... non travisate le mie parole!
    La sua arringa sarebbe andata avanti volentieri, ma sentendosi tirato in causa Jack si sollevò subito da terra, finendo di ridacchiare e piazzando una mano sulla testa di Zed, spingendolo contro il finestrino e inserendosi in mezzo ai due sedili davanti, come a volergli rubare la scena.
    Non provocarmi giganta, lo sai bene che sono un maschio alfa, mi hai fratturato il bacino ma esattamente come un Saiyan sono tornato più forte di prima. Ti concederò la rivincita quando vuoi...
    E per pura vendetta, in quanto Jack non gli aveva serbato un trattamento migliore, Zed trovò la forza e la perizia per premere il pulsante che permetteva di innalzare il vetro oscurante e insonorizzato che divideva in due la limousine, così da schiacciare la gola di Jack contro il tetto e costringerlo ad arrancare verso il suo posto originale, così da liberarsi dalla sua morsa. Una mossa fantastica solo per il momento, dato che Zed non si era ancora reso conto che, in quel modo, rischiava di restare isolato con Vanelope e questo non era un bene per le sue fobie.

    La risposta imbarazzata e al contempo luminosa di Niniel fece indietreggiare Alexander che in un primo momento si voltò di scatto verso di lei, mostrandole una faccia piuttosto sorpresa, poi cercando di non darlo troppo a vedere, si portò le dita della mano destra sulla fronte, mal celando uno sguardo vagamente esasperato.
    Adesso parli proprio come Tex...
    Sempre a fare esperimenti, esami, modificare la natura e tutte le cose del corpo. Tex addirittura si faceva la plastica da sola ogni volta che le serviva di cambiare aspetto! Non aveva ancora condiviso con Niniel il suo lato da scienziata e si stava rendendo conto che nel bene e nel male quell'argomento gli provocava sempre la stessa sensazione: disagio.
    Odio fare da cavia, non voglio che mi metti in provetta.
    Ebbene si, quelle braccia conserte sul petto sembravano dire una cosa molto chiara: anche quel demone aveva qualche fobia, o comunque lo infastidiva qualcosa. Non era un rimprovero per Niniel, lei aveva solo giustamente proposto, ma lui involontariamente le aveva rivelato uno dei buoni motivi per abbandonare quel posto, e soprattutto uno dei suoi lati più segreti e che difficilmente vengono a galla.
    Amo i giochi erotici, di qualsiasi genere, ma detesto l'idea di essere utilizzato per sperimentare. So cosa succede ai campioni e alle provette, odio l'idea di finire in maniera simile, anche solo una parte di me. Mi fa accapponare la pelle.
    Perché glielo stava dicendo? Sembrava proprio una confidenza quella. Nemmeno se ne rese conto, gli venne spontaneo, forse perché anche Niniel era diventata così cristallina con lui, quindi abituandosi ad un simile comportamento inevitabilmente finì per essere sincero e schietto anche lui. Quante avrebbe potuto prenderlo in giro Niniel a tal proposito? E cosa a quel punto le impediva di scavare più a fondo nella sua mente, magari scoprendo qualcosa del passato. In fondo Niniel non sapeva cosa legava un demone immortale ad un'azienda farmaceutica e mai glielo aveva chiesto.
     
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    Era distratta da Kaller per accorgersi della sbrattata di sangue sul vetro. Quando si voltò giusto un attimo per capire cosa fosse stato quello strano rumore, vide solo Zed che puliva il vetro. Non capì ma non chiese, poiché Kaller stava parlando. Jack invece continuava ad essere sfacciato e allegro, chiamandola Giganta, dandole comunque la rivincita. Vanelope se la rise di gusto. Dopotutto erano tutte e tre delle personalità molto interessanti. Ogni tanto pensava di andarsene poiché si annoiava, ma puntualmente succedeva qualcosa che la spingeva a rimanere.
    Hai costruito qualche strana macchina per resistere? chiese scherzando. Per poi ridere nel vedere Jack bloccato dal vetro e che si dimenava per liberarsi come un gatto. Non aveva mai visto qualcuno così diretto con il proprio capo. Il viaggio iniziava a diventare lungo e non potendo muoversi iniziava ad annoiarsi. Sbuffò tornando a sedersi dritta, ma scivolando con la schiena sul sedile.
    Ragazzi mi sto scocciando, con una limousine del genere non abbiamo nulla con cui passare il tempo? Non voglio farmi un pisolino, è scomodo. Jack hai portato nulla per giocare? chiese bussando al vetro dietro le sue spalle.

