Teoria del caos

Per Bra19

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  1. GiocoDiOmbre
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    Neera era comodamente seduta su una panchina nel parco, la giornata solare e fresca era perfetta per oziare e per rilassarsi. Siccome non aveva nulla da fare si era messa a leggere un libro: Teoria del caos. Un insieme di modelli fisico-matematici che era veramente difficile interpretare. Del resto cosa mai si poteva fare in un parco alle dieci di mattina? Forse correre per dimagrire? Forse dormire sotto una bella pianta? No meglio guardare e farsi i fatti degli altri, vedere cosa combinava la gente. E Invece a Neera non piaceva impicciarci, preferiva immergersi nelle sue elucubrazioni e crearsi un mondo tutto suo. Per rendere nella sua mente il libro più chiaro aveva ricostruito un piccolo universo in miniatura che ora orbitava paurosamente sopra la sua testa. Buchi neri, piccole galassie, pianeti orbitanti, soli e comete: tutto! Che strano non riusciva neanche a ricordare il perché avesse scelto proprio quello e non altri, forse perché voleva tenere la mente impegnata, talmente impegnata che ogni altro pensiero doveva sparire, anche il pensiero di lui, soprattutto il pensiero di lui. Perché si sentiva così attratta? Perché non riusciva ad essere razionale? Perché bramava la sua compagnia e le sue parole? Mentre lei era immersa in questi pensieri, per un breve attimo i suoi occhi furono attirati verso un punto lontano. Su una specie di collina una figura indistinta si era fermata, e con fare strano si era sistemata in una posizione che Neera non riusciva ad interpretare. Poi focalizzando meglio vide che era un uomo non proprio giovane, e che con fare disinvolto e guardandola aveva iniziato a slacciarsi i pantaloni.
    Eccone un altro non ne posso più.
    Disse sbuffando con voce ferma e forte. Ma perché doveva incontrare sempre lei tutti i maniaci di questo mondo? Sempre guardando nella sua direzione l'uomo prese a masturbarsi con grande foga. Neera era infastidita, per l'ennesima volta avrebbe abbassato lo sguardo e si sarebbe immersa nella lettura. Per l'ennesima volta lo avrebbe ignorato, come aveva ignorato gli altri. Ma oggi non era una giornata uguale alle altre, oggi Neera desiderava dare una svolta, senza vergognarsi o cedere, anzi con fare divertito si mise a fissare l'uomo. Voleva proprio vedere cosa e fino a che punto si sarebbe spinto. Voleva gustarsi tutti i suoi spasmi e le il suo modo di godere.
     
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  2. Brab19
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    fa benissimo come inizio :)
    parlato
    pensato


    Blossom aveva dormito male quella notte, uno strano sogno l'aveva tormentata e si era svegliata di mal umore. Nel sogno lei era con una ragazza che non aconosceva, dai tratti indistinti. La ragazza del sogno iniziava a toccarla e baciarla e alla fine consumavano assieme un rapporto sessuale.
    Blossom non veva mai avuto un rapporto con una donna e non lo aveva neppure mai cercato, di certo però non poteva negare a se stessa che certe volte il suo sguardo si soffermava un po' troppo sul corpo delle sue amiche o di altre belle ragazze magari poco vestite. Il pensiero le era venuto e la la fantasia aveva fatto qualche viaggio ma poi si era sempre ritirata archiviando quei pensieri come folli fantasie.
    Di certo quel sogno era figlio di quelle fantasia ma l'esperienza onirica era stata davvero intensa e realistica.
    Per schiarirsi le idee e rinfrescarsi la mente Blossom decise di fare una passeggiata nel parco.
    La giornata fresca e luminosa la aiutò subito a migliorare il suo umore anche se il pensiero del sogno non voleva abbandonarla. Continuavano a tornrle alla mente le sensazione che aveva provato in quei contatti intimi e il piacere che ne era scaturito.
    Camminando attraverso le viuzze del parco vide davanti a se una ragazza, il suo sguardo fu attirato perchè lei teneva in mano un libro ma non lo stava leggendo, era concentrata a fissare qualcosa dritto davanti a lei, qualocosa che si trovava alla destr di Blossom, tra gli alberi. Incuriosita anche lei girò lo sguardo in quella direzione e riuscì a distinguere un uomo che si toccava fissando la ragazza. La sua prima reazione fu di disgusto e si ritrovò a chiedersi come mai quella tipa stava li a guardarlo invece che andarsene, poi un sorriso le salì alle labbra.

    evidentemente non sono l'unica che ha fatto sogni strani stanotte...

    e sorridendo si rimise a camminare verso la ragazza guardandola e cercando di capire le sue intenzione, evitando invece di girarsi verso il pervertito.
     
