Il cuore più Nero

x Hina e Hyp

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    Prima che il teletrasporto potesse avviarsi, Gil diede letteralmente di matto condannando quella situazione a degenerare irreparabilmente. Sussultò quando la prese per i capelli e le puntò il coltello alla gola, tremando e singhiozzando vistosamente. Ancora una volta i suoi poteri avevano fallito davanti a Gil: perché non riusciva a contrastarlo? Non era forte abbastanza evidentemente e lui, che da semplice umano riusciva a sfidare e controllare delle streghe onnipotenti di sicuro aveva molto più coraggio di lei. A quanto pare i giochi non erano finiti e a causa di quello scatto d'ira adesso la situazione poteva solo degenerare: Syndra si sentì ancora più in colpa, era tutta una serie di conseguenze causata unicamente da lei, non riusciva più a convivere con tutto questo e quando Nariko sbraitò ancora contro di loro minacciandoli di morte alla fine cedette.
    Nariko ti prego... basta... non ce la faccio più... non voglio sentirti parlare di morte, io non posso vivere senza di te! Ti prego... basta lottare... voglio solo tornare a casa, e voglio tornare insieme a te...
    Si sentì immensamente in colpa per quelle parole deboli e arrendevoli, era la vergogna delle streghe di Umbra ma oramai aveva spinto Nariko oltre il baratro, peggio di così non poteva andare quindi istintivamente preferì preservare la loro esistenza e quel barlume di speranza che avevano piuttosto che andare oltre la soglia e gettarsi nell'oblio della morte. Quella era l'unica soluzione che non avrebbe accettato più, oramai aveva capito che loro due non potevano vivere senza la loro reciproca compagnia, farne morire anche una sola sarebbe stata una sofferenza immane per l'altra. Non voleva più sentire parole di quel tipo e se fosse stato necessario avrebbe soppresso la furia di Nariko con quel poco di potere che le restava. Oramai Gil l'aveva in pugno e la sua disperazione aveva superato di gran lunga il coraggio.
    Ti prego Gil... fa quello che devi e poi lasciaci tornare a casa... torneremo quando servirà, ma per stasera abbi pietà: soddisfa i tuoi capricci e lasciaci andare... non ce la faccio più: farò qualunque cosa...
    Chinò infine il capo, piangendo disperata. Aveva deluso se stessa e la sua maestra, ma oramai l'unica cosa che le importava era tornare a casa assieme a lei.
     
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    Tutti i presenti non riuscirono a non esitare di fronte alle parole di Nariko. Loro erano deboli che esattamente come le due streghe erano finiti nella trappola di Gil, condannati inevitabilmente a servire i suoi capricci per paura o codardia. Tuttavia per quanto ne sapeva lei avevano subito anche di peggio, magari la loro famiglia era sotto minaccia e forse non era nemmeno la prima volta che lo facevano, pertanto non si sarebbero tirati indietro proprio ora. L'unico che non esitava era Gil che tenendo in pugno Syndra teneva il controllo della situazione al 100%. Nariko tentò ancora di minacciarli ma oramai le sue parole erano inutili, Gil stava per risponderle a tono ma finalmente Syndra cedette, facendole capire che oramai non le importava più nulla di cosa le avrebbero fatto, purché le facesse tornare a casa. Gil finalmente si staccò da lei, afferrandole una ciocca di capelli per poi tagliarla col coltello, gettandola ai piedi di Nariko mentre rideva a squarciagola.
    Ahahahahaha! Non potete più niente oramai, sono io il capo!
    Si sentiva onnipotente oramai, niente lo avrebbe più fermato, solo il coraggio di Nariko appena ritrovato. Sembrava davvero in grado di subire la violenza di tutti quegli uomini messi assieme. Come poteva spezzarla ancora una volta?
    Oh... capisco. Sei una donna davvero con le palle te lo riconosco. Ma ti garantisco che più cercherai di tenermi testa... più ti schiaccerò.
    Detto questo afferrò di nuovo Syndra per i capelli e la gettò per terra davanti a Nariko, facendole sbattere il viso a terra per poi piazzarle la suola della scarpa sulla nuca e tenerla a terra. La liberò giusto il tempo di girarla in modo che si mettesse in ginocchio con le natiche davanti alla sua maestra, poi la schiacciò di nuovo per tenerla saldamente giù.
    E così voi streghe vi fate spuntare il cazzo a comando. Mi piace questa scoperta... sarà divertente sfruttarla.
    Afferrò con una mano un pezzo della torta, tranciandolo malamente, poi dopo averla assaggiata la spalmò a dovere sulle natiche di Syndra, in modo da farcirle a dovere in corrispondenza del suo buchino posteriore.
    Ti piace farti scopare da tutti quei cazzi non è vero? Allora forse preferiresti scoparti tu Syndra per un pò...
    Certo, forse poteva resistere allo stupro di tutti quegli uomini. Ma poteva resistere allo stupro della sua adorata allieva? Non c'era amore, non c'era affetto: non ci sarebbe stato piacere. Lui la teneva in quel modo degradante e Syndra lo avrebbe fatto contro la sua volontà. Questa era la sua punizione... avrebbe osato sfidare ancora Gil?
    Fallo troia...
     