    Quando sentì nominare Tex, si strinse nelle spalle, non le piaceva essere paragonata a lei. Erano due scienziate diverse, o per lo meno lo pensava. In realtà erano molto simili sotto quel punto di vista. Tuttavia la reazione di Alexander la sorprese. Non gli piaceva essere messo in provetta? Che diavolo combinavano alla umbrella per far accapponare la pelle ad un demone ragno? Si incuriosì e lo si vide chiaramente dagli occhi grandi e luminosi di Niniel. Sembrava un bambino che faceva i capricci perché non voleva andare dal medico per paura delle punture. Non riuscì a resistere lo trovò buffo: un uomo grande e grosso che provava ribrezzo per qualcosa, era una novità. Si mise a ridere, quella probabilmente era la prima volta che Alexander l'avrebbe vista ridere divertita e non amareggiata. Aveva un aspetto ancora più innocente, ancora più dolce. Quel tipo di espressione e il suono della sua risata non era cambiato molto crescendo, quindi Alexander avrebbe potuto intuire anche come fosse da adulta.
    Scusami è che non ti ho mai sentito parlare in questo modo. Non so cosa tu abbia visto, ma non creo mostri artificiali usando energia magica sai? Che diamine ci fate alla umbrella? Ma sopratutto come fai a lavorarci se non ti piace? chiese sinceramente curiosa. Quando gli chiese perché mai non potesse abbandonare la umbrella e cosa lo spingesse a collaborare con loro, le aveva solo detto che gli serviva per raggiungere il suo scopo. Che li stava usando per i suoi interessi. Forse era per quel motivo che volle restargli accanto, sperando che li avrebbe presto abbandonati per percorrere la sua strada che le avrebbe permesso di portare avanti i suoi sentimenti alla luce del sole.
    Non ti piacerebbe continuare...a .. arrossì vistosamente, ma non abbassò lo sguardo.
    ..a "insegnarmi" serenamente? Non farei toccare il tuo fluido a nessuno al mondo, lo manipolerei soltanto io. la sua voce si era abbassata, diventando confidenziale, stava tentando di convincerlo, guardandolo con i suoi grandi occhi da cucciolona.
     
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    Quando sgusciò fuori dal vetro, Jack fece un rumore simile a quello di un pollo che viene sgozzato, ma quando quel prezioso meccanismo fu attivato del tutto finalmente Zed poté godersi un minimo di pace e serenità. Sospirò allegro, la notizia che avrebbe evitato Jack per un pò lo fece automaticamente stare meglio, quel tipo sapeva essere decisamente insopportabile Vanelope però si stava annoiando e cercò subito un modo per ammazzare il tempo, purtroppo però Zed si intromise subito, spiegandole il motivo per cui non avrebbe avuto una risposta.
    Non può sentirti, quel vetro è insonorizzato. E forse ci farà bene stare lontani dalla sua voce per un pò, sto iniziando ad innervosirmi, devo rilassarmi un attimo...
    Stava per aggiungere che forse per non annoiarsi potevano parlare ancora tra di loro, perché no conoscersi meglio, ma visti i trascorsi preferì evitare: come se non bastasse Vanelope non si era ancora sistemata e scivolando sul sedile di sicuro avrebbe di nuovo messo in mostra le sue forme pazzesche e irresistibili. Non voleva andare fuori strada e di sicuro non voleva riempire di nuovo il parabrezza di sangue, quindi rimase in silenzio. Magari anche lei avrebbe approfittato di quel momento per riposare un pò il cervello e rilassarsi. Pensò a come poteva fare una ragazza come lei per rilassarsi e gli fu inevitabile tornare con la mente a quei momenti eccitanti e perversi passati insieme. Stavolta non arrossì, era sufficientemente rilassato per non agitarsi, tuttavia il respiro si fece più profondo, visibilmente accaldato: era evidente che anche lui rievocava quei ricordi con entusiasmo, ma soprattutto eccitazione. Solo per qualche istante iniziò a rilassarsi più del dovuto, rendendosi conto solo dopo un paio di massaggi che non stava toccando la leva del cambio. Spacciò tutto per una semplice grattata, riportando entrambe le mani sul volante, tuttavia a forza di sguardi seducenti e ricordi deliziosi, l'eccitazione di Zed era già andata e di sicuro non sarebbe riuscito a distrarsi da essa per tutto il viaggio. Era pur sempre un uomo.
    Se hai ancora caldo nel cruscotto dovrebbe esserci dell'acqua. Anche lì è controllato dall'aria condizionata, dovresti trovarne fresca...
    Pregò che la buttasse addosso a lui come una doccia d'acqua fresca, così da calmare i bollenti spiriti che oramai si erano risvegliati.