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    Pensato.
    Parlato.
    Sussurrato.

    Per entrare in scena farò attendere al mio pg che i vostri siano vicini, per rendere le cose più semplici. :asd: Divertiamoci. :riot:


    Era da un po' dietro quegli alberi a osservare l'inconsueta scena che gli si era presentata dinanzi agli occhi. Immobile, posato a un albero con le spalle e un piede, coperto d'oscurità che lo aiutava a mimetizzarsi nell'ombra creata dalle fronde, oscurità che faceva risaltare solamente i suoi denti bianchissimi, aperti in un sorriso che di demoniaco aveva tutto...osservava la particolare bellezza che si era seduta su quella panchina a leggere e creare strane figure fluttuanti, probabili rappresentazioni di ciò che stava leggendo. O forse no, ma che importava? Non era certo il libro ad averlo incuriosito così tanto. Inizialmente, aveva pensato fosse una persona solitaria, che avrebbe voluto star da sola e avrebbe incenerito con lo sguardo chiunque le si fosse seduto vicino...questo era uno dei motivi per cui aveva evitato quell'approccio. Ma ora, ora quella stessa ragazza che aveva ''psicanalizzato'' alla prima occhiata, sembrava fissare divertita uno dei tanti pervertiti esibizionisti che in quel momento stava aprendo i suoi pantaloni dinanzi a lei. Tyrann era incuriosito...nonché affamato come al solito, per via delle troppe poche ''ore d'aria'' che gli era permesso prendersi dal corpo di Kainé. Quel giorno né lui né Kainé avevano lezione, per questo, che lei volesse o meno, il demone l'aveva ''inghiottita'' per poter respirare un poco. Ispiro un po' d'aria, per poi espirare soddisfatto. In fondo, si disse, poteva provare ad avvicinarlesi con qualche commento a tema per osservarne la reazione. Insieme a quegli inconsueti occhi che aveva avuto modo di vedere solo di sfuggita. Fece per fare un passo, dunque, deciso a proseguire con i suoi intenti...ma si bloccò prontamente perché, voltandosi a osservare possibili passanti, notò una ragazza che sembrava aver tutta l'intenzione di andare verso la ''preda'' che egli stesso aveva adocchiato. Invece che scoraggiarsi sorrise ancora di più, tornando a ''nascondersi'' nell'ombra. Prese a osservarle entrambe. Da una parte l'inconsueta ragazza che l'aveva attirato per quell'aura di mistero, dall'altro la nuova venuta che, osservandola ebbe modo di notarlo, emanava un'aura molto...seducente (?) nonostante le apparenze ''normali''. La situazione si prospettava piuttosto divertente, soprattutto perché a pochi metri da loro il pervertito aveva ormai ''sfoderato l'artiglieria''...della quale Tyrann (a ragione) si beffò con un ghigno.
     
