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.Era esattamente come quando aveva perso la verginità. Lì per lì non sembrava nulla di grave e che tornasse tutto a posto subito, ma quando provava a sedersi le doleva tutto il pube.
Aveva i capelli bagnati a causa della lunga doccia che aveva fatto. Stranamente si sentiva ancora sporca. Le sembrava di sentire ancora le dita avide di quei tre uomini su di lei. Per fortuna era riuscita a togliere via il loro odore. Andò da Syndra sedendosi sul letto vicino a lei. Non avevano ancora parlato da quando erano rientrati in casa.
Nariko cercò la mano di Syndra e la posò sulla sua. I suoi capelli corvini le coprivano il volto, ma non serviva di certo guardarla per capire che era sull'orlo di scoppiare in lacrime. Le tremò la mano e la strinse più forte su quella di Syndra. Pensava di essere riuscita a tenere tutto sotto controllo, che a loro due non poteva succedere niente di male fin quando stavano insieme e si sostenevano a vicenda. Syndra era uscita dalla congrega di un mondo totalmente diverso, per immergersi in uno lurido e colmo di crudeltà.
Da quanto tempo stava soffrendo in silenzio? Da quanto tempo stava male?
Scusami non sono riuscita a capirlo in tempo... non sono riuscita a proteggerti. le cascò silenziosa una lacrima bagnando il suo accappatoio rosso di seta. Avrebbe voluto abbracciarla ma si sentiva troppo in colpa per farlo.. -
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Syndra non si pulì, si gettò subito sul letto cambiandosi e mettendosi la vestaglia nera che usava di solito, affondando la faccia sul cuscino mentre Nariko era sotto la doccia. Avrebbe voluto piangere, ma temeva che così facendo avrebbe espiato le sue colpe e non lo meritava. Quante cose orribili avevano fatto alla sua maestra per colpa dei suoi errori? Si sentiva così male, così in colpa. Quando la strega anziana entrò nella stanza Syndra si irrigidì, terrorizzata e incapace di affrontarla, si calmò solo quando Nariko le prese la mano: tremava, ed era sul punto di piangere da un momento all'altro. Che stava facendo? Perché si scusava lei? Syndra si alzò lentamente dal cuscino, volgendo lo sguardo verso di lei gradualmente, per poi trovare il coraggio di incrociare gli occhi. Entrambe avevano esaurito le loro lacrime, erano disperate e distrutte. Non una traccia d'odio, solo tristezza.
Nariko... che stai dicendo? E' solo colpa mia!
Si alzò, per prendere entrambe le mani di Nariko ed iniziare a piangere. Scoppiò letteralmente, incapace di trattenersi ancora. Tirò su col naso, infilando in bocca quanto più labbro inferiore poteva per cercare di trattenersi, ma quando riprese a parlare la sua voce era comunque stridula e provata.
E' tutta colpa mia... non sono stata in grado di difendermi da sola: Gil mi ha ricattato, mi ha incastrato, ha chiesto sempre di più ancora e ancora, e quando mi ha chiesto di coinvolgerti... io gli ho detto di si! Sono io che ti ho tradita, è solo colpa mia!
E detto questo si fiondò sulla sua spalla, scoppiando in lacrime e stringendola forte a sé. Nariko doveva capire che non era assolutamente colpa sua, e se si fosse addossata qualche peso allora lo stomaco di Syndra non avrebbe mai smesso di contorcersi.. -
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Non riuscì a fermarsi, quando Syndra la afferrò per abbracciarla la strinse con forza a sé. Certo era stata lei a invitarla ad andare a quella sorta di appuntamento. Ma conosceva Syndra, non lo avrebbe mai fatto se sospettava che sarebbe finita i quel modo. Era ovvio che era stata ricattata con qualcosa per cui non poteva rifiutare. Le baciò il capo e cercò di consolarla con delle carezze sulla testa e sulla schiena.