    La risata di Niniel lo stupì ancor di più della sua proposta, perché trovava tanto divertente una cosa del genere? O meglio, perché rideva tanto sinceramente solo ora? A quanto pare trovare le debolezze di Alexander era un gioco costruttivo e divertente... dannata, gliela avrebbe fatta pagare a tempo debito tanta impudenza. Ad ogni modo, meritava sicuramente una risposta.
    Io non mi sono mai occupato del reparto "esperimenti". Ho fatto da sicario, da tester e da guardiano in quel posto e non mi dispiaceva affatto, non mi mancava niente: sfida, sesso, potere. Dovevo solo tenermi lontano dalle spassionate richieste di Tex a proposito delle sue ricerche, niente di più. Quello era l'unico tabù, anche se diventava difficile dirle di no dopo una notte insieme, sapeva essere piuttosto persuasiva. Ma fatto sta che non si tratta di un mattatoio come tutti pensano. E' un laboratorio di ricerca, certo senza dogmi etici o diplomatici, ma niente che non abbia già visto all'inferno. E non dimenticarti che sono un demone... quelle che per te possono essere delle nefandezze commesse dalla Umbrella, per me non sono niente... non ho mai detto che non mi piaceva lavorare per loro.
    Su quell'ultimo punto fu particolarmente chiaro: Niniel non doveva dimenticare che Alexander era pur sempre un demone, e soprattutto era malvagio. Non ostentava la sua personalità ma non faceva nemmeno finta che la realtà fosse diversa: forse con lei poteva essere gentile, ma gli altri non gli davano nessun obbligo né sentimento cruciale. Tuttavia, ecco arrivare subito dopo l'ennesima spassionata richiesta di Niniel, pronunciata come una bambina desiderosa di avere un nuovo giocattolo. Certo, era maledettamente carina mentre supplicava in quella forma, ma di nuovo Alexander ripensò a Tex e ai suoi metodi di supplica, riuscendo a farsi accapponare di nuovo la pelle. Chiuse gli occhi facendo tremare le labbra mentre i denti rimanevano stretti.
    Non ho intenzione di prestarmi a nessun genere di esperimento. La mia risposta è no!
    Niniel doveva diventare assai più insistente e determinata per provare a mettere un guinzagli oa quel demone.
     