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  4. GiocoDiOmbre
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    Neera si stava godendo attimo dopo attimo di quell'essere volgare, che anche sotto il suo sguardo non aveva minimamente desistito dal cominciare a toccarsi e a farle cenni volgari. Da quella distanza non lo vedeva proprio bene ma era sicura che non fosse particolarmente dotato. Del resto sono importanti le dimensioni? Neera era strana, in quel momento era un pensiero da farsi quello delle dimensioni? La ragazza come presa da un nuovo gioco si stava avventurando nei meandri della sua mente. Mentre lo guardava pensava che sarebbe stato un attimo dibattito, valeva la pena farvi un simposio sull'argomenti, titolo: “Le dimensioni del pene. Quell'arnese sconosciuto e sottovalutato. Sapete usarlo a dovere?”
    Ahhhhh non ci credo un simposio sul pene. Sto fuori di testa.
    Disse all’improvviso piegandosi in avanti e ridendo fragorosamente. Mentre si contorceva dalle risate intravide avvicinarsi una ragazza molto carina che la stava osservando incuriosita. Anzi non proprio incuriosita, il suo sguardo era un misto di disgusto e di provocante rimprovero. Nera amava mettere in difficoltà le persone che la trattavano con disprezzo e quella ragazza aveva assunto un atteggiamento non proprio cortese. Un simposio… chissà cosa ne pensava lei. Senza riflettere si girò nella sua direzione e le disse con un bellissimo sorriso stampato sulla faccia:
    “Senti spero di non risultarti troppo sfacciata, vieni un attimo qui, vedi li tra gli alberi? Li c’è un maniaco che è da un poco che si sta dando da fare con le mani, secondo te quanto è grande il suo arnese? Io non lo riesco a vedere bene.”

    Edited by GiocoDiOmbre - 28/3/2013, 17:00
     
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  5. Brab19
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    Blossom era ansiosa di superare la panchina con la ragazza seduta e lasciarsi tutta quella strana situazione alle spalle. Qundo però fu a pochi passi da lei la ragazza iniziò a ridere e a dire qualcosa riguardo al pene. Solo in quell'istante, tra le risa, sembrò accorgersi di lei e subito le rivolse la parola. Il suo tono era evidentemente provocaorio e questo rassicurò in parte Blossom: almeno significava che quella ragazza non era completamente pazza. Blossom si fermò senza avvicinarsi troppo a lei, non si girò nemmeno a guardare l'uomo tra gli alberi che lei le stava indicando e rispose con un tono freddo e sprezzante.

    Non lo so e non mi interessa, se sei tanto curiosa puoi alzarti e andare a vedere da più vicino, sono sicura che lui ne sarà felice...

    Detto questo avrebbe voluto andarsene ma qualcosa la tenne ferma sul posto, era curiosa di vedere come quella tipa avrebbe reagito alla sua frase secca.
     
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    Mi scuso in anticipo per possibili stranezze del pg, devo prenderci la mano. :asd:


    Tyrann alzò un sopracciglio e trattenne una breve risata osservando la scena. Seguì la domanda e la pronta risposta e decise di andare all'attacco per ''stemperare le acque'' e ''riscaldare'' per bene loro. Voleva indignarle entrambe? O forse imbarazzarle? Ciò che quel demone avesse in mente poteva saperlo solo lui. Uscì dall'ombra e, proprio come fosse apparso dal nulla fu alle spalle della rossa e davanti agli occhi della sdegnata ragazza a qualche passo da loro. Con eleganza posò le braccia sullo schienale della panchina e, incrociandole, guardò la rossa. Interessante quesito, il tuo. iniziò a dire con un sorriso seducente ma inquietante, gli occhi oro che cercavano i suoi ma, soprattutto, la voce profonda e ipnotica a poco spazio da lei. O perlomeno lo sarebbe, se non fosse stato fatto su un individuo così...insomma, non so voi, ma a me pare che non gli riempia neppure il palmo quell'arnese. Lo disse a mo' di battuta, avrebbe potuto stemperare l'atmosfera come invece avrebbe potuto imbarazzarle per quell'origliare sfacciato. In entrambi i casi sarebbe rimasto compiaciuto, ne era certo. Volle però rincarare la dose. A quel punto i suoi occhi guizzarono anche su quelli della ragazzina, gialli e brillanti. Due creature così incantevoli non dovrebbero star qui a discorrere di individui così...insignificanti, soprattutto se nel farlo sembrano volersi incenerire a vicenda. Usò un tono caldo e adulatorio, senza tuttavia mancare di alludere nuovamente alle dimensioni infime del maniaco del quale avevano appena parlato. Era davvero sfacciato, uno sconosciuto che spuntava dal nulla a far commenti su un argomento tanto imbarazzante, come avrebbero potuto prenderla le due ragazze? Tyrann sorrise e si alzò, torreggiando su entrambe in tutta l'imponente figura ma restando comunque appoggiato con le mani sulla panchina, i muscoli delle braccia gonfi. Come suo solito, indossava una camicia aperta di due bottini, aderente quanto bastava per mettere in mostra il suo fisico più che attraente e pantaloni semplici e neri, che aderivano alle gambe muscolose. Le scarpe lucide ed eleganti concludevano il quadro che poteva apparire un perfetto connubio tra ''eleganza e sportività''. Fece poi un cenno con la testa verso l'uomo davanti a loro e disse, con un tono fintamente rammaricato:-Temo di avervi appena privato dello spettacolo. Accennando al fatto che l'uomo, vedendolo, avesse preso di tutta fretta a ''ritirare'' la sua piccola merceria e defilarsi. Posso forse rimediare? Parve piuttosto allusivo, ma non aveva volutamente usato parole così sfacciate da farle scappare...o si?
     
