Venite bambini..

Per Chibino <3

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  1. Chibi kira.
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    Il piccolo Alphonse ridacchiò dolcemente divertito nel leggere nei bei occhi dorati della sua avvenente sequestratrice lo stupore per l'audacia insita nella sua proposta di donarsi piacere in modo vicendevole. "Non c'è niente di cui stupirsi, è tutto merito tuo se io sono così" sembrava dire il suo sguardo birichino e in un certo qual senso era vero, perché il piccolo Dio aveva finalmente preso in simpatia la giovane Tyrann e stava iniziando lentamente a fidarsi di lei, senza però ben sapere il perché stesse germogliando nel suo povero cuoricino reso arido dal dolore e gelido dalla paura di venir ferito ancora questo sentimento. Che fossero le prime avvisaglie di una sindrome di Stoccolma in piena regola? Molto probabilmente no, poiché era trascorso relativamente poco tempo da quando era stato rinchiuso contro la sua volontà dentro quel negozietto da maniaci patentati e più sicuramente questo dolce sentimento stava sbocciando poiché, malgrado tutto, la bella Tyrann non gli aveva fatto del male e sembrava anche a essere incline a vezzeggiarlo e a coccolarlo anche un po', situazione che il piccolo Alphonse non aveva mai provato in vita sua e che il suo cuoricino inesperto forse prendeva come l'inizio di un amore o comunque di un sentimento di reciproco affetto. Dopotutto quando è stata l'ultima volta che si era sentito amato e desiderato? Praticamente mai, se mettiamo da parte i suoi genitori che con la loro tragica morte lo hanno abbandonato troppo presto. Certo, lui era un Dio e un Dio basta a se stesso, ma era anche un ragazzino molto solo, senza parenti né amici e quest'ultima parte della sua natura non poteva vivere da sola, aveva necessariamente il bisogno che qualcuno gli stesse vicino e gli dimostrasse tutta la sua stima e affetto e questa persona poteva essere Tyrann.
    Certo, qualcuno potrebbe obiettare che sognare un simile rapporto con la persona che ti ha appena rinchiuso contro la tua volontà in un edificio per molestarti sessualmente non denota affatto un buon equilibrio psicologico nonché di una buona sanità mentale, ma su questo punto possiamo tranquillizzare i più dubbiosi: Alphonse non ha mai sofferto di simili problemi in tutta la sua vita.
    Adesso sei tu la chiacchierona: Smettila di blaterare cosa senza senso, che se mi fai stancare non ci sto niente a fermarmi!
    Replicò il bel piccino fingendosi il più possibile offeso anche se non può fare a meno di sorridere entusiasta di esser riuscito a interrompere il breve monologo della ragazza con la sua abilità nello stimolarle il suo dolce fiore rorido di desiderio. A dire il vero si stupì quando la giovane serrò le sue belle mani dalle lunghe dita affusolate sul suo sederino sodo e morbido allo stesso tempo, ma in nome di quella tanto decantata fiducia lo prese semplicemente come un gesto imputabile all'impazienza e al desiderio della donna che, come aveva dimostrato più volte, non sembrava essere tipo da attendere con pazienza qualcosa o chiedere per favore prima di prenderlo.
    Beh, a dire il vero avevo già notato che tu non fossi una semplice ragazza e... Ehi, cosa diavolo stai combinando? Cosa sono questi filamenti, cosa stai cercando di fare?? No!! Ti proibisco di toccarmi con... Con queste cose!
    Pigolò il povero Alphonse cercando di liberarsi da tutti quei foulard di oscurità che immobilizzavano il suo bel corpicino proprio sopra quello morbido e piacevole della ragazza, quando la consapevolezza del vero delle sue parole lo colpì come un fulmine a ciel sereno: In un primo momento, infatti, lui aveva creduto che la ragazza si stesse riferendo al suo membro, scomoda e imbarazzante presenza che lui aveva avuto modo di notare (Nonché di sentire) già da tempo, per questo gli stava rispondendo che ci aveva già fatto caso, invece la bella quanto astuta Tyrann stava alludendo alla sua reale natura che, con tutta probabilità, non era umana. Non che la cosa stupì particolarmente il giovane Alphonse (Lui era un Dio e poi buona parte degli abitanti di quel folle mondo avevano poteri e capacità particolari) ma di certo si offese nel venir immobilizzato dalla giovane donna: Le aveva, infatti, dimostrato sia a parole che con i fatti di star diventando lentamente consenziente alle sue molestie e lei cosa fa per rinsaldare la novella fiducia sorta nel suo animo? Gli blocca ogni possibilità di fuga e di resistenza! Allora poteva dirglielo anche prima che voleva farlo infuriare.