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    Non ricevette alcuna risposta, e non udì alcun suono. Fu Zed a spiegarle che era insonorizzato e che non poteva sentirli e viceversa. Sbuffò annoiata, portando la mano sulla radio per accenderla. Su quelle strade vi erano pochissime frequenze a disposizioni, e nessuna di esse stava trasmettendo musica interessante, altre solo pubblicità e altre ancora chiacchiere noiose che secondo loro servivano a tenere compagnia ai camionisti e viaggiatori solitari. La spense, sbuffando ancora, completamente ignara di ciò che stava succedendo a Zed, dopotutto non erano zone dove lei andava a sbirciare con lo sguardo, sopratutto quando era alla ricerca di qualcosa di divertente da fare. Stranamente non le veniva in mente alcun gioco da poter fare, e non con Zed che doveva guidare. Emise un rantolo sofferente mentre con la testa guardava verso l'alto.
    Non ho sete grazie. Che palle! Ma quanto manca ancora? chiese prima di notare il vetro sul tettuccio. Lo aprì pigiando il pulsante apposito. Notò che era grande abbastanza da poter far passare le sue spalle, non ci pensò due volte. Si sollevò dal suo sedile per sbucare fuori dal tettuccio ma solo a metà, il bacino e le gambe rimasero nel veicolo. Il vento sferzava violento sulla sua pelle, era fresco e il sole era caldo. Chiuse gli occhi e allargò le braccia saggiando l'aria che riusciva a separare con le sue braccia. Poco dopo li aprì e si ritrovò di fronte un cartellone stradale più in basso del solito. Non riuscì a schivarlo in tempo, ma riuscì a far apparire la sua carapace e le corna in tempo. Il risultato fu un botto e un grosso buco sul cartellone stradale. Rientrò nel veicolo ridendo. Si gettò di nuovo sul sedile continuando a ridere.
    Fiuuu c'è mancato poco. disse con un sorriso rinnovato. Parti di carapace ancora sul viso e le corna che pian piano si rimpicciolivano sparendo fra i capelli morbidi e verdi di Vanelope. Quel piccolo incidente non la fece rilassare, adesso più che mai voleva fare qualcosa di costruttivo.
    Ooh avanti Zed giochiamo a qualcosa o rischio di morire di noia. Non conosci giochi da fare da seduti? Dai su qualche gioco che facevi in addestramento o robe del genere? fece spostandosi ancora sul sedile poggiando la schiena contro lo sportello per poteri rivolgere verso di lui anche con il corpo.


    Ascoltò con attenzione la risposta di Alexander, effettivamente non ce lo vedeva con un camice addosso. Aveva molto più senso che faceva da "collaudatore" per le loro scoperte. Si chiese quante cose avesse già provato, e le venne voglia di inondarlo di nuovo di domande in merito, ma Alexander disse qualcosa che per lei fu come un pugno nello stomaco. Lo sapeva bene che era un libertino, che poteva esserci stato qualcosa con altre donne, ma sentirlo parlare a quel modo di Tex davanti a lei, suscitò in lei della pura gelosia che le scurì di nuovo il volto. Iniziava ad odiare questa Tex, come poteva competere con una donna che gli dava ciò che lui cercava? Lo aveva detto lui stesso che non gli mancava niente. Si sentì di nuovo depressa, poi si sentì riempire di una rabbia furente, di quelle che facevano venire voglia di staccare teste a suon di morsi. Sicuramente Alexander avrebbe avvertito un'aura del genere provenire da Niniel. Aveva mai provato prima di allora una sensazione del genere? C'era mai stato qualcuno gelosa per lui? Se la risposta era negativa avrebbe sentito anche lui per la prima volta qualcosa di strano e di diverso provenire da Niniel. Doveva accettare che Alexander non sarebbe stato fedele, ma non voleva sentirlo parlare bene di altre. La metteva a disagio, sopratutto per Niniel che sapeva benissimo di non avere esperienza in campo sessuale e che quindi era inferiore a chiunque andava a letto con Alexander per il piacere di farlo. Aveva di nuovo rifiutato la sua proposta, indispettendola ancora di più. Si trattenne, ma uscì dalla stanza per rivestirsi. Andò a cercare i suoi abiti, ma prima di rimettersi le sue mutandine staccò Pandora trasformandola in una sorta di slip, ovviamente la trasformazione di Pandora comportava anche la trasformazione di Niniel in adulta. Indossò Pandora diventata una cintura di castità. Ci batté sopra le nocche per far capire ad Alexander che erano parecchio resistenti.
    Beh, io ci ho provato. Vuol dire che dovrò usare un'altro metodo per non cadere in tentazione. Avremmo potuto divertirci se mi lasciavi lavorare.... peccato. si rivestì tranquillamente, una camicia bianca sbottonata sui suoi prosperosi seni, una gonna corta nera e aderente che mostrava le sue belle cosce, stivali comodi. Sembrò quasi vestirsi apposta in modo provocante, anzi si potrebbe dire che era stata una scelta ponderata.
    Sguazza pure sulle curve di Tex! fece con un tono parecchio acido. Alexander avrebbe dovuto capire che non le piacevano i commenti sulle altre donne, sopratutto quando riuscivano a convincerlo dove lei invece falliva miseramente. Si sarebbe divertito con altre donne? Non glie l'avrebbe resa così facile. La fase mestruale era una brutta bestia. Se pensava che l'unico problema era l'astinenza si sbagliava di grosso.
     