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  7. GiocoDiOmbre
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    Parlato da Neera


    Neera stava per rispondere a quella ragazza dal cipiglio aggressivo, che aveva avuto una brillante idea, e che potevano dirigersi insieme a verificare le reali dimensioni dell’uomo, quando inaspettatamente udì una voce dietro di lei. Una voce sensuale e profonda allo stesso tempo, una voce maschile. Neera si irrigidì immediatamente per la sorpresa ed anche per la sfacciataggine delle sue parole. Non pago il giovane aveva piazzato due occhi gialli verso di lei che avrebbero gettato nel panico qualsiasi ragazza figuriamoci Neera. Ma chi era e cosa voleva? Il suo volto assunse involontariamente un acceso color rosso, Neera si sentì avvampare dalla vergogna. Il giovane, poggiato sulla spalliera della panchina, era di una bellezza esaltane e il suo modo di vestire e di muoversi erano sublimi. Non c’era dubbio era proprio il tipo che catturava l’attenzione di lei. Bello, elegante, muscoloso quel tanto che bastava a far sconvolgere qualsiasi mente femminile. Senza riflettere o forse riflettendo, cissà, Neera guardò tra le gambe del giovane per vedere quanto vi fosse di interessante anche li… Per un momento ella rimase senza fiato, i pantaloni neri ed attillati fino all'inverosimile lasciavano intravedere un come dire, un pacco da paura, uno strumento di tortura.
    Ah!
    Neera si lascio sfuggire una lieve esclamazione. Ma anche se era piacevolmente impressionata, le parole e le velate allusioni l’avevano urtata non poco. Ripresasi un poco si voltò nuovamente verso la ragazza davanti e lei prendendo ad ignorare il ragazzo.
    Peccato sai, ora non possiamo più verificare se quello fosse o meno dotato. Un vero peccato. D’altronde di scocciatori se ne trovano in ogni dove non trovi?
    Disse Neera alla ricerca dello sguardo della ragazza che forse si stava perdendo in quello del nuovo arrivato.
    Comunque devo ammettere che hai un bel caratterino, quanto basta per mettere al loro posto le persone.
    Era una chiara allusione alla ragazza di ignorare il giovane o quanto meno di rispondergli a tono per metterlo al suo posto.

    Edited by GiocoDiOmbre - 28/3/2013, 21:40
     
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  8. Brab19
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    Improvvisamente una terza figura si aggiunse a quella strana conversazione, era un ragazzo incredibilmente bello e dal portamento elegante. Con fare malizioso e provocatorio aveva dissertato sulle dimensioni del maniaco per poi proporsi come nuovo ttore di quello spettacolo perverso. Blossom voleva continuare la sua passeggiata e non pensare a nulla che riguardasse il sesso, voleva dimenticare il sogno che l'aveva tormentata tutta la notte ma evidentemente oggi il mondo era contro di lei. Almeno potè consolarsi in parte guardando il ragazzo, era davvero bello e il fremito che provava guardandolo era davvero molto molto eterosessuale.
    A quanto pare la ragazza sulla panchina si aspettava che lei rispondesse con lo stesso tono al ragazzo ma si sbagliava di grosso. In qualsiasi altro momento Blossom l'avrebbe rimesso al suo posto in modo brusoc e diretto ma stamattina tutto il suo astio era rivolto verso le altre ragazze e quei sentimenti di complicità femminile che, esasperati al massimo, portano alle conseguenze viste nel suo sogno. In quella disputa di parole preferiv di gran lunga mettersi dalla parte del ragazzo, come dovesse dimostrare al mondo ma sopratutto a se stessa la sua eterosessualità.

