Wanted

x Hina

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  1. Amaterasu Sakuya
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    Il fuoco non purifica, annerisce.

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    Finalmente ce l'aveva fatta, era riuscita a spingere Rachel oltre il punto critico lì dove le loro menti si incrociavano perfettamente e la violenza diventa follia, la crudeltà diventa passione e i corpi non sono altro che un mezzo per soddisfare i propri piaceri. Fu Rachel stessa a darle l'iniziativa, non dovette forzarla nemmeno: una carezza si era trasformata in una richiesta di piacere, ciò che Vlad voleva solo stimolare venne stretto dalla sua padrona in persona, spingendo i palmi aperti sul seno e il resto del corpo. Non aveva mai provato la sensazione di starle così vicino, di sentirla così unita a sé, perfino Vlad nella sua fredda mente calcolatrice iniziò a sciogliersi abbandonandosi al dono che le stava facendo Rachel. Era così felice che regredì istantaneamente ad uno stato infantile, alla pari di Shyvana se non ancora più instabile, al punto che gli occhi si spalancarono in un ghigno languido, placato unicamente dalle labbra di Rachel che si unirono a lei. I serpenti della sua padrona divennero presto curiosi e vogliosi di quella meravigliosa creatura atta a servirla insinuando le loro spire tra le ascelle, le cosce, i fianchi, stimolandola nei punti strategici. Ora che Vladimir era diventata una cosa sola col suo potere ogni sensazione era amplificata, come se ogni centimetro della sua pelle fosse la parte più profonda della propria intimità, il punto di piacere assoluto e Rachel la stava sfiorando con tutto il suo corpo. Le loro labbra sfociarono in un bacio spaventoso, si Vladimir ne ebbe paura e tremò nel preciso istante in cui si unirono: Rachel era terrificante, le faceva paura e per questo la rispettava, per questo la venerava: lei era l'unica a farla tremare. Ma il terrore venne ben presto surclassato dal piacere e mentre le dita di Vladimir le stringevano il volto il suo bacio si fece più intenso e perverso. La lingua di Vladimir si allungò andando ad avvolgere completamente quella di Rachel, stimolandola come se fosse un membro maschile e assaggiandola del tutto. Assaggiò ogni centimetro delle sue labbra, leccandole anche da fuori, violandole ancora e rimpeindo la gola della sua padrona con tutta la sua passione. La sentiva, la sentiva chiaramente e istintivamente portò una mano sulla propria intimità, iniziando a stimolarsi da sola con le dita, lasciando che un serpente si avvicinasse in quelle direzioni, sfregandosi proprio lì mentre dalle sue fauci Vlad tirava fuori la temibile lingua di quella bestia in modo che potesse farne un uso più creativo. Non era invadente, era calda e piacevole, come se stesse cercando di diventare un tutt'uno col corpo di Rachel. Voleva unirsi a lei, ancora, per sempre, sentiva che senza quella dea della morte Vlad non sarebbe mai stata completa. Quindi le disse qualcosa che non poteva dire a qualcun altro, principalmente perché non era un sentimento che poteva capire una creatura come lei, né tanto meno potesse assumere un significato vagamente vicino a quello umano. Ma Rachel, e tutto quello che rappresentava, valeva la pena essere onorato di tanta passione.
    Noi ti amiamo Rachel... saremo per sempre al tuo servizio...
    Non era amore sincero e puro, era amore morboso, era necessità di starle vicino, era l'indispensabile aria che solamente lei provocava e solamente di essa poteva vivere Vlad. Non è il sentimento che un uomo confessa alla sua donna, è la malattia più perversa che una creatura come lei poteva donare a qualcuno o qualcosa che meritasse disperatamente il suo voto. Vladimir non aveva bisogna di altro se non di Rachel, e il massacro che la sua compagnia avrebbe provocato.
    Maledetta sbadata! Così ingenuamente persa nelle sue passioni che per poco non dimenticava lo spettacolo che stava offrendo alla sua padrona. No, no... non andava bene. Non poteva rivendicare il suo premio prima della fine dello spettacolo, decisamente poco onorevole! Così, conscia che Rachel potesse vederla attraverso le sue creature, mentre loro si baciavano appassionatamente scambiandosi tutto il loro "amore", Vladimir riprendeva la lenta tortura. Le persone che stava violentando in molteplici modi, in un'orgia di perversa carne che si univa e si corrompeva, non gridavano di piacere: ma di terrore. Perché la loro esistenza gli aveva insegnato che "unirsi" poteva provocare solo piacere, ma "unirsi" con l'Unica Mente significava far parte di qualcosa di più grande insostenibile. I loro copri diventavano mosaici di venature nere, mentre le pupille svanivano, la pelle diventava grigia e i capelli sbiancavano gradualmente più peri l terrore che per chissà quale mutazione. Scopavano, scopavano in maniera perversa, ogni copia di Vladimir scivolava con i fianchi su quei corpi, creava erezioni surrogate per impalare le giovani carne delle incantatrici, e delle tiratrici scelte. Prendeva tra le dita i serpenti di Rahcel e li accarezzava, trascinando lui sui propri seni, lasciando che li leccassero mentre loro saltavano e giocavano con i fianchi sull'erezione malata delle loro vittime. I guerrieri più forti venivano soffocati intorno al collo dai serpenti di Rachel e intorno al cazzo dalle carni di Vladimir, diventando sempre più pallidi e sofferenti. Un massacro, un perverso omicidio, un carnoso cimitero di specchi puntati verso una cosa sola: la paura.

    Non siamo mai stati così eccitati in vita nostra... è la cosa più bella che abbiamo mai fatto... non esiste nessuno che può farci provare una cosa del genere come te Rachel! Ti amiamo!
    Era impazzita, semplicemente impazzita per la perversione, la passione, la paura. Tutto era perfetto, tutto era andato esattamente come aveva programmato, e ora non restava che passare alla scena madre, l'ultimo atto... che Rachel aveva già puntato con il suo violento Gomorrah. Ma Vlad non esitò un solo istante a farle capire che quello era un piatto che non dovevano consumare avidamente.
    Pazienza Rachel... ti ricordi dell'innocente? Se vuoi gustarlo a pieno non possiamo prenderla subito... devi essere paziente.
    Ovviamente non si trattava proprio di LEI, ma di un segreto molto più interessante. Ma non glielo disse subito, doveva incuriosirla, affamarla e renderla impaziente. Questo avrebbe reso il tutto molto, molto più piacevole... mancava solo una domanda...

    Scusa se mi sono lasciata andare ma questo post mi ha veramente presa, sono veramente esaltata ma me lo sentivo davvero...
     
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36 replies since 8/4/2014, 08:23   354 views
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