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    Vanelope sembrava una bambina che si stava annoiando e non la smetteva un solo istante di dimenarsi, lamentarsi e toccare tutto quello che poteva. Zed si sentiva un genitore brontolone che non faceva altro se non lamentarsi, per non darle quell'idea decise di rimanere in silenzio, ma i suoi sbuffi parlavano da soli. Specialmente quando. Tuttavia, la sua stazza intimidatoria e il suo corpo seducente diedero gli spunti a Zed per distrarsi su tutt'altro. Magari così poteva sbollentare un pò. Era così distratto dalla sua eccitazione e dall'aspetto di Vanelope che non si rese conto del cartellone in arrivo, e quando sentì la botta provenire da sopra non poté fare a meno di preoccuparsi.
    Hey, Vanelope!
    Si voltò verso di lei, preoccupato, ma la vide scendere ridacchiando, anche vagamente soddisfatta e con parte della sua trasformazione attiva. Ogni volta che vedeva il suo corpo mutare gli tornava in mente quanto fosse spaventosa quella donna, e al contempo estremamente affascinante... è proprio vero che la via di un impavido non si interrompe nemmeno di fronte al buon senso. Tirò un lungo sospiro di sollievo, tornando a guardare la strada scuotendo leggermente il capo.
    Certo che hai davvero la testa dura tu...
    Non poté nascondere una leggera risata mentre lo diceva, meglio averla come alleata che come nemica dopotutto, e forse poteva aiutarla ad ammazzare il tempo. Gli venne in mente che, se non la affrontava, sicuramente avrebbe avuto paura per sempre. Doveva agire, come un samurai che si rispetti, anche se non era una buona idea doveva farla lo stesso. Quindi giocò al meglio tutte le sue carte, sfruttando soprattutto un tono deciso e vagamente provocatorio.
    Qualcosa per la concentrazione ce l'ho... potrebbe sembrarti stupido, ma in realtà è un gioco piuttosto completo. Tuttavia, noi siamo agenti della Atlas Game... se non giochiamo mettendo in palio qualcosa non avrebbe senso, non trovi?
    A quel punto si voltò verso di lei, oltre il velo dello spettro Vanelope poteva intravedere un bagliore, una sorta di sguardo risoluto e deciso che sicuramente avrebbe acceso la sua voglia di sfida.
    Se vinco io troverò un modo per non farti lamentare per tutto il viaggio, ti va bene?
    Sapeva molto bene come occupare la bocca di Vanelope durante il viaggio in caso di vittoria. Ma lei come avrebbe reagito di fronte a quella sfida così provocatoria? Avrebbe accettato, oppure sarebbe riuscita a ribaltare la situazione ed abbattere violentemente la ritrovata sicurezza di Zed?