    Si, di scocciatori ne girano sempre tanti, ma a quanto pare certe ragazze preferiscono dare corda a un certo tipo...e altre ad un altro...

    L'allusione era palese, Blossom stava accusando l'altra ragazzo di aver dato corda a un vecchio pervertito e voler invece respingere ora un ragazzo bello e giovane. Si rivolse poi al ragazzo

    Scommetto che il tuo spettacolo è molto più interessante di quello appena concluso, ma io non sono quel genere di ragazza che va al parco per guardare i maniaci...prima almeno mi devono offrire da bere!

    quella battuta voleva essere un rifiuto scherzoso alle proposte indecenti del ragazzo e un'ulteriore frecciatina all'altra ragazza.
     
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    Tyrann sorrise sfacciatamente. La rossa l'aveva squadrato da capo a...qualcosa di certamente più interessante dei piedi e lui ne era rimasto piacevolmente sorpreso. E ancora più sorpresa gli aveva destato la sua reazione, arrossire, per poi voltarsi e pretendere di poter ignorare una figura così vicina dall'esserle di fianco. Non solo. Aveva inutilmente cercato di appellarsi alla solidarietà femminile dell'altra ragazza, al quale lui fece l'occhiolino in risposta, tornando a posarsi sulla panchina con entrambe le braccia, vicinissimo alla rossa, ma ignorandola a sua volta...o perlomeno così sembrava. Posso offrirti tutto ciò che desideri. disse, allusivo e sfrontato ma con un sorriso caldo, per nulla volgare. Ma mi offendi... aggiunse con un finto broncio da ''cucciolo bastonato''. ...mi paragoni forse a un maniaco qualunque? Si voltò allora verso la rossa, ignorata sino a quel momento. Sono più il tipo di perversa creatura che può farti conoscere l'inferno...come il paradiso. Una lieve sostanza evanescente e scura, prese allora la forma di una mano e si allungò dal suo braccio, andando a sfiorare la rossa, con la consistenza di una leggera folata di vento. Vorreste davvero ignorare uno scocciatore del genere? Si rialzò, ponendosi le mani in tasca ed evidenziando così ciò che la rossa di fianco a lui aveva osservato con tanto interesse. Aveva parlato come un pervertito, ma i suoi modi e il suo portamento dicevano chiaro che in realtà fosse un gentiluomo...perverso, sfacciato, che certamente tentava di sedurle, (entrambe per giunta!) ma pur sempre un gentiluomo. Un maniaco vi offrirebbe lo spettacolo che desiderate, ma io, in quanto gentiluomo, vi offrirò...una giornata diversa da qualunque altra. Non siete curiose di sapere come? Le guardò entrambe, gli occhi oro brillante. Sorrise sensualmente, prima ad una, poi all'altra. Non si aspettava, ovviamente, che bastasse così poco per sedurle, ma certamente sapeva il fatto suo, quel demone. Scatenare la curiosità, fare ambigue promesse con la coscienza di poterle mantenere tutte quante...come avrebbero reagito le due?
     