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    Quando vide la ciocca di capelli a terra, strinse i denti con forza. Come osava quel lurido verme deturpare in quel modo gli splendidi capelli di Syndra? Come se non bastasse la costrinse a stare a terra in quel modo umiliante. Due streghe che venivano trattate in quel modo era un supplizio per gli occhi di Nariko. Non sapeva ancora come, ne quando, ma giurò a se stessa che glie l'avrebbe fatta pagare molto cara. Ucciderlo non le sarebbe più bastato, doveva soffrire e molto prima di perire. Più Gil trattava male Syndra, più il suo odio cresceva. Non poteva farci niente. Anche se Syndra l'aveva pregata di smettere di parlare di morte, non poteva fare a meno di immaginarsi quel ragazzo perire strozzato dalle sue mani. Tutto perché osava fare del male a lei. Non avrebbe di certo provato quei sentimenti di odio così forti se non ci fosse stata Syndra in quelle condizioni. Non parlò più, sentiva la magia che iniziava a tornare, probabilmente perché Gil non la stava più toccando, oppure perché si era liberata degli oggetti che gli aveva dato lui. Credendo che fossero materiali contaminati con il suo misterioso potere. Respirava in modo affannoso, non perché fosse stanca ma per trattenere l'ira che la faceva irrigidire come una statua di marmo. Osservò Gil mentre andava a prendere la torta e la spalmò tra le natiche di Syndra. Avrebbe voluto balzargli al collo e dilaniarlo con un morso, ma doveva trattenersi ancora o rischiava di far ferire la ragazza. Che diavolo voleva fare? Ci rimase di sasso quando le disse che sapeva della loro magia e di come potessero sfruttarla. Rimase sbigottita poi dalla richiesta di Gil. Che gli era saltato in mente?
    Nariko aveva già giaciuto con Syndra, avevano passato momenti di passione, ma non l'aveva mai violata con il suo sesso trasformato dalla magia, aveva sempre lasciato che fosse stata lei a penetrarla, donandole piacere come se fosse stato un uomo.

    Che cosa?! fece confusa, pensando che fosse uno scherzo di pessimo gusto, tuttavia il suo modo imperativo di "comandarla" le fece capire che era esattamente ciò che voleva. Si guardò un attimo attorno confusa. Avrebbe dovuto possedere Syndra davanti a tutti? Perché? Che senso aveva? Oltretutto da come aveva indicato il punto era ovvio che Gil non voleva che le prendesse la verginità. Esitò osservando un attimo il buchino di Syndra sporcato di panna.
    In un momento intimo solo fra loro due, avrebbe avuto tutto un peso molto diverso, lo avrebbe fatto con piacere. Non voleva farlo davanti a tutti, sarebbe stata la prima volta che Nariko la "possedesse" nella carne, tuttavia sapeva che se si fosse rifiutata, lo avrebbero fatto gli altri. In poche parole venne costretta a farlo. Chinò la testa mordendosi il labbro inferiore con rabbia. Mosse la mano, disegnando con le dita un cerchio sul pube, pronunciò delle parole arcane, con un tono di voce basso e stranamente combattuto.
    Essendo ormai libera delle mutande, Gil avrebbe potuto vedere con i suoi occhi la metamorfosi della clitoride che cresceva sempre di più prendendo una forma fallica che non aveva niente da invidiare agli altri uomini. Ovviamente non era eccitata il che avrebbe dato grossi problemi a soddisfare la richiesta di Gil. Si avvicinò a Syndra poggiando una mano sulla natica della ragazza, liscia e fresca, si chiese se stesse ancora male. Come poteva Gil chiederle di fare una cosa del genere? Lo guardò un attimo confusa poi triste.

    Non puoi lasciarla andare a casa? Ha vomitato un sacco di sangue oggi, deve riposarsi. Lasciaci andare per oggi... ti prego. tentò ancora prendendo tempo prezioso. Gil non aveva alcuna pietà ma sapeva bene che Syndra aveva avuto delle crisi, non avrebbe retto ancora per molto. Quindi non usò un tono aggressivo ma remissivo.

    Non sono andata avanti perché volevo dare spazio anche a Syndra.
     