    Cos'era quella strana sensazione? Alexander non aveva mai provato una cosa del genere, anzi forse si trattava di una sensazione già assorbita da sua madre, una sorta di moto di rabbia incontrollabile e infondata. Che fosse... gelosia? Le donne sono davvero delle creature misteriose, eppure Niniel era una scienziata, abituata ad usare il cervello e non il cuore, perché essere gelosa di qualcuno che non comprende il concetto di fedeltà? Si bhe, ora Alexander pensava questo, ma in realtà anche lui si stava ponendo domande stupide del tipo "l'avrò fatta arrabbiare?" pur non avendone alcun motivo. Anche i sentimenti sono qualcosa di immensamente strano, e quell'aura lo mise talmente a disagio che non riuscì a fermare la sua avanzata furiosa. Alexander la seguì con lo sguardo, cercando di capire cosa stesse progettando, e quando vide Pandora diventare una cintura di castità non riuscì a trattenere un'espressione di malcelata ironia e sommo disappunto. La lasciò sbollentare, continuando a fissarla in quella maniera ma tenendo ben saldo in mente cosa voleva dirle subito dopo una volta rivestitasi in maniera così eccessivamente provocante.
    Sul serio? Io ho un potere che taglia gli altri e li annulla... e sono andato all'inferno aprendo un lucchetto con il mio pene. Quella sarebbe la tua geniale vendetta?
    Il tono ironico che utilizzò fu forse troppo eccessivo, quasi fastidioso, ma nemmeno lui aveva preso bene quella reazione di Niniel e non ci provò nemmeno a riaggiustare i pezzi. L'ultimo commento su Tex poi, fu la stoccata finale che gli fece capire quanto Niniel fosse totalmente sopraffatta dai sentimenti, e non poté fare a meno di pensare che era anche colpa del ciclo. Maledizione... fortuna che era il primo, non osava immaginare tutti gli altri. Sbuffò rumorosamente, abbassando lo sguardo per poi avvicinarsi a lei, stavano andando oltre tutti e due.
    Niniel... non facciamo stupidaggini. Non puoi andare in giro così, non sfuggirà a nessuno che la mia bambina si sia trasformata in un'adolescente incazzata con suo padre. Vuoi le mie scuse? D'accordo ti chiedo scusa, ma questo è eccessivo... non solo perché è una mossa stupida ma perché se va in giro vestita così... e mi sfidi anche ad aprirti quella cintura di castità... ottieni l'effetto contrario di un anticoncezionale, sappilo.
    Alexander restava un guerriero e adorava le sfide, Niniel stava letteralmente ottenendo l'effetto contrario di un sistema per fermarlo, sicuramente avrebbe preferito scoprire quanto Pandora poteva resiste gli prima di cedere non solo a livello sessuale, ma anche di potere. Per questo le sue parole avrebbero risuonato nella mente di Niniel mentre Alexander si avvicinava e gli appoggiava la mano sulla spalla: avrebbe potuto sentire la perversione, la volontà ma soprattutto lo spirito guerriero di Alexander, uno sguardo che il demone non le aveva mai mostrato, in quanto non l'aveva mai considerata un'avversaria.

    Curioso notare come pur essendo distanti un oceano, entrambe le coppie improbabili stessero facendo la stessa identica cosa. Una sfida malcelata e piena di secondi fini.
     
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    Zed sembrò conoscere qualche gioco per passare il tempo, anche se lui aveva parlato di concentrazione. Finalmente qualcosa da fare durante quel viaggio che sembrava infinito. Chissà che tipo erano quelli che dovevano andare a prendere? Se erano amici di Jack dovevano essere interessanti. Oppure erano i classici ricconi viziati che pagavano con ceffoni di banconote pur di farsi servire. Non le andava molto a genio farsi comandare a bacchetta, se la facevano innervosire non ci avrebbe messo niente a picchiarli. Jack avrebbe dovuto saperlo, forse. E se non lo aveva messo in conto, avrebbe imparato sulla pelle cosa significava portarsi dietro qualcuno come Vanelope che non temeva nulla. Tornando al gioco, Zed fece presente un concetto valido e che Vanelope condivideva a pieno. Il gioco era bello se si ci scommetteva sopra qualcosa.
    Sì mi sembra giusto. Tuttavia deve essere qualcosa che io sappia cosa metti in gioco. Non puoi semplicemente dire "se vinco non ti faccio lamentare più". Devi essere più specifico. E comunque la posta in gioco lo decide l'avversario quindi se vinco io, per i prossimi due mesi mi sistemi la stanza e mi porti il pranzo, se vinci tu invece.... dimmi pure sono pronta a tutto. qualsiasi cosa avesse chiesto Zeddy, avrebbe comunque accettato, anche se doveva fare qualcosa di losco o di tremendamente porno. Infondo il gioco era bello se il rischio era alto no?
    Come funziona il gioco? chiese con voce allegra e gli occhi pieni di vitalità.