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  10. GiocoDiOmbre
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    Ma perché in certe situazioni le ragazza tendono a dividersi? E poi per cosa? Per chi? Per uomini insignificanti che ora ci sono e domani non più? Neera era rimasta ferma e seduta sulla panchina e si era gustata tutta la sfrontata risposta di lei, nonché le pesanti allusioni di lui. Sopra la testa di Neera le piccole galassie presero a girare violentemente e a collidere tra loro, provocando numerose piccole esplosioni. Quello del resto era il suo stato interiore in quel momento. In un momento la costruzione del minuzioso universo si dissolse in una piccola nuvola di fumo. Neera era irritata, come si era permessa quella ragazza di punzecchiarla in tal maniera? Sfrontata, maleducata ma anche maledettamente carina allo stesso tempo. Quel visino delicato e piccolo e le sue curve così stranamente celate. E lui? Bellissimo e troppo vicino a lei, talmente vicino che Neera poteva percepirne il profumo, molto forte e virile. Lui era decisamente il tipo di ragazzo che non si sarebbe fermato di fronte al primo rifiuto, e forse neanche di fronte al secondo: troppo sicuro di se, troppo al di sopra di tutto e di tutti. Ma ci voleva una punizione per entrambi. Mentre pensava queste cose, una strana sensazione la invase, come un tocco, anzi un soffio di vento caldo l’aveva sfiorata impercettibilmente. Neera sgranò gli occhi e senza volerlo lo guardò di soppiatto. Un sorriso allusivo e maledettamente sensuale era dipinto sul volto del ragazzo. Con uno scatto ritornò a guardare la ragazza di fronte a lei.
    Certo concordo con te, c’è chi è attratto dai veri uomini, e chi, invece, è attratto dai pagliacci. I gusti non si possono discutere.
    Mentre pronunciava queste parole in tono molto tagliente Neera si sposto sulla panchina: ora era seduta di traverso, e dava leggermente le spalle ad entrambi. Del resto era sicura che la frecciatina non le sarebbe passata inosservata.
    Mi sorprende solo una cosa, il fatto che certe ragazze sono prede così facili, naturalmente se io fossi un ragazzo ne rimarrei negativamente colpito. Ma del resto certi tipi si accontentano sempre.
    Con fare disinvolto e ignorando i due Neera riprese a leggere il libro.
     
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  11. Brab19
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    Il ragazzo si stava divertendo e non poco a fare quelle allusioni mentre le due ragazze continuavano la loro lotta verbale. Blossom non rimase particolarmente colpita dalle offerte del ragazzo, tutti i maschi sono pronti a promettere il paradiso alle ragazze con cui ci provano, ma nella maggior parte dei casi quel paradiso non arriva, non per la ragazza almeno. Lui tentava di incuriosirle e stuzzicarle ma forse non aveva capito che in quel momento era solo uno strumento che le due ragazze utilizzavano per proseguire la loro lotta.
    La difesa della tipa sulla panchina era stata debole e fiacca

    Ah, così il tipo che se lo menava tra gli alberi sarebbe un vero uomo per te?

    Pausa teatrele, lo sguardo di Blossom passa dalla ragazza al ragazzo

    ...sul fatto che questo qui sia un pgliaccio invece non ci sono dubbi...ma di certo preferibile al tuo vero uomo...

    La seconda risposta della ragazza però era stata più pungente e aveva colpito di più nel segno, aeva accusato Blossom di essere una ragazza che cede subito alle lusinghe di un tipo come quello e questo lei non poteva accettarlo.
    In oltre la tipa sulla panchina si era girata dando loro le spalle e si era rimessa a leggere il libro, ora Blossom la guardò per un istante senza sapere come rispondere...in effetti era davvero una bella ragazza, un fisico perfetta e quel bel viso imbronciato...oddio ma cosa stava fancendo? Stava di nuovo tornando a pensare al suo sogno e...la cosa peggiore era che adesso nella sua mente la ragazz del sogno aveva il viso e il corpo di quella stupida arrogante seduta sulla panchina...stava impazzendo....

    Beh a quanto pare qui non ci sono prede facile...buona giornata...

    e detto questo fece per proseguire a piedi lungo il vialetto e allontanarsi così dalla panchina.
     
