Venite bambini..

Per Chibino <3

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Che piccola preda enigmatica, gli aveva portato il fato quel giorno. Un attimo prima si contorceva nel piacere, e un attimo dopo si esibiva nell'intento di offenderlo con mille e uno insulti tra i più fantasiosi. Ma a lui poteva forse dispiacere? Quando mai! Anzi, lo fece ridacchiare come non mai, risata che fuoriuscì quasi come un suono soave da quelle labbra carnose che non ci pensarono neppure a staccarsi dal loro dolce e delizioso pasto. Bocconcino che continuarono ad assaporare con sempre maggior ingordigia e voglia, premurandosi di non lasciare un solo millimetro di carne privo d'attenzioni.
    Era così affamato che senza apparente sforzo alcuno arrivò persino a ingoiare tutta quella deliziosa carne sino alla gola, mentre le dita umide all'interno dello stretto culetto di Alphonse diventavano due, sempre delicate ma ben più impazienti di procurare delle grida al piccolino, che certo non sarebbe potuto rimanere indifferente dinanzi a una stimolazione così profonda e abile.

    Lo lasciò parlare, lasciò che si sfogasse per tutto il tempo necessario, che lo insultasse come meglio credeva, che si illudesse di poterlo tangere in qualche modo, magari illudendosi persino di poterlo far desistere dall'averlo... questo almeno finché non lo sentì e vide agitare le sue tonde natiche morbide davanti alla sua faccia, a quel punto ogni parvenza di controllo cessò di esistere e Tyrann si sentì del tutto in diritto di chiarire le sue intenzioni e i suoi pensieri.
    Sporco, dici? Io vedo solo un meraviglioso bocconcino da gustare sino a sentirsi completamente sazi... e a tal proposito dovrei avvisarti: sono sempre stato un ingordo.
    Tutto ciò mentre le sue dita si muovevano con ancora più decisione dentro di lui, premendo in particolare su quella punto sensibile che poteva dirsi equivalere al punto G femminile, andando con la mano libera a massaggiare le gonadi gonfie, con ancora tanto succoso nettare da dare. Infine, una volta concluso di parlare con la sua voce ipnotica, le labbra morbide e carnose si fiondarono di nuovo in tutto quel ben di Dio, prendendo nuovamente a leccare e succhiare, stavolta se possibile con ancor maggiore intensità.
    E all'ingordigia del demone si aggiunsero poi mugolii quando finalmente la bocca del piccolo Alphonse tacque per finire là dove lui la voleva, mentre il suo bacino in modo del tutto inconscio cominciava a muoversi lievemente in su, ritmicamente, come se lo stesse penetrando altrove come già desiderava di fare.
    A quel punto persino un demone come lui non riuscì a trattenersi oltre: i foulard che si occupavano di trattenere il piccolo (e soprattutto la sua nuca) mutarono in due mani che lo costrinsero a prendere quanta più carne poteva, accogliendola sin dentro la sua gola per infine gustarsi tutto il nettare che aveva atteso fin troppo per uscire.
    Senza rendersene conto, più continuò a venire più la sua performance si fece irresistibile, tanto che il piccolo avrebbe dovuto star attento a non farsi distrarre se non voleva venire di nuovo, in modo incredibilmente più intenso.

    Sorridente, ansante, ma comunque ben lontano dal sentirsi soddisfatto, alla fine Tyrann si sarebbe staccato da quella carne succosa, il membro ancora duro come il marmo ma sporco comunque di liquido candido (segno indiscutibile che fosse davvero venuto) e con la voce rotta dal godimento, avrebbe lasciato solo a quel punto la povera testolina del suo amante così da poter udire tutti i suoi insulti, il suo ansare, e la sua voce balbettante.
    Sei fantastico piccolino... E' stato bellissimo, non è vero? Ma... non sono ancora soddisfatto, vieni qui.
    Dopo quelle parole Alphonse si sarebbe sentito sollevare dal corpo di Tyrann da tutti quei finalmente d'oscurità per infine venir voltato, voltato col viso all'altezza di quello del demone che per l'occasione si sarebbe messo in una posizione oscena e, conoscendolo, totalmente inaspettata: le gambe piegate e spalancate, il bacino lievemente alzato così da mostrare tutte le sue intimità (quella maschile, quella femminile colma d'umori e infine quella posteriore) con le mani poste ad allargare oscenamente le sue natiche tonde e il viso a fissare il piccolo dio come volesse invitarlo a scegliere quale più preferiva.
    A quel punto, e solo a quel punto, con un sorriso osceno sul volto, Tyrann avrebbe fatto ritirare l'oscurità quanto bastava perché tornasse ad essere solamente un'aura intorno al suo corpo, fissando il piccolo con gli occhi dorati e ipnotici, e chiedendo, in modo subdolo e furbesco: Vuoi andare via, dolcezza?
    Era libero, poteva staccarsi da lei e fuggire adesso... ma la vera domanda che aveva voluto porgli era: aveva davvero voglia di farlo?
     
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23 replies since 29/3/2013, 16:10   559 views
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