Ascoltami, è evidente che la colpa di tutto è unicamente di Gil. Ho visto quanto possa diventare crudele. Ho anche capito perché agisce in questo modo. Se tu mi hai chiesto di andare è perché ti ha ricattato con qualcosa di grave. Che ti ha dato in cambio dell'appuntamento con me? Ha coinvolto qualcun'altro? le chiese cercando di smorzare il tono nasale per il pianto di prima. Non potevano rimanere lì a piangersi addosso, dovevano fare qualcosa per risolvere il problema. Ricattava sia Syndra che lei. Doveva anche far capire a Syndra che l'aveva infettata con qualcosa e dovevano scoprire cosa fosse.
Nariko intuiva che Gil non si sarebbe fermato, che avrebbe continuato a ricattarle per soddisfare il suo ego e il suo odio. Dovevano stare attenete e fare qualcosa per contrastarlo. Intanto però doveva andare per gradi con Syndra che era sconvolta probabilmente più di lei.. -
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Syndra si sfogò un pochino tra le sue braccia, mentre Nariko la consolava facendole capire che non era in collera con lei. Dovevano reagire è vero, ma come potevano? Gil era immune alla loro magia, ucciderlo significava condannare le loro esistenze. Scappare? Ancora? Come potevano vivere fuggendo senza fermarsi mai? Contrattaccarlo con i suoi stessi mezzi significava lasciargli il tempo per riorganizzarsi e quel bastardo si era già dimostrato immensamente furbo. Erano senza via d0uscita, e come se non bastasse c'era anche Tom. Quando Syndra si ricordò di lui grazie alle parole di Nariko ebbe un tuffo in gola: i pensieri per la sua maestra glielo avevano fatto dimenticare, ma anche lui era nei guai fino al collo!
C'è anche Tom... lo hanno preso, gli hanno fatto assumere delle pillole strane e lo hanno trasformato in una ragazza. Anche lui non ha avuto un destino diverso dal nostro... e non so cosa gli abbiano fatto né dove sia. So solo che ha usato lui per costringermi ad invitarti... mi dispiace tanto, sia per te che per lui... sono una debole...
Forse era principalmente colpa di Gil, è vero, ma restava il fatto che Syndra non aveva fatto abbastanza per combattere Gil, difendere i suoi cari e proteggere la sua persona. Era in trappola e no aveva fatto nulla per uscire dalla buca che si stava scavando da sola sempre più profondamente.. -
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Tom era stato trasformato in donna? Se lo avevano fatto di sicuro lo hanno stuprato, e chissà magari anche davanti agli occhi di Syndra per ricattarla e ordinarle di portare anche lei. Si sentì improvvisamente in colpa, aveva inveito su di lui mentalmente, pensando che la corteggiasse e invece era stato coinvolto, probabilmente perché voleva aiutarla.
Carezzò ancora Syndra e prese a giocherellare nervosamente con i suoi capelli.
Non potevi farci nulla. Hanno capito quali sono i tuoi punti deboli e li hanno colpiti per abbatterti. Mi dispiace... la sua voce si stava incrinando di nuovo per la voglia di piangere. Fece una pausa deglutendo a vuoto e stringendo i denti per frenare le lacrime. Non era il momento di abbattersi.
Mi dispiace se mi fossi accorta prima di tutto questo, forse avrei potuto fare qualcosa. Syndra tu... sai che Gil ti ha infettato con qualcosa? Hai avuto sintomi strani ultimamente? La tua magia funziona bene? La afferrò per le spalle in modo da allontanarla e guardarla negli occhi. Doveva sapere se stava combinando qualcosa. Non poteva permettergli di rendere Syndra una ragazza normale. Piuttosto lo avrebbe ucciso con le sue mani, non poteva togliere la magia ad una strega, era come amputare una gamba per chi viveva a stretto contatto con essa. Iniziava a rendersi conto che Gil fosse molto pericoloso. Doveva fare qualcosa prima che fosse stato troppo tardi.. -
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Syndra si passò la manica della vestaglia sulla faccia, non era molto composta e aveva una spalla leggermente abbassata, questo rendeva la manica della vestaglia più lunga del normale coprendo buona parte delle sue dita. Tirò su col naso per poi cercare con lo sguardo Nariko, lasciandosi accarezzare trovandolo di estremo conforto. Era vero: Gil aveva vinto su tutta la linea contro di lei, l'aveva messa in situazioni svantaggiose e l'aveva attaccata con le sue stesse debolezze, ma non cambiava il fatto che aveva perso fin troppo facilmente. Non era una strega degna di quel nome: Nariko invece si! lei nonostante quello che era successo non si stava piangendo addosso, con coraggio stava affrontando la situazione per trovare una soluzione. Un mix di ammirazione e triste invidia nei suoi confronti colse Syndra facendole incupire di nuovo il volto, ma dopo qualche singhiozzo buttò giù un amaro grumo di saliva, riprendendosi.