    Perché si sentiva così nervosa? Perché diamine qualsiasi parola uscisse dalle labbra di Alexander erano così maledettamente insopportabili? Si sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, aveva voglia di spaccare qualcosa. Eppure pensandoci a mente fredda non avevano parlato di cose così fastidiose. Tuttavia non sopportava l'idea che Alexander non si fidasse di lei, nemmeno quando voleva risolvere un problema che avrebbe giovato ad entrambi. Insomma avrebbe preferito rischiare di mettere al mondo un figlio, piuttosto che darle un piccolo schizzo bianco. Infondo la inondava quando lo facevano che gli sarebbe costato? I maschi erano odiosi qualsiasi razza a cui appartessero.
    Beh io non ho alcuna intenzione di farmi una gravidanza con un corpo da dodicenne. Non è colpa mia se voi demoni sparate e centrate sempre il bersaglio con il vostro uccello. Volevo farti un piacere, così potevamo... sì potevamo trombare all'infinito, ma tu preferisci sollazzarti da solo o con altre invece che con me. Quindi va bene! Non ti toccherò più, ma sappi che sei stato tu a volerlo e non io! fece tenendo sempre alta la sua furia. Quando Alexander le toccò la spalla per calmarla ottenne solo l'effetto inverso, si scostò bruscamente.
    Non temere, basta starti lontana e nessuno capirà che siamo saliti assieme. Non siamo manco segnati sulla lista visto che hai fatto le macumbe a quella! si allontanò da lui per dirigersi verso la porta di uscita. Afferrò la maniglia per aprirla ma la porta non si mosse, tremò soltanto per via della forza che ci stava mettendo. Si era completamente dimenticata che Alexander l'aveva sigillata con le sue speciali ragnatele.
    Puta Mierda! imprecò per poi tirare un calcio alla porta, deformandone la superficie. Si arrese sbuffando rumorosamente. Si avvicinò al letto sempre con movimenti bruschi, tolse le lenzuola ancora sporche di umori lasciandoli a terra. Si sdraiò sul letto e diede le spalle al demone. Quelle maledette lenzuola non servivano a niente, serviva un dannatissimo campione fresco e un frigorifero per non deteriorare il contenuto dell'ampolla.
     
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    A quanto pare Vanelope giocava molto bene le sue carte psicologiche, era molto scaltra nonostante l'apparenza, oppure Zed la stava sopravvalutando. Per lui dire apertamente cosa aveva intenzione di ottenere in cambio era motivo di immane imbarazzo, tuttavia le avrebbe dimostrato quanto valeva e soprattutto avrebbe risollevato il suo onore di maschio eterosessuale. Chiuse gli occhi per poi temporeggiare facendosi finta di schiarirsi la voce, cercando di sembrare il più naturale possibile ma fallendo miseramente.
    Mi hai provocato molto e non riuscirò a rimanere concentrato durante il viaggio se non mi sfogo un pò... se vinco, dovrai... farmi un lavoretto di bocca mentre guido.
    L'inizio della frase lo confessò molto lentamente, quando passò al succo invece lo disse tutto d'un fiato, scandendo comunque bene le parole ma risultando immensamente impacciato. Il vetro oscurato avrebbe protetto loro da sguardi indiscreti, non sarebbe stato difficile subire una simile penitenza per lei. Non si aspettava una reazione violenta da Vanelope ma in cuor suo temeva comunque di risultare ridicolo o troppo sfacciato. Ma risanare il suo onore era più importante di fare un passo più lungo della gamba, quindi scandalo o meno di Vanelope sarebbe rimasto concentrato, per poi passare automaticamente alle regole.
    Il gioco è semplice, lo usavamo spesso durante le sessioni di tortura per non dare peso al dolore che ci infliggevano, restare concentrati e soprattutto non perdere di vista le occasioni di fuga. Bisogna dire a testa il nome di una pietanza, chi inizia non è vincolato da nessuna regola, ma subito dopo tutti gli altri giocatori devono utilizzare l'ultima lettera di quella pietanza per pronunciarne una nuova. Quindi se dico "bistecca" non potrai dire "lasagne", che inizia con la L, ma dovrai cercare una pietanza con la A, come "Ananas". Le bevande, i condimenti ed altri elementi esterni non valgono, tuttavia se il nome della ricetta li comprende allora va bene. Ad esempio il Sugo è un condimento, non va bene, tuttavia "pasta al sugo" è una risposta accettabile. Ho usato come esempio l'Ananas prima, ma neanche la materia prima stessa va bene, come la frutta, la verdura o l'animale... deve trattarsi di un piatto elaborato, quindi non va bene nemmeno bistecca. Perde chi non da una risposta pronta entro 5 secondi, tuttavia, dobbiamo imporre un'altra regola.
    A quel punto Zed si voltò verso di lei, mostrandole un bagliore tenebroso e maligno nei suoi occhi, facendole capire subito che aveva pensato a tutto sul come vincere facilmente. Per Vanelope sarebbe stata una vera sfida.
    Io devo guidare, sarò molto concentrato su questo e pertanto in svantaggio... quindi la regola sarà che io posso dire il nome delle pietanze di qualsiasi nazionalità, tu invece dovrai limitarti esclusivamente a piatti Giapponesi.
    All'apparenza un'idiozia, ma in realtà un gioco molto complesso e di grande cultura. Inoltre, Zed aveva sentito da Jack che già una volta Vanelope era stata sconfitta da qualcuno in campo della cucina, di sicuro Zed si era messo in immane vantaggio rispetto a lei. Si sarebbe tirata indietro? No... non era il tipo!