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    In quel momento i sensi di Syndra erano affinati oltre ogni immaginazione. Era come se ogni suono si risolvesse praticamente sul suo orecchio, come se ogni scena fosse vista al rallentatore, come se la pelle le fosse stata strappata via e ogni carezza le venisse fatta direttamente sui nervi. Se fosse stata una guerriera come si deve molto probabilmente avrebbe intuito che quello era l'apice del pericolo e della sofferenza, per lei invece non risultava altro che una terrificante tortura. Quando Gil le passò il coltello tra i capelli vide chiaramente ogni singolo pelo recidersi sotto quella lama sporca e crudele, il fiato si spezzò in un istante come se le avesse davvero tagliato la gola e per diversi istanti non riuscì a riprenderlo. Vide i capelli cadere a terra e vide chiaramente la magia abbandonarli, come una pianta che perde la vita. Si sentì così immensamente debole e fragile che il suo coro prese a tremare vistosamente. Aveva sempre pensato che delle streghe, specialmente se adepte di Umbra, risultassero immortali ed invincibili. Ma in quel momento si stava man mano rendendo conto di quanto in realtà fosse umana, sia nel fallire che nel venire uccisa. Il fiato riprese solamente quando Gil la spinse a terra, facendole sbattere il volto contro il pavimento e schiacciandola sul povero naso dolente. Sentì chiaramente qualche goccia di sangue scenderle dalle narici e qualche singhiozzo le sfuggì: come faceva lui, senza nessun potere, ad essere così maledettamente forte? Le diede giusto il tempo di manipolarla e metterle i fianchi verso Nariko, poi finalmente la giovane strega iniziò a capire quali erano le sue intenzioni. Mentre Gil le spalmava la torta in prossimità del buchino, Syndra si morse le labbra e fece uscire tutte le lacrime dal suo volto in maniera silenziosa e arrendevole. Avrebbe davvero voluto implorarlo di lasciarle andare, questo per lei e Nariko sarebbe stato anche peggio di venire violentate da ogni singolo di quegli uomini. Era una cosa speciale per loro, unica... se Gil l'avesse distrutta, allora sicuramente anche nell'intimo del loro letto avrebbero dovuto fare i conti con i ricordi di quella terribile esperienza. Gil le stava letteralmente schiavizzando alla sua presenza, presto non avrebbero potuto fare nulla senza pensare a lui. Sentiva l'istinto di doverlo fermare, ma in quell'istante pensò anche a Nariko. Come lei aveva subito un trattamento vergognoso e crudele, non meritava altre sofferenze e violentarle a sua allieva mentre si contorceva dalla disperazione sarebbe stato un colpo di grazia fin troppo crudele. Syndra avvertì la magia di Nariko tornare gradualmente, riuscì a generare un membro maschile e in qualche modo fu come se avesse acceso un fuoco caldo vicino alla sua allieva immersa nel gelo. Cercò di nascondere le lacrime e di voltarsi verso di lei anche se Gil la teneva giù con il piede, forzò il sorriso più amaro che avesse mai mostrato alla sua adorata maestra, per poi parlarle sottovoce, in maniera quasi impercettibile, come se dovesse sentirla solo lei.
    Va tutto bene... lo affronteremo insieme. Se sto con te non ho paura di nulla Nariko... se sei tu a farlo allora va bene. Io ti amo...
    Le fece capire che non sarebbe mai stata in collera con lei per questo e non voleva che Gil riuscisse perfino a rovinare la loro intimità. Sarebbe stato bellissimo anche sotto lo sguardo crudele di quelle perverse belve affamate, sarebbe stato perfetto in ogni caso perché lei era la sua maestra, la sua amante e la persona più importante della sua vita. Chiuse gli occhi, cercando di cancellare il resto del mondo al di fuori di lei. Nariko le avrebbe dato una boccata d'aria se fossero riuscite ancora una volta a far entrare in risonanza le loro anime.
     
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    Nariko sembrava decisamente fuori di sé, non voleva assecondare i capricci di Gil ma quello che non riusciva a capire era che non aveva scelta. Il ragazzo aveva tutta l'intenzione di fiaccare la loro resistenza psicologica oltre il limite, avrebbe fatto passare loro la voglia di lottare, di ribellarsi e di rispondergli a tono, le avrebbe rese delle schiave perfette e lo avrebbe fatto in ogni modo.
    Se non lo farai vomiterà tutto il sangue che le è rimasto... ma se preferisci la stupreranno tutti questi maschi forti e riposati che sicuramente andranno avanti per molto più tempo di te.
    A quel punto Gil si voltò verso Drake e Mike, facendogli cenno di avvicinarsi per potergli parlare in silenzio, praticamente all'orecchio. A quanto pare gli aveva dato un comando specifico e quei due scomparvero più che rapidamente. Si distrasse quanto bastava per consentire a Syndra di lanciare quell'ultimo messaggio di speranza alla sua maestra, poi Gil si inginocchiò davanti a Syndra, crollandole sulla schiena per poterle afferrare le natiche con le mani e spalancare il suo buchino conquistato più volte quella sera, mostrando alla sua maestra quanto potesse essere perversa una ragazza tanto pura e gentile.
    Avanti... se non lo farai tu ci penserò io, e stavolta mi prenderò la sua verginità...
    Allargò un sorriso maligno e divertito, era curioso di vedere come avrebbe reagito Nariko di fronte a quella dichiarazione. Forse anche a lei stava a cuore una simile inerzia come la verginità di Syndra, per lui era un capriccio ma forse per lei che comprendeva i dogmi di una strega valeva molto, molto di più. A giudicare dal suo comportamento, Gil avrebbe compreso molte cose ma soprattutto avrebbe assistito ad uno spettacolo più che unico.
     