S-sintomi?
Poi il discorso cadde in qualcosa che inquietò Syndra, istintivamente portò una mano sul collo dove Drake le aveva fatto l'iniezione, ed iniziò a collegare le informazioni che confuse le galleggiavano in testa. Quella sera che aveva dormito da sola sulla poltrona, fredda e umiliata... Gil le aveva fatto qualcosa?
I-io... non lo so, non ne sono sicura. Non ho niente che non va e la mia magia... bhe su di lui non ha mai funzionato, quindi non lo so...
Era confusa, ma soprattutto impaurita. La stretta intorno al collo si fece più forte, e rapidamente Syndra si voltò verso Nariko, mostrandole di nuovo uno sguardo triste e mortificato. Era così che l'avevano ingannata? Così avevano ricattato la sua povera maestra?
Nariko... che mi hanno fatto?
Aveva paura, non poteva negarlo.... -
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Dalla reazione di Syndra era chiaro che non sapesse nulla dell’infezione. Tuttavia non aveva avuto sintomi particolari. Il che rendeva più difficile capire di cosa si trattasse. E se era un bluff? Che cosa aveva iniettato Drake nel corpo di Syndra? C’erano troppo domande irrisolte e qual bastardo non avrebbe rivelato niente di sicuro. Ma prima di tutto doveva rassicurare Syndra.
Gil mi ha detto che ti ha infettato con una strana malattia e che l’antidoto lo crea lui stesso con il suo sangue. La puntura che ti hanno fatto prima era l’antidoto. Capisci? Con questa mossa ci ha costretti a cercarlo ancora. Si è assicurato che noi non scappiamo da qua. E’ un figlio di puttana. Un moccioso davvero furbo. Dobbiamo stare attente. le afferrò entrambi le mani guardandola negli occhi, agguerrita ma preoccupata.
Io non voglio farmi ricattare ancora. Dobbiamo combatterlo, senza la magia, su di lui non funziona nemmeno la mia. E a quanto pare riesce ad estendere questa strana cosa anche su alcuni oggetti. Sono sicura che ci ricatterà ancora, ci metterà con le spalle al muro. Dovremo fargli credere che abbia in mano la situazione, ma intanto noi risolveremo la situazione in un altro modo. Lasciò la mano di Syndra spostando lo sguardo verso il pavimento, mentre la fronte si aggrottava pensierosa. Gil aveva detto di essere un Poltergheist, e aveva farfugliato qualcosa a proposito le malattie della sua famiglia. Afferrò di nuovo Syndra per un braccio e le disse di seguirla. La guidò in cucina dove prese il suo portatile e lo posò sul tavolino. Provò a fare una ricerca on line sulla famiglia Poltergheist. Non trovò nulla che riguardavano le malattie, ma trovò una cosa che le mise una grande ansia in corpo.
Merda! esclamò quando vide la foto di Stige Poltergheist, non che capo della polizia. In pratica Gil era intoccabile, se la sorella era il capo della polizia non sarebbe stato difficile insabbiare le sue malefatte. Sembrava una via priva di uscita: denunciarlo non aveva senso. Dovevano chiedere aiuto a qualcuno che non era londinese. Le venne in mente Iceringer, ma non poteva coinvolgerlo. Si sarebbe sicuramente cacciato nei guai, e se poi avrebbe fatto la fine di Tom? Non sapevano se annullava anche poteri demoniaci.