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    Tyrann ci provò, ci provò in ogni modo, visibilmente per giunta ma alla fine...esplose a ridere. Una risata profonda, non sguainata ma elegante, che rimbombò nell'aria. Fu breve, tuttavia. Si costrinse a non esagerare per non finire nell'irritarle...troppo. Amava le sfide e quel loro rifiuto non poteva che compiacerlo. L'orgoglio. Entrambe sembravano possederne in quantità e lui non poteva che esserne più che compiaciuto per via dei suoi gusti in fatto di donne...e non. Le guardò, l'una che pur avendolo praticamente mangiato con gli occhi tentava di allontanarlo ignorandolo, l'altra che...bé, sembrava più attratta dalla rossa sotto di lui in effetti, ma poco importava. Una caratteristica di uno come lui doveva essere per forza di cose la pazienza. Pazienza perché nessuna conquista meritata può avvenire immediatamente, pazienza perché quando tutto ciò che fai è tentare di toglierla agli altri...bé, tu ne devi possedere in avanzo anche per loro. Ci aveva visto giusto, la rossa sotto di lui. Se fossero state prede così ''facili'', certamente il demone avrebbe mollato l'osso...di conseguenza, il scoprire, grazie al suo studiato comportamento, che non lo fossero, era per lui quanto di più dolce vi potesse essere. Ma ora che le aveva provocate sino a quel punto, che fare? Nuovamente assunse uno sguardo fintamente rammaricato. Le sopracciglia piegate ai lati e alzate in un cipiglio deluso, le labbra virili portate in fuori a mo' di broncio... E così, sarei un pagliaccio? Eppure non mi sembra voi due stiate ridendo. tornò a sorridere quando l'una fece per andar via. Una cosa che gli apparteneva era anche un'ottima capacità d'osservazione..e osservando la ragazza che continuava imperterrita a stare lontana da loro, poté notare dietro il suo atteggiamento, dietro i suoi occhi che...bé, ad attrarla era proprio la rossa che tentava in tutti i modi di respingere. Un'idea piuttosto sadica, perfettamente adatta a lui, gli balenò in mente pensando a tale particolare. Una fila d'oscurità corse verso di lei, legandosi al suo posto e prendendo la consistenza di una semplice corda. Non voleva spaventarla né violare le buone maniere. Il polso era ciò che chiunque avrebbe afferrato per fermare qualcuno. Certo, lui avrebbe usato una presa leggera ma salda sulla spalla, ma le corde erano decisamente più divertenti. Perché andar via, quando tutto ciò che desideri è su questa panchina? Non parlava di se stesso, perché lui teneva ancora le mani in tasca e torreggiava su entrambe. Era un'allusione senza però il minimo velo. Osservò prima la diretta interessata, poi la rossa che aveva fatto di tutto per ignorare ''gli scocciatori''. Si sarebbero guardate? I loro visi si sarebbero tinti di rosso? A quel punto non era più lui a provocarle e tentare di sedurle. Aveva semplicemente scoperto le carte che loro non intendevano scoprire...e come ogni spettatore curioso, dopo averlo fatto, attese.
     
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  13. GiocoDiOmbre
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    La ragazza era sempre più sfrontata ed aggressiva, Neera si era trattenuta a malapena, perché all'ennesima risposta sgarbata della ragazza, ella le avrebbe voluto mollare un ceffone. Ma si trattenne, si trattenne perché il visino rosso e visibilmente accigliato era così delizioso che non poteva offenderlo in maniera così rozza e volgare. Era vero, il maniaco aveva ben poco di uomo e molto di animale primordiale. Ma in quel momento non era riuscita a controbattere a dovere a quella ragazza troppo astuta ed intelligente. Pur tuttavia, il tono di sprezzante ostilità e di disgusto verso di lei che la ragazza aveva usato la gettarono ancora di più nel malumore. Non aveva mai capito perché a lei riusciva meglio far amicizia con i ragazzi che con le ragazze. Fin da piccola Neera si era circondata di maschi e naturalmente di poche femmine. Era come se vi fosse un muso, una sorta di involontaria forza che inevitabilmente la portava lontano da loro. A dirla francamente lei si trovava meglio in compagnia degli uomini, erano più semplici da gestire, meno complessi. Anche oggi queste scintille volate tra lei e la ragazza non facevano altro che rimarcare lo stato delle cose. A condire il tutto ci si mise pure lui, con le sue rinnovate allusioni alla sua magnificenza. Poi inaspettatamente quell’essere strano disse una cosa inaspettata. Neera rimase come paralizzata sulla panchina. No, non era possibile, no, non poteva essere. La ragazza era interessata a lei? Quella bellissima ragazza che aveva avuto come un sussulto al sopraggiungere del ragazzo e si era persa nei suoi occhi, era interessata a lei? Neera si voltò di scatto nella direzione di lei e prima che potesse arrivare ad incontrarne gli occhi, fu catturata dallo sguardo del ragazzo: lascivo e provocatorio. Neera avvampò e distolse lo sguardo alla ricerca di quello della giovane, voleva vedere se quel maleducato aveva colto nel segno.
     