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    Ci sperò per un solo attimo che Gil avrebbe iniziato a ragionare, ma non ebbe alcuna pietà e le fece capire che se non ubbidiva Syndra sarebbe solo peggiorata.
    Syndra aveva cercato di incoraggiarla a modo suo, provando a sorriderle nonostante le lacrime, come se volesse a discapito suo calmare Nariko. Lei però percepiva lo stato d'animo di Syndra, ancora una volta il suo cuore batteva nel petto impazzito al pensiero di quanto affetto riuscisse a darle semplicemente sorridendole, fin da quando era uno scricciolo magrolino e infreddolito che tentava di farla sorridere.
    La amava, come non aveva mai amato in vita sua: erano sentimenti così grandi che nemmeno lei riusciva a capirli a fondo.
    Come aveva potuto farle sentire tutto il suo odio di prima? Sapeva che Syndra era molto ricettiva, lo era anche lei da quando viveva sotto lo stesso tetto con un'altra strega. Si calmò, anche se ciò significava scivolare sempre di più nella consapevolezza che era impotente. Gil la minacciò ancora, sancendo con le parole il reale pericolo di quella stanza. Non avrebbe mai potuto permettere una cosa del genere. La verginità di Syndra era sacra, non poteva lasciare che la prendesse un uomo tanto corrotto.

    NO! Va bene... va bene lo farò... fece spaventata. Iniziarono a scendere nuove lacrime sul viso. Si avvicinò a lei, afferrando il proprio membro per masturbarsi e darsi vigore, per costringere il proprio corpo a ubbidire a quella assurda situazione. Con la mano libera carezzò le natiche di Syndra con affetto, come se volesse lenire il dolore di quello che stava per succedere. Si chinò poi con il volto per raccogliere con la lingua la panna e i residui di dolce e al contempo lubrificarla per non farle provare dolore e iniziare ciò che Gil voleva vedere. Chiuse gli occhi concentrandosi sull'odore di Syndra e sulla sua energia. Doveva allontanarsi con la mente dalla situazione attuale, e doveva aiutare anche Syndra a farlo. Così vicine e con la magia che era tornata, Nariko poteva di nuovo comunicare con lei.
    Chiudi gli occhi Syndra, fingi che siamo sole io e te, siamo a casa nel nostro letto. cercò di comunicarle telepaticamente, come solo loro sapevano fare. La carezzò ancora, rendendosi conto quanto le fosse mancata in quelle ore separate, che le sembrarono infinite. Si sollevò con il busto lasciando che il suo membro si sfregasse fra la sue gambe carezzandole le labbra vaginali, poi lo lasciò sfregare fra le natiche dolcemente, come piccole carezze. Continuò a pensare solo a lei, alla sua bellezza, cercò di ricordare i momenti passati insieme, cercò di allontanare dalla mente i problemi, l'umiliazione provata fino a poco prima. Syndra era di nuovo fra le sue braccia, solo sua, al sicuro.
    Ti amo Syndra. fece senza pronunciare alcuna parola, facendolo sentire solo a lei. Il membro iniziò a trovare di nuovo vigore ripensando alle notti di passione, al fatto che per la prima volta sarebbe stata lei a possederla. Poggiò la punta contro la corolla di carne: era caldissima e la sensazione le fece già venire il fiato corto. Spinse con delicatezza per dare modo a Syndra di abituarsi con il corpo.
    Nonostante tutto avrebbe goduto nel sentirlo scivolare dentro di lei: si sarebbe sentita più forte, come se l'energia di Syndra la alimentasse, per far crescere la sua e lasciare che le due energie entrassero in sintonia intrecciandosi fra di loro. Di nuovo quella strana sensazione provata qualche notte prima. I sensi si affinarono anche spiritualmente: la sentiva totalmente, era come se i pensieri fossero messi a nudo, così come i loro sentimenti.
    Avevano paura, ma erano insieme, come due bambini che mano nella mano affrontavano la paura del buio e si avventuravano insieme nella notte. Così loro due stavano affrontando il pericolo, insieme come si erano ripromessi.
    In tutto quello schifo quella sensazione di non essere più sola al mondo, di essere amata e di aver ricevuto ciò che da sempre desiderava con tutta l'anima la commosse. Bagnò con le lacrime la schiena di Syndra ma non stava soffrendo, la stava ringraziando per essere lì e amarla senza alcuna esitazione.
    Grazie a Gil, Nariko capì quanto fosse importante Syndra per lei.
     