Imprecò a bassa voce, sentendosi sempre più confusa e in trappola.. -
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In un primo momento Syndra salì di nuovo la disperazione salire, se Gil la infettava col suo sangue allora probabilmente avrebbe gradualmente perso i suoi poteri e questo era anche peggio di violentarla o più semplicemente ucciderla. tuttavia Nariko riuscì a trasmetterle del coraggio e annuendo mentre tirava su col naso Syndra balzò giù dal letto seguendo la sua maestra. Si appellarono ad internet per trovare informazioni sui Poltergeist e quello che trovarono non fu rassicurante: non solo erano tra le famiglie più influenti del Regno, ma addirittura la sorella maggiore di Gil si trovava a capo della polizia, senza contare che era anche un personaggio pubblico. Gil era legalmente intoccabile, non potevano richiedere una giustizia imparziale né potevano farlo da sole con la magia, l'unico modo per avere qualche possibilità di non lasciare tracce. Ma se facevano fuori un tipo del genere di sicuro la famiglia Poltergeist avrebbe sguinzagliato tutti i cani dell'impero per trovare il colpevole. Forse una buona alternativa al ricatto, ma di sicuro non una via d'uscita...
Ho già provato ad assecondarlo, ad essere coraggiosa, ma lui ha semplicemente aumentato la dose e alla fine ho ceduto. E' capace di cose orribili e non ha scrupoli. Tutto questo è iniziato perché gli ho mostrato i miei poteri per poterlo aiutare mentre era in difficoltà! Sono stata stupida e ingenua...
Provava un'irrefrenabile rabbia nei suoi confronti, ma in particolar modo odiava quella situazione che sembrava assolutamente senza uscita! Gil era intoccabile letteralmente, e sembrava non avere debolezze. Gli occhi di Syndra sembravano chiedere disperato aiuto alla sua maestra, perché lei era davvero disperata.. -
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Sentiva la rabbia montarle in corpo. Se l'antidoto era fatto con il sangue di Gil, non poteva esserci altro motivo che l'annullamento totale del potere di Syndra. E non solo temporaneo come era accaduto poco prima con lei. Era un pensiero che la devastava, si sentiva soffocare, dopo Syndra sarebbe toccato sicuramente anche a lei.
No.... fece iniziando ad ansare per la rabbia. fferrò il tavolino con entrambe le mani stringendo con fin troppa forza, incrinando il legno.
Non glielo permetterò, non ci toglierà la magia, a costo di ucciderlo io non glielo permetterò. la sua voce era bassa ma colma di rancore. Il corpo stesso di Nariko aveva iniziato a emettere una strana energia tetra e oscura, ma prima che potesse prendere il sopravvento le venne in mente che doveva verificare. Doveva assicurarsi che la loro magia non aveva subito alcun cambiamento. Si allontanò dal computer mettendosi in piedi davanti al tavolo. Disegnò un cerchio magico sulla parte del tavolo libera, pronunciò alcune parole arcane e magicamente dopo qualche attimo apparve il libro degli antichi incantesimi che Nariko aveva rubato alla biblioteca della magione delle streghe di Umbra.
Dobbiamo controllare! Dobbiamo capire se c'è qualcosa che è cambiato. Alleniamoci Syndra, facciamo gli incantesimi difficili. la sua voce era ansiosa e preoccupata. Aprì il libro e iniziò a sfogliarlo alla ricerca di un incantesimo potente.. -
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Per quanto spaventata e impotente, Syndra la pensava come Nariko: non voleva lasciarsi sconfiggere in quel modo, e sicuramente era meglio la morte piuttosto che perdere i loro poteri. La maestra utilizzò subito uno dei suoi cerchi magici per poter chiamare in causa un vecchio tomo, Syndra lo aveva già visto ma non pensava che fosse Nariko a possederlo, un altro punto in più per la sua maestra senza eguali. Mentre sfogliavano rapidamente le pagine, Syndra indicò il libro con la mano sinistra, lasciando avanzare le pagine di qualche capitolo, per poi appoggiarlo rapidamente su un incantesimo molto preciso.