    Mio Me, certo che è importante! E' diventato importante da quando mi ahi immobilizzato con queste cose! Lasciami subito andare brutta... Brutta idiota, prima che io ti incenerisca con la sola forza del... Ah!
    Gemette forte quando la giovane prese in bocca la sua grossa virilità pulsante ed eretta, gemito a cui ne seguirono molti altri, sempre più imbarazzanti e osceni malgrado il piccolo Alphonse cercasse in ogni modo di trattenerli mordendosi le labbra con furia, deciso a non dare alcuna soddisfazione a quella insensibile senza cervello che aveva osato tradire la sua fiducia. Che poi non era soltanto una questione di fiducia ma anche di sicurezza: Se, infatti, era andata a immobilizzarlo questo significa che stava per fargli qualcosa che lei ritenevo lo avrebbe spaventato o comunque indotto a farlo scappare, quindi cosa diavolo aveva in mente quella pervertita? Inutile dire che Alphonse non aveva alcuna intenzione di scoprirlo.
    Fortunatamente quei gemiti tanto imbarazzanti finirono presto, ma non per merito di Alphonse bensì per volontà della stessa Tyrann che, come al solito, cercò di forzare la sua volontà inducendolo a fare quello a cui mai, in altre circostanze, avrebbe acconsentito.
    Ah... N-no, s-se t-tu p-pensi c-che i-io... I-io... Tocchi l-la t-tua s-schifosissima e-erezione s-sei a-anche più... Mh, s-svitata di quanto p-pensassi e... Aah! Mh...
    Pigolò con voce rotta dai spasmi di piacere il dolce piccino, mentre le sue dolci gote si facevano rubiconde dal piacere e uno dei foulard lo metteva "di fronte" alla lunga verga pulsante del demone, che sembrava essere sul punto di scoppiare tanto era larga e gonfia di desiderio.
    D-dove... D-dove s-stai a-andando? N-no! N-non l-lì, è-è c-così s-sporco... Ah, n-no, t-ti p-prego, n-non l-lì, n-non l-lì!
    Cinguettò a fatica il bel piccino, cercando in ogni modo di sottrarre il suo bel culetto alle attenzioni sempre più dannatamente piacevoli della bella Tyrann, ma ogni sforzo fu vano: I foulard d'oscurità erano troppo resistenti e l'unico risultato che ottenne il piccolo Alphonse fu quello agitare semplicemente il culetto davanti alla faccia della giovane che, se non fosse stato unito alle sue -flebili, oltretutto- richieste di esser lasciato in pace, sarebbe anche potuto sembrare un invito a tormentare ancor di più quella parte così sensibile del suo bel corpicino.
    All'improvvisò, però, la donna inserì un dito nel piccolo e vergine retto del piccolo Dio che, aprendo istintivamente la bocca per boccheggiare dalla sorpresa, finì per via della forte vicinanza per prendere in bocca parte del glande di quella mostruosità che si ergeva di fronte al suo bel visetto rosso solcato da lacrime di piacere. In un primo momento cercò di sputare via quel corpo estraneo, di allontanarsi da esso visto che gli provocava non pochi conati di vomito, ma dopo pochi istanti si abituò a quella presenza tanto invadente eppure così deliziosa e profumata: La sua piccola boccuccia era piena di quel gigantesco glande e la cosa che più spaventava il piccolo Alphonse era che ne voleva di più. Voleva prenderlo tutto, riempirsi la gola di quell'asta così straordinariamente lunga e larga come la rosea cappella gli riempiva la boccuccia, ma era difficile e lui non aveva mai fatto qualcosa del genere in vita sua. Cercò di andare avanti, di prenderlo tutto, ma più di un certo punto non riusciva ad arrivare, si stava quasi per arrendere quando gli venne un'idea: Usò i suoi poteri per far comparire all'interno della sua bocca i sottili filamenti con cui assimilava le sostanze che gli servivano per creare le sue creature, con questi piccoli tentacoli avvolse l'intera asta e prese così a stringerla e a succhiarla con forza, curioso di sapere se la bella Tyrann avesse trovato piacevole quella sua trovata. Anche perché, se lei usava i suoi poteri, nulla impediva che anche lui usasse i suoi: Dopotutto la consistenza di quei sottili tentacoli era liscia e vellutata, per niente viscida, oltre a essere molto calda e dalla consistenza lievemente bagnata, a Tyran gli sarebbe sembrato di essere già dentro il suo culetto caldo e stretto. Che cercasse così, di accontentare le perversioni della sua aguzzina così da evitare dolori futuri? Chi può dirlo, sta di fatto che quella stimolazione stesse incominciando a piacere anche a lui e la cosa lo spaventava. E parecchio, anche.
     
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23 replies since 29/3/2013, 16:10   559 views
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