Posts written by Doppel Gänger

  1. .
    si
  2. .
    l'ho già detto
    ho sempre visto il partner non bisex (o la partner), a disagio

    non posso dire che succede "sempre" ma l'ho osservato spesso
  3. .
    l'ostilità per le persone bisessuali

    https://it.wikipedia.org/wiki/Bifobia
  4. .
    le coppie bisex sono le migliori

    altrimenti di solito la bisessualità dell'altro/a viene "sopportata" a causa della frequente bifobia
    da parte di uomini e donne, omo ed etero
  5. .
    penso che siano necessari alcuni chiarimenti.
    non sono asessuali, ma mi sono interessato all'argomento.
    metto il link, ma se è un problema posso rimuoverlo e fare un banale copiaincolla del contenuto
    dell'articolo

    - CUT -

    Edited by Mrs. Independent - 19/8/2015, 11:30
  6. .
    Ci sono molti pregiudizi sulla bisessualità: cerchiamo di analizzarli e di capire perché non sono veri.

    I bisessuali sono confusi: in realtà, per un bisessuale non vi è alcun tipo di confusione. Semplicemente, si tratta di persone che sono attratte da individui appartenenti a più di un sesso biologico (uomini, donne o trans). Tutti accettano senza problemi il fatto che si possa essere attratti da persone con caratteristiche fisiche diverse tra loro, come l’etnia, il peso, l’altezza o il colore degli occhi e dei capelli. Per i bisessuali, il genere è semplicemente una variabile in più.

    I bisessuali sono dei maniaci: alcuni confondono l’essere attratti da entrambi i sessi con il volere fare sesso con chiunque, senza distinzioni. è un pregiudizio piuttosto stupido, perché sarebbe come pensare che gli uomini eterosessuali siano attratti da TUTTE le donne e i gay da TUTTI gli uomini. Avere entrambe le opzioni non significa non avere alcun tipo di filtro.

    I “veri” bisessuali sono attratti in modo identico da uomini e donne: questo è uno dei punti più dibattuti. Il problema è che si pensa in termini assoluti invece di prendere in considerazione e dare pari dignità a tutte le sfumature che si trovano tra un polo e l’altro. Se preferisci la lattuga alla carne di manzo, non significa che sei vegetariano, giusto?
    Perché la bisessualità dovrebbe essere diversa?
    Alcuni bisessuali preferiscono l’aspetto androgino, altri no. Ad alcuni piacciono molto le differenze tra i sessi, altri ancora non percepiscono affatto tali differenze. Alcuni di noi sono attratti solo al 5% da un genere e al 95% dall’altro, e tali proporzioni variano nel tempo… C’è persino una parte di bisessuali che ritiene che pensare in termini di due soli generi sia limitante.

    I bisessuali non possono essere fedeli: come per una donna etero il fatto di essere attratta sia dagli uomini bassi sia da quelli alti non significa essere incapace di rimanere fedele, è altrettanto possibile per i bisessuali impegnarsi in una relazione seria. I bisessuali hanno una probabilità di tradire assolutamente pari a quella di chiunque altro.

    I bisessuali hanno bisogno di stare con un uomo e una donna contemporaneamente: alcuni di noi sono felici con un solo partner, altri hanno relazioni con più persone e alcuni, al termine di una relazione, frequentano una persona del sesso opposto rispetto a quello del partner precedente. Tra i bisessuali ci sono molti madri e padri di famiglia felicemente sposati (e dichiarati al coniuge). Alcuni sono single, altri scelgono di non avere relazioni. Non è nemmeno necessario avere già avuto rapporti sessuali per essere consapevoli della propria bisessualità. Ci sono bisessuali promiscui e altri che non fanno sesso se non all’interno di una relazione impegnata. Proprio come tutti gli altri. La bisessualità non definisce con chi fai sesso o con chi hai una relazione: riguarda semplicemente te stesso e i generi da cui sei attratto.