Un incantesimo di trasmutazione, è perfetto.
A metà tra la trasformazione e la semplice infusione magica, la trasmutazione metteva alla prova non le conoscenze di una strega dato che la formula era molto semplice, tuttavia richiedeva una grande potenza e pressione magica, cose che una strega sola tendenzialmente non era in grado di fare. Syndra si voltò solo un istante per afferrare un coltello d'argento e posizionarlo sul libro, mostrandolo rapidamente a Nariko.
In due non possiamo sbagliare la formula e in teoria noi dovremmo essere in grado di eseguirlo entrambe sappiamo farlo... quindi se non ci riusciamo l'unica spiegazione è che i nostri poteri stanno scomparendo.
Ovviamente le due non potevano sapere quanto si prolungavano i poteri di Gil, né se il suo sangue aveva effettivamente lo stesso effetto dei suoi stupri, in grado di azzerare totalmente il potere. ma erano due streghe e sperimentare rientrava nella loro natura. Dovevano conoscere cosa stava accadendo loro, o non sarebbero state in grado di convivere con un fallimento come la perdita dei propri poteri.. -
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Fu Syndra a trovare l'incantesimo per metterle alla prova. Un incantesimo di trasmutazione era uno dei più potenti perché non era solo una illusione ma rimaneva trasformato per sempre. Avrebbero cambiato la natura dell'oggetto. Era ottimo per provare. Nariko afferrò il coltello e spostò il libro dal tavolo. Disegnò sulla superficie del tavolino un cerchio immaginario, che poco dopo si palesò con i suoi simboli magici e luminoso su una gamma di colore violacea. Poggiò il coltello sul cerchio e afferrò la mano di Syndra. Era ansiosa, aveva paura di scoprire il risultato finale. Se non sarebbero riusciti a ultimare l'incantesimo la situazione era molto più grave di quel che si pensasse. Guardò negli occhi Syndra e annuì per farle capire che era pronta.
Chiuse gli occhi e si concentrò sul cerchio magico che aveva generato.
Al mio tre pronunciamo l'incantesimo. Uno... due ... tre. Nariko iniziò a pronunciare le parole antiche, era una lunga formula, l'aveva già usata i primi periodi in cui era nel mondo moderno per procurarsi del denaro. Quella volta aveva prosciugato le sue energie per riuscirci, ma con Syndra doveva essere più facile da realizzare.
Sentiva l'energia magica accendersi nel suo petto, come se partisse direttamente dal cuore e si dipanava verso le braccia e la mano tesa sul coltello. Percepì perfino l'energia di Syndra che si mischiava alla sua. Indirizzò il flusso magico sul coltello. Quando finì la formula non ebbe il coraggio di aprire gli occhi. Non si era mai sentita a quel modo. Lei che aveva maneggiato la magia fin dentro la culla, aveva sempre fatto parte di lei, non avrebbe sopportato scoprire che si stava indebolendo. Che la magia la stava abbandonando.
Strinse più forte la mano di Syndra, e trattenne il respiro mentre apriva gli occhi pian piano e rivolse lo sguardo verso il coltello...... -
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Syndra portò una mano sul coltello, mentre l'altra sulla spalla di Narko: aveva bisogno del suo sostegno e dovevano farsi coraggio a vicenda. Nonostante fosse sbadata, Syndra aveva buona memoria per gli incantesimi anche se molto lunghi, quindi non ebbe problemi a concentrarsi e pronunciare l'intera formula senza esitare. Mentre l'energia fluiva il tatuaggio sul suo braccio sinistro si irradiava di energia viola, allargandola su tutto il corpo come un fiume impetuoso e andandosi a combinare con l'energia di Nariko. Una sensazione forte e intensa, come quella dell'ultima sera: un momento unico dove le loro energie si incrociarono per diventare una cosa sola. La stanza si riempì di oscurità pronta a concludere l'incantesimo, entrambe le streghe riaprirono gli occhi solamente quando fu tutto silenzioso, come per timore di non avere la risposta sperata. Poi finalmente lo vide, e lo impugnò così da portarlo il più vicino possibile a loro. Era d'oro. Sfuggì una mezza risata e un sorriso appena mancato a Syndra, non riuscì ad esserne del tutto entusiasta ma per lo meno significava qualcosa.