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    Più Nariko si avvicinava, più Syndra riusciva ad isolare il resto del mondo da loro. I rumori che provenivano dall'esterno divennero sordi, ridondanti ma comunque flebili. Le mani della sua maestra le davano calore, i suoi poteri coraggio. Non ebbe paura quando Nariko le pulì il buchino con la lingua, togliendole ogni impurità: non si fece indietro, anzi divaricò quello stretto anfratto muovendo delicatamente le natiche come a volerla incoraggiare. Si sentiva finalmente bene, Gil e gli altri non esistevano più, c'era solo la sua maestra e sentiva solo la sua voce dentro di lei. Le rispose telepaticamente, sorridendo serena.
    Solo io e te Nariko... ti amo...
    Prima la pelle di quella carne perversa sul suo corpo, il membro di Nariko le sfiorò l'intimità facendole mordere il labbro con passione. Poi finalmente la sentì farsi avanti e non fu nemmeno lontanamente come con Drake o quei mostri. Era grande si, ma colma di magia, di affetto, di sentimento. Quello non era semplice eccitazione, quello era il calore della sua maestra e lo stava accogliendo dentro di sé senza timore. Che sensazione meravigliosa, essere finalmente presa da qualcuno che amava... era come farlo per la prima volta, ma in maniera del tutto piacevole senza la minima traccia di umiliazione o sofferenza. Stava bene... non era mai stata così bene in tutta la sua vita. La sua bocca si spalancò lasciando uscire un gemito di piacere mentre le dita graffiavano il terreno, ma nella mente di Nariko sarebbero rimbombate parole molto diverse.
    Mi piace Nariko... mi fai godere...
    Non avrebbe concesso loro di entrare in quel piccolo mondo di perversione unica, quello che avrebbero sentito sarebbero stati solo gemiti sconnessi e lacrime enigmatiche. Non potevano sapere di aver donato una boccata d'aria fresca a quelle due che isolandosi dal resto del mondo avevano ritrovato la forza di dichiarare il loro amore e manifestarlo senza esitazioni. Syndra sapeva cosa doveva fare e per far capire a Nariko di non avere paura, prese a muovere i fianchi per spingerla a fare del suo meglio, andando verso di lei come se i suoi fianchi stessero cercando l'abbraccio del ventre di Nariko.
     
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    Finalmente si erano arrese. Il clima da quelle parti raggiunse stadi di eccitazione estremamente elevati, tutti di fronte allo spettacolo di Nariko che mangiava la torta attraverso il sedere di Syndra si eccitarono, fu assolutamente inevitabile e perfino Gil non nascose il suo entusiasmo sghignazzando crudele. Poi finalmente la resa: la strega prese a masturbarsi per portare quel grosso affare nel buchino posteriore di Syndra, iniziando a spingerlo dentro come solo una donna poteva fare. Fu gentile certo, ma si sollevò comunque un grido di giubilo tra i presenti che si eccitarono oltre ogni immaginazione. Proprio com'era successo prima con Drake e Mike, la magia delle due streghe finì per contaminare i presenti rendendo la loro eccitazione assolutamente incontenibile. Se speravano di rimanere isolate nel loro mondo di fate e arcobaleni si sbagliavano di grosso.
    Mi raccomando gente: uno alla volta... ce n'è per tutti...
    Gil si sarebbe di nuovo calato i pantaloni mettendosi finalmente in ginocchio davanti a Syndra: le avrebbe preso la testa per i capelli in modo da sollevarla e portarla vicina al suo membro. Lei sapeva cosa doveva fare: qualsiasi tentativo di farsi indietro l'avrebbe portata a ritrovarsi quella punta eccitata davanti alla faccia pronta a penetrargli anche il naso se fosse stato necessario. Due uomini si sarebbero piazzati ai lati di Syndra per poter avvicinare le sue mani ai propri affari, stringendola per i polsi e costringendola a masturbarli. Nariko non sarebbe stata risparmiata: Horatio l'avrebbe spinta in avanti così da non potersi più staccare da Syndra, poi le avrebbe allargato le natiche ed infine l'avrebbe violata nello stesso modo che lei stava serbando per Syndra, riempiendole il suo stretto antro anale oramai stimolato a dovere dai vibratori poco prima utilizzati da Gil. Spinta in avanti a quel modo, Nariko si sarebbe ritrovata faccia a faccia con Gil che approfittando del momento di caos l'avrebbe baciata a forza, per felicità e soddisfazione, poi la sua lingua sarebbe stata sostituita da un affare pulsante sbandierato da uno dei presenti, desiderosi di ottenere un servizio da Nariko: per lei c'erano due grossi affari pronti a violarle la bocca, uno alla volta per sua scelta o tutti e due assieme se avesse provato a rifiutarsi. L'unica consolazione che avrebbero avuto quelle due sarebbe stata l'unione tra di loro in mezzo a quella montagna di carne violenta e perversa... sarebbe bastata a farle durare di più o avrebbero ceduto? Gil non le avrebbe mai lasciate in pace... mai!
     