    La bisessualità è una scelta di comodo: alcuni ritengono che i bisessuali siano in realtà gay o lesbiche che non vogliono dichiararsi tali, come se dire di essere bisessuali ci consentisse di non subire pregiudizi o discriminazioni. Purtroppo non è così. Non è affatto una posizione più facile, e questo elenco di luoghi comuni ne è la prova.

    La bisessualità “è solo una fase”: questa è probabilmente l’affermazione che contribuisce maggiormente a screditare la bisessualità, insieme a “non esiste” e “non è possibile”. Nel definire la bisessualità come una “fase”, si afferma implicitamente che è una condizione temporanea da cui prima o poi si esce, perché è solo un esperimento (se non addirittura una “moda”). Crescendo, si dovrà per forza di cose “scegliere da che parte stare”: tanti dicono addirittura che nel momento in cui troveremo la persona giusta capiremo davvero qual è la nostra vera natura. Queste affermazioni sono fuorvianti semplicemente perché vorrebbero definire la “natura” di una persona in base a una rigida divisione in categorie (omo/etero) che è esterna al vissuto interiore di un/a bisessuale. è vero, alcune celebrità si dichiarano tali perché adesso va di moda, e diversi omosessuali hanno passato un periodo in cui, mentendo persino a loro stessi, affermavano di essere attratti anche dal sesso opposto. Ma ciò non significa che la bisessualità non possa essere l’orientamento sessuale costante di una persona: i bisessuali non “diventano” etero o gay a seconda del sesso del loro partner, ma continuano a essere attratti da entrambi i generi. Ed è questa l’unica, semplice, caratteristica della bisessualità.
  7. .
    bproud neanche è il mio blog.
  8. .
    mi voglio rendere utile postato questo contributo dell'associazione Bproud,
    di informazione sui bisessuali

    - CUT -

    Edited by Mrs. Independent - 18/8/2015, 22:52
  9. .
    La stampa non si occupa della direzione “female to male”. Tutto ciò che nasce femmina è di poco interesse. Lesbiche, ftm, drag king, travestitismo, crossdressing, non sono interessanti, perché tutto ciò che interessa, o al limite scandalizza, riguarda chi nasce maschio, e “rinuncia” alla condizione privilegiata di maschio eterosessuale virile.

    Sicuramente per le persone ftm, così in difficoltà a spiegare la propria situazione, visto che il fenomeno è volutamente ignorato, il fatto che escano fuori nomi di personaggi famosi noti, amati, e “belli”, rende tutto più semplice, anche se qui si sta parlando del caso di un minore, e questo complica le cose, perché solletica le proteste dei cattolici e dei “benpensanti”.

    Ovviamente il genere, l’identità di genere, si manifesta comunque nella prima infanzia, diversamente dall’orientamento sessuale, che può manifestarsi anche molto dopo.
    A quel punto, se un bambino riesce ad avere chiara la sua situazione, a riconoscersi in un nome maschile, in un vestiario maschile, a sentirsi a proprio agio se ci si rivolge con pronomi maschili, i genitori, informati di questo, non hanno molta scelta, se non supportare una persona così giovane e quindi vulnerabile, che se si sentisse rifiutata, potrebbe interiorizzare un disagio, sentirsi sbagliata, malata, nel “peccato”.
    Sicuramente un genitore, anche meno famoso dei Pitt/Jolie, dovrebbe cercare quantomeno di rivolgersi al neutro e comprare abiti neutri, giocattoli neutri o, perché no, anche che la nostra società progetta “per i maschi”.

    Se Shiloh Pitt ha già compreso che desidera essere chiamato John, vestito da ragazzino, e trattato come un ragazzino, allora ritengo di usare il termine “transgender”, che sicuramente “violenterà” chi di voi è prudente, o “cattolicamente” in malafede, ma credo sia idoneo definirlo tale o dire almeno che si tratta di un periodo della sua vita “transgender”, considerando i generi come sono parametrizzati secondo la società odierna (John non è un nome femminile, he/his non sono dei pronomi femminili).