Se Gil mi ha fatto qualcosa... non c'entra con i suoi poteri. A quanto pare ci limita solo momentaneamente, magari lo blocca o lo ruba. Qualsiasi cosa mi abbia fatto non è strettamente legata alla magia... per il momento almeno.
Si sentì sollevata da un certo punto di vista, e lasciandosi trascinare dall'entusiasmo abbracciò Nariko, stringendola forte tra le sue braccia, in un disperato barlume di speranza alla ricerca di un minimo di conforto. Cosa voleva Gil da loro due? Solamente annientarle? Quel ragazzo era così disgustoso che non aveva nemmeno uno scopo preciso.. -
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Quando aprì gli occhi, il coltello era d'oro, l'incantesimo aveva funzionato. Non si era mai sentita così sollevata in vita sua. Rimase imbambolata a guardare quel coltello. Gli occhi le si riempirono di lacrime rendendo il suo sguardo molto lucido nonostante fosse felice. Abbracciò a sua volta Syndra e con l'impeto una lacrimuccia cascò fuori ma se la asciugò subito. Non lasciò subito la presa su Syndra, era troppo felice di sapere che la loro magia non era minacciata. La lasciò quando si rese conto che la stava stringendo con troppa forza.
Scusami, è un gran sollievo. Se Gil avesse influito sulla nostra magia mi sarei sentita perduta. Immagino che anche tu sia molto legata al tuo potere no? Non ho mai vissuto senza la magia, mai. Perfino dentro la culla dicevano che la usavo. Per noi streghe di Umbra la magia è la nostra linfa vitale. Andò a prendere dei bicchieri e del vino riempiendole tutte e due. Bevve il suo bicchiere quasi tutto in un fiato. Aveva bisogno che l'alcool rilassasse il suo corpo.
Ok la magia non ci è stata tolta quindi possiamo batterlo. Non so ancora come, ma lo incastreremo. Ci servono altre informazioni sulla famiglia Poltergheist. Credo che ci serva un aiuto esterno. Però non voglio coinvolgere Iceringer, non ho idea di cosa possa fare, potrebbe perdere di nuovo il controllo sul demone. era indecisa e confusa, non sapeva da dove cominciare, non si era mai trovata in una situazione del genere, ma infondo anche lei aveva fatto il master, il principio doveva essere simile anche se Gil usava la crudeltà come motore di tutto quel casino. Riempì un'altro bicchiere e si sedette sulla sedia fissando il liquido che girava dentro al vetro.
Per prima cosa dobbiamo scoprire con cosa ti ha infettato Gil. Domani facciamo le analisi all'infermeria vediamo cosa trovano. Se è una cosa che possiamo curare senza problemi gireremo il coltello dlla parte del manico. A quel punto ci basterà recuperare i filmati che ha fatto e poi potremo pestarlo fino a farlo diventare un vegetale. aveva parlato molto concentrata, come se stesse pensando ad un buon piano fra se e se. Gli sembrò un buon piano così si voltò verso Syndra seria.
Ti prometto che usciremo da questa situazione. Se Gil rispetta i patti dobbiamo solo resistere fin quando non avremo tutto pronto. dovevano assolutamente uscirne a testa alta.. -
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Syndra si godette quel momento di pace tra le due streghe con una certa contentezza, quasi serenità, per poco non dimenticò l'intera faccenda neanche quella scoperta potesse risolvere tutto. Ma era felice: sia per lei che per la sua maestra. Afferrò quindi il bicchiere offerto da Nariko per poi berlo a sua volta tutto d'un fiato: non una grande estimatrice di vini e alcol (difatti il naso le divenne subito tutto rosso) ma la scoperta andava festeggiata. Nariko sembrava aver ritrovato la fiducia nel loro progetto di liberarsi di Gil, ma non aveva ancora le idee chiare. Syndra rimase in silenzio, sedendosi su di una sedia lì di fianco girandola però, in modo da poter appoggiare le braccia conserte sull'estremità alta dello schienale.