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    Era una sensazione magnifica, l'aveva già provata con Iceringer, e provarlo anche con la sua piccola Syndra la portò per un attimo a provare la felicità. Provò a muoversi dentro di lei e provò quelle scariche di piacere uniche che non provava da fin troppo tempo. Una sensazione idilliaca che non durò a lungo. La magia venne bruscamente interrotta da Gil che costrinse Syndra a prendere il suo membro nella bocca. Altri uomini si avvicinarono e per un attimo le venne l'istinto di difendere Syndra con le unghie e con i denti, ma la brusca penetrazione di Horatio dentro di lei la fece urlare di dolore. Non se lo aspettava, era concentrata su Syndra. Per un attimo la mente si annebbiò e quando riprese coscenza si ritrovò circondata da uomini, sia lei che Syndra. Poi Gil la baciò con forza, nessuna passione in quel bacio, a stento vi era il desiderio ma solo la sua brama di supremazia che la disgustò. Le occuparono la bocca fino a soffocarla, sentiva il loro odore schifoso e le pulsazioni di quei pervertiti senza alcuna esitazione. Horatio continuava a violarla procurandole dolore: anche se il vibratore l'aveva aiutata non era stata preparata psicologicamente. Che poteva fare in una situazione del genere? Si sentiva impotente, l'unica sua piccola vittoria era per il fatto che fosse unita a Syndra e che quindi nessuno avrebbe violato il suo buchinom che lei con amore aveva dilatato delicatamente dandole piacere.
    Se solo non ci fossero stati tutti quei uomini attorno a loro e non avesse avuto paura per Syndra, avrebbe potuto costringersi a rimanere in quel mondo mentale fittizio. Non ci riusciva, si era appena unita a Syndra per la prima volta e non riusciva nemmeno ad aiutarla. Come ci erano finiti in quella situazione? Come avevano fatto a degenerare in quel modo? Le aveva promesso che ne sarebbero uscite fuori e invece si era fatta intrappolare assieme a lei.
    Altre lacrime amare rigarono il suo viso: si arrese sperando che finissero tutti presto e che le avrebbero lasciate in pace. Dovevano solo resistere, così cercò di fare coraggio mentalmente a Syndra.

    Resisti Syndra, ancora un po' e tutto sarà finito. Ci sono solo io dentro di te. le sembrava una magra consolazione, e anche se cercava di aiutarla si sentiva persa almeno quanto lei.
     
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    Unirsi a Nariko in confronto a tutto quello che aveva passato era una sensazione magnifica e semplicemente unica. L'aveva già assaporata ribaltando i ruoli, ma sentirsi domata dalla sua maestra era qualcosa di unico, di perfetto. La amava oltre ogni immaginazione in quel momento e sentiva di essere pronta a darle tutta se stessa. Era lei la persona speciale di cui aveva bisogno, non aveva avuto il coraggio di dirglielo e forse in quell'occasione non poteva darle soddisfazione maggiore. Ma proprio quando stava per prendere il coraggio a due mani, ecco Gil farsi avanti assieme ai suoi uomini che ammutolì definitivamente la giovane strega costringendola ad un umiliante lavoro di bocca mentre altri dei suoi galoppini la costringevano a dare piacere a chi non voleva. Automaticamente il suo corpo reagì, riuscì a stento a trattenere le lacrime ma il suo buchino prese inevitabilmente a stringersi. Le grida di dolore di Nariko non aiutarono minimamente e serrando gli occhi Syndra sentiva di poter cedere da un momento all'altro. Ma proprio quando stava per abbandonare le speranze ecco di nuovo la voce di Nariko darle forza. La stava consolando, la stava aiutando ad eliminare la carne dai suoi pensieri e concentrarsi solo con la magia. potevano avere le bestie di carne più grandi del mondo tra le loro gambe, ma nulla li avrebbe fatti competere con la magia che scorreva nel corpo di Nariko. Quella magia oscura che da poco aveva liberato Nariko la spaventava si, ma al contempo la intrigava: cosa avrebbe fatto lei al suo posto lasciandosi prendere da una simile oscurità? voleva assaporarla, voleva condividere la rabbia della sua maestra e sentendola forte pulsare dentro di sé ecco il corpo tornare a rilassarsi. Assecondò gli uomini che le circondavano per non farsi distrarre dai loro discorsi o prepotenze, in quel modo Nariko era solamente sua... Si lasciò andare finalmente un orgasmo sentito, la sua intimità prese a colare abbondantemente sul suo stesso membro artificiale, mentre quest'ultimo rilasciava un'abbondante quantità di sperma che la giovane strega si sarebbe schizzata senza volerlo addosso. Dovevano solo resistere, poi finalmente sarebbero tornate a casa.
     
