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x Hina

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  1. Hina-Poppezinga
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    Dalla terza vita

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    L'esplosione che colpì skolopendra distrusse una sua parte del corpo, strappando un ruggito di dolore alla creatura che comunque non si dissolse, il suo punto di nascita era illeso. Rachel si voltò per poter fronteggiare l'apertura ma ciò che vide la scosse nel profondo. Vide Vladimir impalata e ferita a morte. Una figura che fece cadere Rachel nella follia più totale. Le fibre vibrarono di una forza spaventosa, quasi come se stessero ruggendo. Delle bocche si formarono sul campo moltiplicandosi per coprire tutta la superficie delle fibre nere. Li avrebbe divorati tutti, colma di rabbia folle per la sua adorata creatura danneggiata.
    Poi la vide sorridere, sentì le sue parole, e si calmò anche se solo parzialmente. Si sentì sollevata e grata come una madre apprensiva. Ormai era scivolata nel limbo della follia, era come se fosse in un sogno simbolico e confuso. Skolopendra si dissolse per dare modo a Rachel di guardare lo spettacolo che Vladimir le stava mostrando. Sentì odore di sangue, si voltò in uno scatto come un animale spaventato, osservando le vittime di Vladimir che impotenti non riuscivano più a reagire: era accaduto, avevano trasformato la loro rabbia in terrore. Voleva vedere meglio, non le bastava quell'angolazione da misera umana. Dalle fibre e dalle bocche sul campo, si innalzarono vari serpenti che ai piedi delle copie di Vladimir si arrampicavano sul corpo, strusciandosi come gatti in cerca di attenzioni, per poi affiancarsi a loro e vedere da vicino lo sguardo terrorizzato delle loro vittime.
    Rachel si eccitò, senza rendersene conto si leccò le labbra vogliosa.
    Sentì le mani di Vladimir sul proprio corpo, tornò in sé e pose la sua attenzione sul proprio corpo. Afferrò le sue mani con decisione premendoli contro i seni come una amante impaziente, per poi voltarsi verso di lei. Le sorrideva avida, guardandola negli occhi.

    Annientali. anche se sembrava un ordine, Vladimir avrebbe capito che era ciò che serviva per soddisfarla. Altri serpenti apparirono tra i capelli di Rachel, si allungarono verso Vladimir circondandola per poi spingerla contro Rachel, in un abbraccio mostruoso.
    Rachel vedeva le sue vittime e vedeva Vladimir, aveva tutto il quadro al completo sotto i suoi occhi. Vedeva le vittime e il loro carnefice in una volta sola. Si eccitò, anche se non capiva cosa stesse provando: troppe emozioni si accavallavano confuse e intense. Era felice che lei stesse bene, era furiosa verso i suoi nemici che avevano osato farle del male, ed era vogliosa di qualcosa che avrebbe soddisfatto quello strano prurito sulle labbra. I serpenti che seguivano il suo istinto erano più diretti di lei, uno di loro passò fra le loro cosce, sfregandosi contro i due sessi ancora coperti dalla carapace.

    Dammeli. voleva le loro vite, voleva vederli mentre morivano. Si avvicinò a lei e la baciò sulle labbra, languida e persa mentre vedeva e sentiva tutto quanto. I corpi eccitate delle copie, il calore di Vladimir contro il proprio corpo. Il respiro affannato e disperato dei loro nemici. Perfino l'odore dei propri umori che iniziavano a colare, ma che venivano trattenuti dalla carapace di fibre nere.
    E mentre la baciava cercando la sua lingua in modo goffo ma affamato, Gomorrah sarebbe apparsa davanti al leader di quel gruppo di mercenari, pronto a inseguirla e sbranarla al minimo movimento della donna.
     
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36 replies since 8/4/2014, 08:23   354 views
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