Non voglio coinvolgere anche Iceringer, lui poi è così instabile ed emotivo, Gil potrebbe riuscire a sfruttarlo e lì si che saremo nei guai.
Oltretutto sarebbe stata l'ennesima vittima che voleva solo il bene di Syndra, coinvolta per un suo errore e condannata all'oblio. Assolutamente imperdonabile, a stento riusciva a convivere con quello che era successo a Nariko, figurarsi aumentare la dose. Il piano della strega anziana di fare delle analisi era sensato. Syndra si limitò ad annuire, appoggiando la decisione di resistere fino a che non avrebbero avuto loro la meglio.
Sono fiduciosa Nariko, voglio avere coraggio... ma se le analisi non danno alcun risultato? O peggio ancora, ci confermano che non possiamo fare niente?
Strinse le dita intorno alla coppa, abbassando lo sguardo e digrignando i denti. sembrava impaurita, eppure molto risoluta. Sollevò la testa di colpo, invocando l'attenzione della sua maestra.
Nariko! Se tutto... se le cose si dovessero mettere male... io mi sacrificherei per te! tu stasera lo hai fatto, e voglio che tu sappia che io sarei disposta a ricambiare per te! Quindi se non ci fosse via d'uscita... io...
Si morse il labbro. In realtà, nonostante quelle parole coraggiose aveva una paura assurda. Sia di morire, sia di non rivedere mai più la sua maestra. Ma a volte bisogna essere più coraggiosi perfino di se stessi per prendere le decisioni giuste.. -
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Anche Syndra sembrò d'accordo sul non coinvolgere Iceringer. Aveva già avuto brutte esperienze con la morte di alcune amiche. Non avrebbe sopportato che facessero del male a lei e Syndra. Sopratutto da quando Iceringer le considera forti e imbattibili. Sarebbe stato un grosso trauma. O chissà magari era più forte di quel che pensava e sarebbe riuscito ad aiutarle. Non sarebbe stato male farsi salvare e rifugiarsi fra le sue braccia. Certo se lei fosse stata una donna normale, ma era una dannatissima strega e anche piuttosto potente. Non poteva cadere così in basso. Doveva risolvere le cose con le sue sole forze.
Syndra iniziava ad esternare le sue paure, i suoi dubbi, non sapeva cosa dirle da come aveva parlato Gil, sembrava molto sicuro di sé. Probabilmente era solo un bluff o qualcosa che aveva a che fare con il suo potere. Abbassò lo sguardo sul bicchiere di vino, non riuscendo a trovare le parole, fin quando Syndra non le disse che si sarebbe sacrificata per lei. Sollevò lo sguardo, sembrava arrabbiata e lo era, ma poi lo sguardo si addolcì in uno preoccupato e afferrò Syndra per le braccia.
Non dire scemenze! Noi ce la faremo e ci vendicheremo. Vedrai... parlò con tono aspro e deciso. Tuttavia capiva i suoi sentimenti così le carezzò le braccia: infondo non tutti sono abituati a tirare fuori le unghie in casi come quelli.
Ho già in mente la vendetta perfetta. Drake lo renderò impotente, nessuna droga o magia riuscirà a fargli rizzare di nuovo quel coso mostruoso. Mike invece lo farò diventare per sempre una donna ninfomane innamorata pazza di Drake e non potrà mai essere soddisfatto da lui. Per Gil sarò molto più crudele credo che non mi basterà vederlo soffrire... distolse lo sguardo per poi afferrarsi il mento pensierosa: cosa poteva fare a Gil? Ancora non aveva le idee chiare ma presto avrebbe capito da sola. Ormai era chiaro che Drake e Mike non facevano che seguire Gil come cagnolini fedeli, loro avevano mostrato un attimo di esitazione nelle loro azioni, Gil invece no. Meritava una punizione molto più severa. Sperava che con quel discorso avrebbe distratto Syndra dalle preoccupazioni e avrebbe acceso la sua fantasia..