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    Per quanto cercassero di ingannare le loro stesse menti creando realtà fittizie, quelle due non potevano negare l'evidenza: erano diventate mere schiave del piacere al servizio di Gil. Il ragazzo sapeva chiaramente che poteva comandarle a bacchetta oramai e il fatto che si rintanassero nel loro mondo magico e illusorio non significava altro che le aveva spezzate al punto da far loro rinnegare la realtà. oramai il grosso del lavoro era fatto, le aveva rese dipendenti da sé e soprattutto impotenti. Quel pensiero lo fece finalmente sentire bene, al punto che allargò un sorriso sincero e spontaneo mentre riempiva la bocca di Syndra col suo caldo sperma. Andarono avanti ancora per molto violando quei corpi oramai distrutti, colmando più volte il buchino posteriore di Nariko nella speranza che lei facesse altrettanto con Syndra. Si diedero il cambio tutti in quel luogo in modo da far bere il loro nettare ad entrambe e riempire il sedere di Nariko come meglio potevano. Sarebbero andati avanti fino all'esaurimento, fino a che entrambe le streghe non sarebbero stramazzate al suolo prive di ogni forza e al culmine di una notte che non avrebbero dimenticato facilmente. Una volta ricoperte di sperma in maniera oscena e traboccanti di esso oltre ogni immaginazione, Gil si sarebbe seduto accanto a loro, mostrando un'abbondante fiala piena del loro farmaco che sarebbe bastata egregiamente per entrambe.
    Molto bene puttanelle care, mi avete soddisfatto a sufficienza. Ora vi darò l'unica cosa che vi terrà in vita da ora a molto, molto tempo, ma voglio che sappiate che prima di somministrare il farmaco approfitterò della vostra debolezza per farvi un paio di regali.
    Finalmente rientrarono in scena Mike e Drake che avevano rinunciato a quell'ultima sessione per poter perfezionare i "regali" di Gil, creati appositamente per loro. sembravano dei strumenti di tortura... ed erano per entrambe. Erano delle mutande speciali non molto diverse da quelle che Nariko aveva indossato fino a quel momento, con la differenza che i sigilli si potevano rimuovere manualmente senza nessuna chiave o misura di sicurezza, in pratica potevano liberarsene quando volevano. Le mutande erano dotate di un grosso vibratore per il loro buchino posteriore che non possedeva un comando per fermare la vibrazione. La parte della loro intimità sarebbe stata scoperta, con la differenza che quella di Syndra aveva una grossa "X" sopra, come a far capire che quello di buco non doveva essere utilizzato. infine, le mutande possedevano una protuberanza nera con sopra dei sottilissimi fili attaccati, sembrava un grosso preservativo nero attraversato occasionalmente e del tutto incontrollabili scariche elettriche che avevano il compito di tenere le loro "parti maschili" costantemente eccitate. Sull'estremità di quel "preservativo" (che non occupava molto spazio, poteva realmente essere usato come tale in caso le due volessero cedere ai loro istinti) c'era un foro per permettere la fuoriuscita di liquidi. In caso quel membro attraversato da scariche elettriche avesse violato qualcosa, sarebbe finito per stimolare anche il buco in questione. mentre Mike e Drake gliele facevano indossare a forza, Gil spiegò loro la situazione.
    Da ora in poi vivrete così: in questo modo non potrete mai più scordarvi di me, anche se state crepando della malattia che vi ho regalato. Queste speciali mutandine non vanno mai rimosse se non per i vostri... bisogni fisiologici diciamo così. Potrete rimuoverle solamente per 30 minuti, dopodiché si attiva un allarme che mi informerà che i vostri corpi non vogliono costrutti artificiali ma cazzi veri, quindi arriveremo tutti ovunque voi siate e vi stupreremo anche pubblicamente se necessario. Dovrete convivere con essi... oppure restare qui, solamente quando sarete in compagnia disabiliterò gli allarmi. Quando ve ne sarete andate i giochi avranno inizio...
    Solamente a quel punto avrebbe somministrato loro la medicina, solamente dopo averglielo fatto indossare e spiegate le regole del gioco. Quanto avrebbero resistito?

    Spero sia chiaro il funzionamento e la dinamica dei fatti: è a questo che mi riferivo quando vi dicevo che avrete modo di giocarvela in maniera interessante. O almeno credo che lo sia, ditemi voi. Se non è chiaro qualcosa chiedetemelo.
     
