Venite bambini..

Per Chibino <3

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  1. Chibi kira.
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    Ognuno di noi ha un limite, superato il quale semplicemente non può che arrendersi, lasciarsi sprofondare nel nero baratro della rassegnazione: Ebbene, anche Alphonse ne aveva uno e anche se fino ad adesso era riuscito a mantenersi sul bordo dell'abisso, dando soltanto qualche veloce occhiata al suo oscuro fondo e lasciando, dunque, -parafrasando Nietzsche- che anche quest'ultimo desse un'occhiata alla sua piccola e spaventata anima, ora era sul punto di cadere e solo uno sforzo sovrumano di volontà lo avrebbe potuto salvare.
    No! I-io... I-io n-non... N-non s-sono u-un b-bugiardo! S-sei t-tu c-che... Ah... M-mhh... O-oddio...>>
    ...Beh, almeno ci ha provato. In ogni caso, pur cercando di trattenersi sul bordo dello strapiombo l'abisso l'aveva chiamato a sé e lui non si era sentito di resistere oltre a quel dolce richiamo, più ammaliante del canto delle sirene, al punto che la sua mente confusa, non aveva pi pregato se stesso come faceva sempre nei momenti di difficoltà, ma aveva cercato l'aiuto delle sue "colleghe" Divinità, purtroppo invano: Gli Dei non aiutano mai nessuno e non importa quanto li si possa pregare, rimangono sempre sordi a ogni invocazione d'aiuto e lui questo lo avrebbe dovuto saperlo meglio di ogni altro.
    Comunque il bel corpicino di Alphonse, sotto quelle abilissime carezze che stimolavano il suo grosso quanto bello sesso turgido si contorse e fremette come quello di una Baccante invasata dal dio Dioniso impersona, mentre le sue dolci manine invano cercavano di coprire il suo grazioso visetto reso porpora dal desiderio e contratto in imbarazzanti quanto dolci smorfie di piacere, così intense e lussuriose che avrebbero eccitato anche la donna più frigida e pudica del mondo. Categoria in cui di certo non rientrava la sua splendida aguzzina, quindi il piccolo Alphonse avrebbe dovuto il percepire il pericolo in cui tutta quella situazione lo stava catapultando: La sua sequestratrice, infatti, era già pericolosissima quando lui, per niente eccitato, aveva fatto e detto di tutto pur di farla desistere dai suoi lussuriosi propositi, ma adesso che anche una piccola(?) parte di se stesso voleva quelle stesse cose a cui fino a pochi minuti prima si era opposto tanto fieramente, chi mai avrebbe potuto fermare quella pazza?
    Alphonse pensò confusamente a tutto ciò mentre i brividi di piacere diventavano sempre più intensi e fremiti incontrollabili sconquassavano il suo bel corpicino da Efebo Rinascimentale, con gemiti acuti come cinguettii di dolci uccellini scappavano dalla sua bella boccuccia di rosa voluttuosamente dischiusa e la sua stessa razionalità arrancava inseguita ferocemente dall'istinto e dal desiderio in esso contenuto.
    Il suo bel membro eretto, dalle più che lodevoli dimensioni, intanto, fremeva dal piacere e dalla voglia di liberarsi il più presto possibile nella dolce bocca della donna che, con un'abilità a dir poco straordinaria lo stava portando a un passo dall'orgasmo. A un passo, poiché quando il nostro dolce Alphonse gemette forte, delicato come un pulcino implume che cade nella ciotola del latte di una gatta molto, molto affamata, pronto a rilasciare il suo caldo seme nella gola della donna, questa si staccò crudelmente dal suo sesso turgido, lasciandolo così, insoddisfatto e tremante dal desiderio ad aspettare che, pian piano, il suo membro perdesse l'acuto sensibilità che aveva appena acquisito e tornasse alla tranquillità di prima delle abilissime e perfide stimolazioni della donna.
    Ah, n-no... T-ti p-prego, non l-lasciarmi c-così, n-non... N-non l-lasciarmi c-così, t-te ne s-supplico...>>
    Pigolò il piccolo Dio non sapendo più cosa fare per soddisfare il suo crescente desiderio, per avere il tanto sospirato orgasmo, per provare il piacere che la malvagia donna gli aveva soltanto lasciato intravedere senza raggiungerlo davvero. Probabilmente, quando tutto sarebbe finalmente finito, il suo orgoglio si sarebbe indignato profondamente per questa sua arrendevolezza, per questa sua imperdonabile mancanza di dignità, ma per adesso il suo orgoglio era andato in frantumi da molto tempo e per ricrearlo la dolce Anima del piccolo Alphonse avrebbe dovuto raccogliere ogni frammento uno per uno stando ben attenta a non tagliarsi con i bordi affilati, quindi il problema non esisteva.
    Fremette sensibile quando la donna diede un leggero colpetto al suo membro eccitato e un gemito appena soffocato uscì dalla sua dolce boccuccia appena dischiusa quando sfregò il suo enorme membro sul suo più piccolo: A quel punto non riuscì più a resistere oltre e fu letteralmente travolto dall'orgasmo, che lo fece venire copiosamente sul ventre della sua aguzzina mentre tutto il suo bel corpicino veniva travolto da spasmi sempre più forti e intensi. Quando i fiotti di caldo e vischioso seme finirono, lui era appoggiato al muro stravolto, con il volto rossissimo per l'imbarazzo mentre calde lacrime che proprio non riusciva a trattenere gli rigavano il bel visetto roseo.
    C-che v-vergogna... I-io... I-io, s-scusami, n-non... N-non v-volevo...
    Singhiozzò a dir poco imbarazzatissimo mentre il suo bel membro perdeva il turgore che lo aveva caratterizzato fino ad allora e tornava alle sue solite dimensioni: Prima era venuto poiché era troppo sensibile e l'eccitazione di Alphonse troppo forte, ma adesso che stava letteralmente piangendo dalla vergogna di quell'orgasmo quasi rubato era tornato ad assopirsi nel suo solito sonno.
    Alphonse in lacrime era una scena dalla dolcezza semplicemente infinita, chissà se la bella Tyrann si fosse ricordata di avere un cuore e si fosse sciolta di fronte a quei cristallini diamanti che scorrevano sulle gote del nostro Dio preferito...
     
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23 replies since 29/3/2013, 16:10   559 views
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