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    Blossom si bloccò come paralizzata. Nulla avrebbe potuto sconvolgerla di più delle parole del ragazzo. Rimase ferma girando le spalle a entrambi. Dentro di lei scorrefano fiumi di emozioni. Rabbia, vergogna, stupore, ira, sconforto, curiosità. La ragazza ne fu travolta e mentre il suo cervello le gridava di correre via senza voltarsi qualcosa nel suo stomoca la tratteneva, qualcosa di pesante come una pietra. Come aveva fatto lui a capire quello che lei non voleva ammettere nemmeno con se stessa? Come avev potuto leggere la sua mentre in modo così nitido?
    Voleva correre via ma le sue gmbe non riuscivano a muoversi. Dopo qualche istante si girò verso di loro pregando la sua bocca di trovare una frase per rispondere a quel ragazzo. Sapeva che non doveva incrociare lo sguardo con lei, sarebbe stato un errore e fu sollevata quando vide che lei stava fissando il ragazzo arrossendo. Poi però iniziò a girare la testa verso di lei e Blossom capì che doveva distogliere lo sguardo. Ma non ci riuscì, i suoi occhi incontrarono quelli di strani di lei, fissava prima l'occhio giallo, e poi quello azzurro passando da uno all'altro senza sosta. Nella sua mente intanto scorrevano ancora le immagini del suo sogno, con questa strana ragazza dagli occhi folli e incantevoli che le carezzava il corpo in un modo mai provato. Non riuscì ad aprire bocca, rimase con lo sguardo piantato in quello di lei.
    Cosa doveva fare? Negare? Scusarsi? Ammettere tutto?
    Niente. L'unica cosa da fare in quel momento era niente.
     
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    Quella si che era una bella reazione. Rossore, imbarazzo...proprio ciò che aveva voluto scatenare. E ora? Bé, ora poteva ergersi ''salvatore'' di entrambe con qualche frase a effetto...o, più probabilmente, stuzzicarle ancora. Facendo il giro della panchina si sedette vicino alla rossa, sorridente per aver scorto il suo rossore e, con tale sorriso, iniziò a fissare l'altra ragazza che a quanto pareva era rimasta totalmente senza parole. Perfetto. Tirò la corda leggermente verso di sé, come per farla destare. Oh, andiamo, cosa sono queste facce? Tu la vuoi, lei ti vuole...fate troppo le difficili! Si voltò verso la rossa e si avvicinò, lentamente, fissandola, ipnotizzandola con la voce e con gli occhi. E tu vuoi me. sussurrò. Chiedo scusa... fece poi, staccandosi e guardando anche l'altra ragazza.Semplicemente questa situazione è così intrigante che penso proprio di non riuscire a trattenere le parole... si alzò, le mani ancora in tasca. Penso dovrei andare, adesso. disse, e sembrava quasi serio. Diede un ultimo sguardo alla rossa e le sorrise, il sorriso più affascinante di cui fosse capace, di quei sorrisi da mozzare il fiato e poi...le strizzò l'occhio. Bello e sfrontato, se si contava la prima impressione, non poteva che venir definito così. Camminò lento, mentre l'oscurità si ritirava, poi, si fermò dinanzi alla ragazzina e sussurrando, la provocò. Solo...fammi sapere come andrà a finire tra voi due, non sembri molto esperta in fatto di donne. e così s'incamminò, salvo poi alzare le braccia e scroccare i muscoli sospirando e affermando con un tono di voce alto per far in modo che lo sentissero. AAHHH, questi umani così legati agli inutili convenevoli...persino dinanzi all'attrazione. Quanta bellezza sprecata... Sorrise, era un tentativo piuttosto fiacco, potevano arrabbiarsi sul serio, ignorarlo e lasciarlo andare o magari fermarlo con una scusa. Intanto la sua vista da dietro, i muscoli delle spalle così delineati...oh bé, se anche non l'avessero fermato, almeno avrebbero avuto modo di vedere meglio che razza di fusto si stessero perdendo.

    XD Scusate ma non sapevo proprio che fargli fare di fronte a sta' situazione. D:
     
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