Venite bambini..

Per Chibino <3

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  1. Chibi kira.
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    Il buon Oscar Wilde diceva sempre che il sorriso di una donna è un fiore che va colto ancor prima della sua bellezza e il nostro piccolo Alphonse non poteva che essere assolutamente concorde con le parole del grande scrittore, soprattutto adesso che di fronte ai suoi occhi ammirati e quasi stupiti si stagliava la splendida immagine del sorriso di Tyrann, perfetto in ogni particolare: dal candore senza macchia di quelle perle in fila che erano i suoi denti, alle dolci e piene labbra rosee che circondavano quella mezzaluna argentea come i rossi petali di una splendida rosa, al sicuramente profumato alito che si spandeva da essa.
    Alphonse non poteva fare a meno di guardare rapito quello splendido sorriso che le labbra perfette della giovane avevano disegnato sull'ovale semplicemente splendido del suo viso e per un attimo provò il fortissimo desiderio di baciarlo mille e mille volte ancora, fino a perderne il conto come un novello Catullo, poiché sentiva di non poter esprimere in altro modo l'immensa felicità che era fiorita sul suo dolce cuoricino grazie a quel dolce sorriso che i suoi gesti erano stati capaci di far scaturire nel bellissimo volto della giovane donna. In effetti Alphonse non era molto pratico nelle relazioni interpersonali, senza parlare di quelle che avevano come oggetto le esponenti del gentil sesso in cui era un vero disastro, e trovava molto più facile far innervosire la gente piuttosto che metterla a proprio agio e instaurare con essa un rapporto di reciproca stima come del resto aveva ampiamente dimostrato durante la prima parte del suo "incontro" con la bella Tyrann, quindi la sola idea di esser riuscito a far sorridere qualcuno lo rendeva semplicemente colmo di felicità e andava a smuovere quell'entusiasmo, per certi versi ancora infantile e ingenuo, che lo animava quando faceva qualcosa che lo appassionava particolarmente. Era così contento di esser riuscito a provocare una reazione empatica nella sua interlocutrice che tralasciò di notare che, se era riuscito a far sorridere la bella donna, lo doveva soltanto al fatto di averla accontentata andando a stimolare quella grossa e lunga asta turgida che si stagliava fra di loro.
    Insomma, quel sorriso non indicava certo dolcezza o gratitudine, bensì soltanto un malsano quanto lascivo compiacimento, di cui Alphonse -nel suo disperato bisogno di affetto e comprensione- non si accorse (O di cui non si volle accorgere), anzi sembrò quasi spronarlo a rendere sempre più audaci e intense le sue inesperte quanto eccitanti carezze, che ben presto strapparono qualche gemito di piacere alla bella giovane. Gemito che lo mandò letteralmente in visibilio, al punto che arrossì come una succulenta fragola matura e le sue piccole quanto graziose manine, si fecero terribilmente maliziose e abili. Tanto che la destra iniziò a strizzare con dolce forza il morbido seno della giovane, divertendosi a tirare il piccolo capezzolo turgido, mentre la mancina stringeva con forza la lunga asta turgida e possente come un grosso bastone, muovendosi su di essa veloce, con sempre maggiore intensità, decisa a donarle quanto più piacere possibile.
    Non chiamarmi dolcezza... E chiarisci meglio questo "di più": Forse posso accontentarti.
    Soffiò malizioso sulla bocca di Tyrann, ridacchiando birichino e posando un leggero bacetto a stampo sulle belle e piene labbra della giovane, stringendo con forza la sua grossa virilità pulsante e stuzzicando con il polpastrello del pollice la punta del glande, in modo da farla gemere il più forte possibile, visto che i suoi leggeri versetti di piacere erano la più soave delle musiche e i più dolci dei cinguettii e il nostro piccolo Dio non vedeva l'ora di ascoltarli il prima possibile, più e più volte inebriandosi e perdendosi nel piacere che avrebbe donato alla sua bella e lussuriosa sequestratrice.
    Io... Non saprei, dipende da quello che saresti disposta a darmi in cambio.
    Replicò arrossendo leggermente, cercando comunque di mostrarsi il più possibile audace e disinibito anche se in realtà era molto imbarazzato e il ruolo del ragazzo smaliziato non gli si addiceva particolarmente.
    In ogni caso fremette dolcemente alle carezze della bella Tyrann sulle sue labbra e dischiuse quest'ultime in un caldo invito a fare di lui quanto voleva, come il suo sguardo adorante e letteralmente perso nel piacere diceva in maniera del tutto eloquente e chiara.
    Oh, Tyrann sei davvero una pervertita senza speranza, te lo ha mai detto nessuno? Comunque mi sdraio con piacere ma non essere così impaziente!>>
    Rise dolcemente nel vedere quello che aveva ideato la sua sequestratrice pur di di catturarlo e passare qualche oretta di divertimento con lui. In realtà, naturalmente, non aveva fatto tutto questo per passare del tempo con lui, bensì per divertirsi con il primo cliente di suo gradimento che le fosse capitato il tiro, il fatto che quest'ultimo coincidesse con la sua persona era del tutto incidentale, ma vallo a spiegare a un Dio tanto egocentrico...
    Ad ogni modo, si distese comodamente sul morbido letto che era comparso al posto del bancone e, in men che non si dica, la giovane gli fu addosso, baciandolo in ogni parte del suo grazioso corpicino: Dal bel visetto graziosamente roseo per il piacere, fino al ventre sporco del suo stesso piacere, che presto venne ripulito dall'abile lingua della bella giovane, mentre il suo bel corpicino veniva travolto da spasmi di piacere sempre più incontrollabili e il suo grosso sesso prendeva a inturgidirsi un poco, diventando sempre più grosso e duro.
    Ah, T-tyrann... I-io... V-voglio d-donarti a-anch'io u-un p-po' d-di p-piacere...
    Pigolò dolcemente sollevandosi e facendo sradiare la giovane donna sotto di lui, mettendosi nella tipica posizione del sessantanove e cioè ognuno con il viso rivolto ai genitali dell'altro.
    Il nostro piccolo Dio, infatti, leccò timidamente la punta del grosso sesso della ragazza, per poi baciarlo in tutta la sua lunghezza, fino a raggiungere il sesso femminile che si trovava immediatamente sotto ad esso.
    Sei bellissima Tyrann...
    Soffiò in un pigolio appena udibile, mentre le sue piccole e sottili dita andavano a stimolare con curiosità e delicatezza quel fiore appena umido dal piacere e dall'eccitazione, poco prima che la sua piccola linguetta, con quasi timore, ne leccasse le grandi labbra e poi, con maggiore audacia, le piccole fino a raggiungere il dolce anfratto sede dei desideri di ogni uomo, umano o divino che fosse. Naturalmente il nostro piccolo Alphonse era impacciato e non molto abile, ma era desideroso d'imparare e ci stava mettendo tutto il suo impegno pur di farla godere come lei aveva fatto con lui fino ad allora. Chissà se ce l'avrebbe fatta...

    Spero che ti piaccia dolce Neko-san, purtroppo ho una brutta influenza e non so se il post sia bello come meriteresti. >w<
     
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23 replies since 29/3/2013, 16:10   559 views
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