    La notizia ha scatenato una serie di polemiche che mettono in luce il “rigurgito” di intolleranza verso le persone transgender che hanno persone eterosessuali, ma anche omosessuali (cisgender), rispetto alle persone transgender.
    Alcune, più diplomaticamente scaltre, si sono attaccate alla minore età e alla ricerca di pubblicità dei genitori, anche se solo un pazzo penserebbe che vi sia un ritorno di immagine positivo, vista l’attuale mentalità, a dichiarare che probabilmente il figlio è transgender. Inoltre, ammettendo che la cosa si volesse “nascondere”, come sarebbe possibile? Non facendo piu’ uscire John Pitt di casa? facendo uscire solo i fratelli “normali”? Oppure facendolo uscire chiamandolo col nome femminile e coi vestitini da gran gala’ in rosa?
    Che poi Pitt e Jolie siano a favore dei diritti gay e non totalmente eterosessuali è risaputo da un decennio.

    La cosa che mi ha colpito degli articoli sull’argomento è che sono totalmente centrati sulla legittimità di Brad e Angelina di assecondare il figlio nel desiderio di non essere trattatto da bambina.
    Qualcuno considera “eccessivo” mettergli addosso una cravatta, ma questo qualcuno non trova “eccessivo” mettere vestitini rosa, bikini, e tutto il resto a bambine di otto anni.
    C’è grande tolleranza verso il binarismo quando questo è funzionale all’instradamento dei bambini al loro “destino di genere”, e quindi vengono tollerati accessori superflui che differenzino maschietti e femminucce, eccessi, forzature all’apprendimento dello stereotipo, quando ancora i corpicini dei bambini, privi di caratteri sessuali evidenti, chiederebbero solo un’educazione e un’immagine neutra e garantista dell’espressione di genere derivante dalle attitudini del soggetto.
    Chi è “snaturato”? I Pitt o tutti gli altri genitori del mondo che alimentano il binarismo e gli stereotipi?
    Sono i Pitt che stanno “scegliendo un genere” per John, o sono tutti gli altri che lo stanno “scegliendo” per i loro figli?

    Come sapete, sono sempre stato scettico sui percorsi medicalizzati sui minori, che inibiscono o rallentano gli effetti degli ormoni della pubertà, ma qui si tratta semplicemente di assecondare un figlio nelle sue sperimentazioni di genere del tutto legittime. E credo che la vera cosa importante per John sia sentire i genitori accanto in questo percorso di ricerca di se stessi. Credo sia un diritto insindacabile di ogni bambino/a.

    Un’altra argomentazione debole dei diffamatori dei Pitt è l’ipotesi che John cambi idea e che quindi si tratti di “una fase”. Non mi sembra che i Pitt stiano somministrando ormoni a John.Se dovesse tornare indietro o maturare nuove soluzioni, sarà seguito ed accompagnato dai suoi, come tutti noi vorremmo essere stati, e invece qualcuno di noi, soprattutto negli anni passati, si è beccato un elettroshock!

    Un’ultima considerazione la faccio sul tam tam mediatico. Nessuno si è rivolto al maschile a John e nessuno ha usato il termine figlio in luogo di figlia.
  10. .
    A proposito di parte maschile e parte femminile...
    vorrei porre la vostra attenzione su questo caso di attualità,
    e sulle riflessioni che ho fatto in merito.

    AfyMnJfDw==--

    Edited by Mrs. Independent - 23/12/2014, 22:15
  11. .
    si anche se sono presidente di un'associazione e mi dedico piu' a quella
  12. .
    non mi ricordo di te!
  13. .
    haha ancora arrivano click da questo post al mio test...chissà che risposte arrivano!
    comunque a sto punto ho pensato di passare a fare un salutino,
    come state? io sono sempre disponibile su msn e skype per due chiacchiere.
    in firma trovate tutti i contatti!
  14. .
    ah sei gigolo'? figo!
  15. .
    hehehe ^^
24 replies since 2/8/2003
.
Top