    Se da una parte Zed aveva la sfida in pugno, Alexander stava lottando in una battaglia che non poteva assolutamente vincere. Niniel si comportava in maniera totalmente irrazionale ed assurda, così stupidamente che il demone la fissava tenendo parte della mascella sganciata, immobile e incredibilmente sorpreso. Niniel aveva avuto la strabiliante idea di andarsene in giro senza troppi complimenti, perché poi, per sbollentare? Perché diavolo era diventata nervosa! Forse per lei non era la stessa cosa, ma c'è una grossa differenza dal riempire un utero e riempire una ampolla, specialmente per un demone che ha iniziato prima a violentare piuttosto che masturbarsi. No, per uno come lui era un disonore, e qualcosa di estremamente raccapricciante, era come chiedere ad un rettilofobo di utilizzare un serpente come preservativo. Ma non aveva voglia di litigare, quindi quelle considerazioni rimasero a lui, specialmente dopo che Niniel provò ad aprire una porta sigillata... infierire non sarebbe stato galante. La vide mettersi sul letto, offesa e spazientita, incapace di spiegarsi o di calmarsi. Alexander allargò le braccia per poi farle ricadere rumorosamente sui fianchi, sbuffò e distolse lo sguardo, avvicinandosi alla porta per assicurarsi che il danno non fosse particolarmente evidente.
    Si può sapere che ti succede? Quando perdi sangue esaurisci tutta la tua intelligenza?
    Era evidente a quel punto che lei ci tenesse quanto lui a continuare quella relazione sessuale sempre più spinta ed interessante, ma la stava prendendo troppo sul personale. A quel punto, il demone non sapeva cosa fare: restare lì ad ignorarsi non avrebbe portato a niente, quindi sospirando decise di mettere in pratica l'unica soluzione che gli venne in mente. Toccò la porta e qualche filamento cadde dalle estremità, le ragnatele furono rimosse e la porta divenne di nuovo accessibile. A quel punto il demone si avviò verso il bagno, senza degnarla di uno sguardo.
    Ecco, adesso puoi andare dove ti pare, se ci tieni tanto a starmi lontano. Ricordati solo che quella tipa a cui ho fatto "le macumbe" potrebbe arrivare da un momento all'altro, e sappi che non farò niente per impedirle di ottenere quello che vuole. Regolati di conseguenza.
    E senza aggiungere altro si chiuse in bagno, pronto a farsi la doccia. Se Niniel voleva essere illogica, allora lui lo sarebbe stato in egual misura, ma in maniera creativa. Se era vero che vi teneva alla loro relazione, allora avrebbe impedito in tutti i modi che quella previsione si realizzasse, non ci sarebbe stato bisogno di ragnatele.
     
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