Wanted

x Hina

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  1. Amaterasu Sakuya
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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Rachel stava diventando impaziente, lo capiva dalle sue lappate e dalla frequenza con cui si sfregava contro Vladimir, ma come darle torto? Era tutto pronto: quell'orgia di carne si era oramai trasformata in un gigantesco cimitero composto interamente di sangue: i loro corpi finivano in pezzi, si scioglievano, si gonfiavano fino ad esplodere, e Vlad seguiva il consiglio della sua padrona. Mentre la ragazza rimaneva stretta all'angolo da Gomorrah, tutti i cadaveri vicini a lei si contorcevano orribilmente, lasciando che le ossa scricchiolassero fino a frantumarsi. E quando questo avveniva spuntavano tutte fuori, facendo capolino da quella massa di carne, bucandola e facendo uscire tutto quello che avevano dentro. Non è forse perverso? Quei cadaveri erano come colossali erezioni create da Vladimir, e lei tenuta saldamente alle strette dalle fauci di una belva furiosa era costretta a subirne il frutto, il sangue nero corrotto da Vladimir schizzava contro di lei come nelle migliori scene di bukkake orientale... quel pensiero non solo eccitò immensamente l'Unica Mente, ma la divertì: si la divertì sul serio, iniziò a ridacchiare compiaciuta, sinceramente colta dall'ilarità della situazione. C?era tutto e niente di sessuale in quella situazione, ma quel paragone la faceva sbellicare dalle risate. E trasmise il suo entusiasmo a Rachel, mentre la ragazza terrorizzata batteva i denti, immobile come una statua subendo quegli umilianti schizzi di sangue addosso al suo corpo. Più rideva, più Vladimir accarezzava la sua padrona stimolandole ogni centimetro di pelle con le dita, tornando presto a leccare il volto e i capelli, origine delle fibre nere. Quanto diavolo era eccitata...
    Hai avuto un'idea meravigliosa... ci stiamo divertendo da matti... ma ora dobbiamo lasciarla andare... fidati di noi...
    Ridacchiando divertita e continuando ad assaggiare la sua padrona. Vladimir iniziò a scivolare lentamente verso il terreno, aspettando che Rachel la ascoltasse. Se le avesse dato credito fidandosi di Vlad, la padrona delle fibre nere avrebbe concesso la fuga alla prigioniera che di sicuro non avrebbe atteso un avviso scritto. Volatilizzata esattamente così come i suoi compagni erano apparsi... completamente sola in quella foresta oscura diventata un gigantesco cimitero. E mentre correva a perdifiato, con le lacrime agli occhi e i muscoli completamente tesi, Vladimir iniziò a raccontare alla sua padrona perché gli occhi di quella guerriera erano persi nel terrore...
    Lei è... sola al mondo. Una guerriera addestrata ad uccidere che è scappata poco prima che gli avversari del suo clan potessero violentarla una volta sterminati gli altri studenti. Scappò, fino a trovare questa squadra di mercenari... e innamorarsi del loro leader. Il suo frutto rimase illibato perché mentre si guadagnava il rispetto degli altri il loro leader veniva ucciso dalla Mafia... e ora che le abbiamo strappato di nuovo tutto è ancora una volta persa nelle tenebre. Per questo ho seminato nella foresta tanta altra morte...
    Perché scappando come Vladimir le aveva concesso, l ragazza si ritrovò a rivivere la fine dei suoi compagni, prima osservando le statue morte dei mafiosi, poi i due cacciatori orribilmente straziati. Le immagini dei suoi compagni che morivano davanti a lei, risucchiati dalla violenza e dalla lussuria di una bestia perversa, le tormentala la mente e la faceva impazzire. Mentre la loro vittima fuggiva inutilmente, Vladimir guidava Rachel nelle tenebre, per poter raggiungere il loro più alto banchetto. E quando la videro in ginocchio di fronte al primo cacciatore impalato sull'albero completamente coperto di sangue, seppero che il loro compito era stato compiuto a dovere. Il suo corpo tremava in maniera convulsiva, sembrava quasi che dovesse esplodere da un momento all'altro. Le sue braccia erano strette intorno alle spalle, e gli occhi erano sgranati all'inverosimile. Si sentiva... impotente. Aveva imparato a contare sulla sua forza, ma un fisico per quanto allenato non poteva tenere testa a quei mostri. Aveva imparato a contare sui suoi compagni, ma questi oramai l'avevano abbandonata. Cosa le restava? Niente... niente. Solo una cosa: la più sincera e affezionata, qualcosa che non ti abbandona mai: la PAURA.
    E' tutto finito... è tutto finito... ehehehe...
    Si avvicinò a lei, ingonocchiandosi per poterla abbracciare da dietro le spalle, cingendola tra il seno e le spalle in modo da darle calore... calore che quel corpo composto unicamente da sangue corrotto non poteva darle. E prese a ridere. Ridere.
    Ahahahaha...
    Rideva sempre più forte, partendo da un lento e placido apprezzamento dell'ironia, passando per un largo sorriso colmo di soddisfazione, per poi esplodere in maniera perversa e malvagia. Ecco come gustava la paura lei, semplicemente abbandonandosi alla follia. E Rachel? Avrebbe apprezzato quello spettacolo quanto lei? Mentre le lacrime di quella donna cadevano sempre più copiose verso il pavimento, e le labbra con un filo di voce invocavano una morte rapida e indolore, supplicando...
    Suppliche che non sarebbero state ascoltate...


    AHAHAHAHAHAHAHAHA

     
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36 replies since 8/4/2014, 08:23   354 views
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