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    Dalla terza vita

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    Sentì Syndra che la stringeva, voleva fermarsi per non darle dolore ma le spinte dietro di lei le impedivano di contrastare le spinte. Era una situazione assurda, grottesca e surreale. Davanti a lei c'era Syndra l'unica fonte di piacere e consolazione. Era bello stare dentro di lei, e anche sentirla stringerla. Pulsava dentro di lei, beandosi della sua prima volta assieme a Syndra. Riusciva a sentire la sua energia avvolgerla, e così anche la sua. Era qualcosa di impareggiabile che non riusciva a sentire con tutti gli altri che la circondavano. Anche se l'uomo spingeva dentro di lei procurandole dolore a cui difficilmente riuscì ad abituarsi, lei percepiva di più Syndra. Capì quindi che c'era qualcosa di unico nell'unirsi nella carne con un'altra strega. Gli uomini attorno a lei divennero solo elementi di disturbo di cui avrebbe voluto liberarsi al più presto. Era disgustata da ciò che teneva nella bocca e fra le mani, eppure godeva nel sentire Syndra che si stava lasciando andare al piacere. Prese a muoversi con delicatezza sfruttando le spinte dietro di lei per godere con Syndra. Si concentrò su di lei e si lasciò andare ad un orgasmo. Il seme di Nariko inondò Syndra, pulsava con forza dentro di lei. Avrebbe voluto lasciarsi andare, abbracciarla baciarla e godersi la sua amante. Ma tutto ciò che la circondava glielo impediva. Così tornò alla realtà, si sentì di nuovo impotente e sporca.
    Quando finalmente le lasciarono in pace e Nariko scivolò fuori da Syndra, si precipitò ad abbracciarla ma vennero di nuovo separate da Drake e Mike che le costrinsero ad indossare quelle disgustose e strane mutande.
    Strinse i denti per non lasciarsi andare ad un fiume di parolacce. Quel maledetto aveva dato loro l'antidoto ma le aveva anche dato un oggetto per cui erano costrette a cercarlo ancora e ancora. Non si oppose, non aveva la forza di farlo. Voleva solo andarsene e portarsi via Syndra. Così non disse nulla e una volta lasciate in pace avrebbe trascinato via con sé Syndra. A quelle mutando ci avrebbe pensato poi con calma.
    Eppure non riusciva ad ignorare quella strana sensazione di chi stava precipitando nell'abisso. Allo stesso modo sembrava che stessero precipitando loro, e tutto perché Nariko non aveva avuto la forza di uccidere Gil. Non dopo aver visto gli occhi di disperati di Syndra.
     
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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Tutto si esaurì in un lento e agonizzante risveglio, quello che fin oa poco prima era una magra consolazione, adesso si trasformava nel mero ricordo reso amaro dal sapore bollente che aveva tra le labbra di odio e di rancore. Gil le aveva definitivamente distrutte, Syndra non avrebbe fatto più nulla per andargli contro se non disperarsi e gettarsi nella depressione. L'unica consolazione era che finalmente avrebbero potuto abbandonare quel luogo di sofferenza e disgusto, ma prima di ogni altra cosa arrivò il loro "collare": Gil non poteva festeggiare senza una riconoscimento dei suoi meriti, e intrappolò le loro intimità con qualcosa che avrebbe impedito loro di tornare allo status naturale dei corpi, condannate ad un'eccitazione forzata e tutt'altro che desiderata. Quando vide anche Nariko subire lo stesso destino si sentì morire, ma non poteva farci nulla in nessun caso. era stanca, sconfitta e depressa, voleva solo stringere Nariko a sé e tornare a casa. Quando Gil finì di spiegare le regole, Syndra scosse il capo arresa, strisciando esausta verso Nariko per poterla abbracciare.
    Mi dispiace Nariko... torniamo a casa...
    A meno che per l'ennesima volta Gil non le avesse interrotte proprio al culmine dell'incantesimo, Syndra avrebbe dato il via alla procedura di teletrasporto, facendole finalmente fuggire via da quell'inferno di lacrime e sofferenza. Sarebbe stata capace di guardare ancora in faccia Nariko? Desiderava il suo perdono... e in parte, la sua compassione.
     
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    Com'era prevedibile, stavolta le due streghe non ebbero la forza di rispondergli a tono: fu quello il vero collare di Gil, un regalo che non avrebbero mai potuto dimenticare... la consapevolezza di aver perso, di essere state spezzate e diventate oramai semplici pezzi di carne per soddisfare la sua follia. Non le avrebbe ostacolate, per quella sera poteva bastare: ci avrebbero pensato i suoi doni e la sua malattia a riportarle da lui, in un ciclo perpetuo di crudeltà e umiliazione. Gil le vide scomparire e, all'improvviso, il mondo di quelle persone orribili fece orrore perfino a loro. C'era pentimento e in qualche modo anche paura nei loro occhi, ovviamente né Horatio né tutti gli altri si sarebbero mai messi a discutere con Gil per i loro personalissimi motivi, tuttavia Drake e Mike non esitarono a farsi avanti.
    L'abbiamo fatta grossa stavolta, quella tizia è una sbroccata... sicuramente proverà ancora a farti fuori capo, non hai smesso di sanguinare un solo istante!
    Si! Dovresti andare all'ospedale e non tirare troppo al corda o si spezzerà. Quelle due sono pur sempre streghe...
    Gil rispose allontanandoli via con disprezzo, per poi massaggiarsi la ferita sulla spalla.
    Questa... poveri idioti, questa è la mia ferita di guerra, la prova che ho cacciato e sono tornato vivo. Adesso loro sono in mio potere e il fatto che siano streghe... significa solo che ho un controllo immane tra le mie mani! Immaginate cosa potrei fare... potrei perfino sottomettere mia sorella... se ci riuscissi... la mia vita finalmente acquisirebbe significato!
    Nei suoi occhi si illuminò una luce malevola e tetra. Gil stava letteralmente uscendo di testa per quella storia... molto più del normale.
     
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